A2 - Fortitudo Bologna, Angori "Sempre uniti nelle difficoltà, ma ora l'asticella si alza"

A2 - Fortitudo Bologna, Angori "Sempre uniti nelle difficoltà, ma ora l'asticella si alza"

Matteo Angori, allenatore della Fortitudo Bologna, presenta nella sala stampa del PalaDozza la serie contro la Vanoli Cremona, alla vigilia di gara 1 al Pala Radi, senza nascondersi le difficoltà di un cammino arrivato alle battute più importanti.

L'asticella si alza. “Incontriamo una squadra di assoluto valore, che secondo me e non solo a inizio stagione è stata costruita per vincere il campionato. Sono esperti, con grande atletismo e identità difensiva, e in attacco giocano bene di collettivo riuscendo in ogni partita a trovare un diverso protagonista. Hanno esperienza, non dimentichiamo che dalla panchina esce Pecchia che prima dell’infortunio era quasi nel giro della Nazionale, americani e italiani di assoluto valore. L’asticella si alza, dobbiamo essere pronti per entrare nella serie nel modo corretto, e sarò ripetitivo ma è sotto gli occhi di tutti come la nostra squadra se difende bene può dare fastidio a tutti. Veniamo da una serie che ha consumato tante energie fisiche e mentali, in questi due giorni abbiamo preparato la gara con Cremona ma soprattutto abbiamo cercato di recuperare”

Cento una serie davvero dura. “La serie con Cento è stata mentalmente impegnativa, anche per me. I complimenti vanno dati ai ragazzi che si sono messi a disposizione con la voglia di raddrizzare una stagione che non stava andando come volevamo. La prima cosa che uno può dire è che dopo aver passato il primo turno ora abbiamo la testa libera, ma l’appetito viene mangiando. Ci siamo tolti un po’ di pressione, adesso in tutti c’è voglia di confermarsi, che vuol dire continuare a giocare questa pallacanestro senza tanti pensieri ma con la voglia di divertirsi e stare insieme. Come successo con Cento, dove abbiamo fatto una gara 1 di conoscenza e poi le cose sono andate diversamente. C’è adrenalina, proveremo a fare una grande serie. E le scelte diverse di gara 4 non sono state bocciature ma figlie della situazione in campo: è andata bene, ed è bello ad esempio che un giocatore come Barbante, uscito dalla panchina, si sia fatto trovare pronto diventando un fattore”

Unione nello spogliatoio. “Sia noi come staff che la squadra, quando è stato deciso il cambio di allenatore, sapevamo che certe cose in stagione non erano andate bene. La differenza, rispetto al prima – e ricordo che io sono molto legato a Dalmonte – è che ora c’è grande condivisione. Che non vuol dire dare potere ai giocatori, ma c’è unità di intenti, e io ho fatto capire che non ho iniziato ad allenare l’altroieri, e pur non volendo insegnare loro a giocare a basket dovevo cercare di mettere ognuno nelle condizioni migliori per esprimere il loro talento. Ho parlato con tutti, e in questa sorta di patto si è visto molto entusiasmo. Alcuni giocatori hanno reso di più, ma anche prima c’era unità. Forse gli addetti ai lavori lo vedono di più: quando c’è un esonero spesso non c’è bisogno di fare nulla, perché possono scattare scintille nell’inconscio che cambiano le cose nei giocatori. Quindi vorrei chiudere le questioni su eventuali remare contro, perché non è vero: c’erano difficoltà per cui non veniva espresso il giusto potenziale, ma tutti quando Luca era allenatore hanno lavorato per onorare la maglia e per fare quello che lui, io e Tasini cercavamo di proporre.”

La situazione della squadra “Stiamo bene, anche se c’è un po’ di fatica fisica. Abbiamo cercato di recuperare le forze per affrontare una squadra di grande valore, e che ha cambiato marcia nella serie con Agrigento chiudendola 3-0. Mi aspetto una partita dove vorranno subito imporre la loro fisicità, noi dovremo cercare di reggere il colpo. Cento aveva una identità difensiva precisa, ma Cremona ha maggiore atletismo e servirà il nostro talento e intelligenza cestistica per impattare la loro fisicità. E dovremo cercare, come successo con Cento, di mettere granellini di sabbia nei loro meccanismi offensivi. Tanti di loro possono diventare protagonisti, noi dovremo riconoscerli e limitarli.”

Banks e Panni. “Adrian mi ha dato grande aiuto con il suo talento e la sua professionalità. E’ arrivato in punta di piedi, e come ha detto coach Mecacci il suo apporto non è stato quello dei 25 punti che avrebbe potuto fare ma quello della leadership che ha dato. E’ venuto a vivere questa esperienza non per dimostrare che sa fare punti, ma per riuscire a dare qualcosa alla squadra. Con lui in campo tutti i giocatori hanno reso di più, il plusvalore è stato questo, vedere in lui una grande leadership. Panni è stato un fattore difensivo, e rinnovo i miei complimenti allo staff medico che ha fatto un lavoro eccezionale. E’ stata importante anche la sua voglia di rientrare, durante l’orologio veniva da me a dire che per gara 3 sarebbe stato sicuramente pronto.”