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BIOGRAFIA DI SEAN CONNERY
Thomas Sean Connery nasce nel 1930 a Fountainbridge,
Edimburgo. Si sentirà fieramente scozzese tutta la sua vita. Figlio di una donna delle pulizie e di un guidatore di autocarri,
a 18 anni è già alto quasi 1.90, e la sua prestanza fisica gli porta una breve parentesi nella Royal Navy (congedato per ulcera duodenale congenita), nonché vari lavori concreti, come lattaio e bagnino. Coltiva il suo corpo e
diventa culturista tra il 1950 e il 1951, quando posa anche come modello per gli studenti di belle arti. Partecipa a una finale di
Mr. Universo ma non vince, sfiorando anche una carriera nel football, per il quale però si sente "già troppo vecchio".
Non rimane che la carriera d'attore: il fascino del palcoscenico è entrato nella sua vita con più tournée del
musical "South Pacific", dal 1951 al 1954. Proprio quest'ultimo è un anno fondamentale per stabilizzare la sua vocazione: comincia a studiare seriamente da attore,
appare brevemente nel suo primo film, Le armi del re, conosce il suo
grande amico Michael Caine e inizia un rapporto stabile con
l'Oxford Theatre.
Nel 1957 il pubblico lo nota nel suo primo ruolo cinematografico di rilievo, il delinquente balbuziente Spike in
Club di gangsters; nello stesso anno è in
Il bandito dell'Epiro, importante prima collaborazione con un regista che lo definirà,
Terence Young.
Nel 1958 è in un triangolo con
Lana Turner sul set di
Estasi d'amore, rischiando anche di essere aggredito dal di lei compagno, il gangster
Johnny Stompanato (che lo teme come rivale d'amore!). Nel 1959 accetta una parte nel fantasy folklorico della
Disney Darby O'Gill e il re dei folletti, affacciandosi sulla scena internazionale.
Il mito Connery esplode nel 1962, quando proprio
Terence Young piega persino le resistenze di
Ian Fleming e lo vuole nei panni di
James Bond in
Agente 007 - Licenza d'uccidere. Il successo è fenomenale,
Sean diventa una star e un sex symbol, accorgendosi presto di essere dipendente da
Bond più di quanto lui sopporti.
Accetterà comunque di essere James nella serie ufficiale altre cinque volte, fino al 1971:
A 007, dalla Russia con amore,
Agente 007 - Missione Goldfinger,
Agente 007 - Thunderball: Operazione tuono,
Agente 007 - Si vive solo due volte,
Agente 007 - Una cascata di diamanti. Nel frattempo, cerca con tutte le sue forze di affrancarsi dal mito, riuscendo a inanellare almeno due importanti lavori:
Marnie (1964) di
Alfred Hitchcock e
La collina del disonore (1965) di
Sidney Lumet, dove già s'intravede la sua disponibilità a partecipare a opere corali.
Gli anni Settanta lo vedono star matura, più lontano dal divo e più vicino a un impegno attoriale sfaccettato: si comincia con
I cospiratori (1970) di
Martin Ritt, si prosegue con la fantascienza di
Zardoz (1974); ci sono il confronto con colleghi mostri sacri in
Assassino sull'Orient Express (stesso anno), l'incontro con l'amico
Michael Caine in
L'uomo che volle farsi re (1975) di
John Huston e il crescendo con il gentile
Robin e Marian (1976), occasione per interpretare
Robin Hood e recitare con la mitica
Audrey Hepburn - Marian. Già negli anni Ottanta la maturità attoriale è venata da quel retrogusto di autocelebrazione che anticipa il viale del tramonto, come dimostra lo
James Bond non ufficiale
Mai dire mai del 1983. C'è tempo comunque per ritirarsi, anche perché Sean, forse proprio in virtù di quella stessa autocelebrazione, inanella una serie di successi di pubblico come non gli accadeva da tempo. E' immortale (in tutti i sensi) in
Highlander (1986) con
Christopher Lambert, vince un BAFTA per
Il nome della rosa (1986) da Umberto Eco,
guadagna finalmente Golden Globe e Oscar come migliore attore non protagonista in Gli intoccabili (1988) di
Brian De Palma, è il
papà di Indy in Indiana Jones e l'ultima crociata (1989) di
Steven Spielberg. Nel 1990 troneggia nei panni del comandante sovietico Ramius in
Caccia a ottobre rosso di McTiernan.
I rimanenti impegni segnano ormai il crepuscolo, tra
The Rock (1996) di
Michael Bay e la goffa doppietta di
The Avengers (1998) e
Entrapment (1999). Fa piacere pensare che abbia chiuso con il gradevole
Scoprendo Forrester (2000) di
Gus Van Sant, anche se non è tecnicamente così, perché il suo ultimo ruolo sullo schermo risulta quello nell'imbarazzante
La leggenda degli uomini straordinari (2003), s
celto dopo aver rifiutato la parte di Gandalf nel Signore degli anelli di Peter Jackson!