In Cina, il virologo Zhang Yongzhen che ha scoperto la sequenza del genoma del Covid, offrendo un contributo prezioso al mondo per lo studio e lo sviluppo dei vaccini, ora dorme in strada per protesta, fuori dal suo laboratorio. E’ stato sfrattato dal suo laboratorio. Nel 2020 Yongzhen aveva condiviso su un database globale il genoma del virus, senza l’autorizzazione da parte delle autorità cinesi, e da quel momento per lui sono cominciate le difficoltà.

L’uomo che ha contributo alla prima diffusione delle notizie sul SARS-CoV-2 si è accampato in strada, per dare vita ad una pubblica protesta contro la chiusura del Centro clinico per la salute pubblica di Shanghai dell’Università di Fudan, in Cina.

Il virologo cinese che ha scoperto il genoma del Covid è in protesta

Immagini del virologo che scoperto il genoma del Covid agli albori della pandemia che ha coinvolto il mondo intero, circolano sul web dalla scorsa settimana. Zhang Yongzhen è stato fotografato mentre dorme fuori dal suo laboratorio dopo la chiusura del SPHCC (il Centro clinico di Fudan).

Sotto il sole o sotto la pioggia, mon desiste dalla protesta e continua ad affermare che quello in cui lavorava, era uno dei tanti centri i Cina che necessitavano di una ristrutturazione. Il virologo ha raccontato la vicenda sui sociale e ha rivelato che l’istituto avrebbe sfrattato lui e il suo gruppo di ricerca all’improvviso, dando loro tempo due giorni per andarsene. Inoltre l’SPHCC inizialmente non aveva fornito agli scienziati indicazioni sulla sede di trasferimento.

In seguito, Zhang ha dichiarato che i funzionari hanno detto alla sua squadra di trasferirsi in un laboratorio che non aveva le condizioni di biosicurezza necessarie per conservare i campioni, che contengono agenti patogeni sconosciuti.

Le foto del virologo cinese accampato fuori dal laboratorio

Sui social dalla scorsa settimana girano foto che ritraggono il virologo accampato fuori dal suo laboratorio – una struttura di biosicurezza di livello 3 – mentre dorme in strada in segno di protesta.

Lunedì Zhang aveva descritto di stare vivendo una “situazione terribile. Non sapete cosa ho vissuto”. Gli esperimenti incompleti degli studenti del laboratorio, dopo la chiusura, erano ormai “impossibili da salvare” secondo una collega dello staff di Zhang.

Lavoro, studio e ricerca buttati al vento. Martedì sera Zhang ha scritto in un post che un accordo momentaneo con l’SPHCC era stato raggiunto, al fine di riavviare la normale attività di ricerca nel laboratorio. Nel post si legge che Zhang collaborerà con il centro per trasferire il laboratorio e riavviare la ricerca.

La Cina di recente è stata colpita da una tragedia: è crollata una parte dell’autostrada a Guangdong.