Rula Jebreal, valanga d'odio contro Meloni. Nicola Porro la zittisce così – Il Tempo
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Rula Jebreal, valanga d'odio contro Meloni. Nicola Porro la zittisce così

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Rula Jebreal e Giorgia Meloni: è scontro. La giornalista italo israeliana ha fatto un tweet su Francesco Meloni finito in galera anni fa per criticare la leader di FdI, questa annuncia querela e Jebreal controreplica. Come si è scatenata questa bufera? Premessa: Giorgia Meloni è cresciuta in una famiglia omogenitoriale, il padre l’ha abbandonata quando aveva 1 anno e all’età di 11 anni ha deciso di non vederlo mai più. Il 25 settembre Meloni ha vinto le elezioni con un partito di destra e il giornale spagnolo Diario de Mallorca ha rispolverato i trascorsi criminali del padre: “Nel 1995 fu fermato al porto di Maó, a Minorca, con 1.500 chili di hashish. L’uomo fu poi condannato a nove anni”.

La giornalista Rula Jebreal ha rilanciato la notizia scrivendo: “Durante la sua campagna elettorale, @Giorgiameloni , Il nuovo PM italiano, ha promosso un video di stupro, implicando che i richiedenti asilo sono criminali che vogliono sostituire i cristiani bianchi. Ironia della sorte, il padre di Meloni è un famigerato trafficante di droga/criminale condannato che ha scontato il tempo in una prigione”.

Apriti cielo! Il mondo politico si è indignato, mentre Jebreal ha provato a spiegarsi meglio: “La Meloni non è colpevole dei crimini commessi da suo padre, ma spesso sfrutta i reati commessi da alcuni stranieri, per criminalizzare tutti gli immigrati, descrivendoli minaccia alla sicurezza”. Ma il capo di FdI con un post su Facebook ha annunciato querela: “Evidentemente tra le tante cose che non valgono per me c’è anche il detto ‘le colpe dei padri non ricadano sui figli’. Signora Jebreal, spero che potrà spiegare al giudice quando e dove avrei fatto la dichiarazione che lei mi attribuisce”. Segue nuovo capitolo a firma Rula: “Anche la stampa anglosassone ha dato notizia dei reati del padre e del nonno di Trump. Ripeto, le responsabilità penali non ricadono mai su terzi. ciò che evidenzio è che la propaganda politica della meloni e trump molto spesso, criminalizza una intera categoria e fomenta odio”.

In questa polemica si è inserito il giornalista Nicola Porro che sul suo sito ha difeso la prremier in pectore: “Il grado di bassezza raggiunto adesso dalla stampa spagnola e da certi suoi seguaci nel nostro Paese, però, probabilmente non ha precedenti paragonabili”. Nell’articolo si legge che padre e figlia non avevano alcun rapporto e quindi “quale sarebbe la colpa della Meloni? Una sorta di ereditarietà genetica delle malefatte del padre biologico?”.

Poi la sciabolata verso Rula Jebreal: “Un tentativo gretto di collegare questa vicenda dolorosa alla carriera politica della futura premier lo ha fatto la giornalista israeliana. Sui social, ha accusato la Meloni di aver diffuso il video di uno stupro commesso da un migrante – si riferiva al ghanese di Piacenza – insinuando che “i richiedenti asilo sono criminali che vogliono rimpiazzare i cristiani bianchi”.

Un’interpretazione piuttosto tirata, che però è quasi tollerabile, a paragone con il prosieguo del ragionamento: “Ironicamente, il padre della Meloni è un noto trafficante di droga/criminale condannato in via definitiva, che ha scontato la pena in un carcere spagnolo. (…). Un tentativo squallido di strumentalizzare una vicenda dolorosa, che non dovrebbe tangere in alcun modo la reputazione della Meloni”. Il pezzo si chiude con una domanda retorica molto cara a una certa narrazione di destra: “Stendiamo un velo pietoso sulla volgarità e la malafede di chi, in assenza di argomenti politici, sfrutta gli stratagemmi più meschini. Esaurita la tiritera sul fascismo, siamo arrivati ai crimini di un padre pressoché inesistente nella vita della Meloni. Ma cosa sarebbe successo a parti invertite? Quanti sepolcri imbiancati si sarebbero stracciati le vesti, se al posto di Giorgia, ci fosse stata una qualsiasi donna di sinistra?”. Ricordiamo che Giorgia Meloni ha incassato la solidarietà di tutti gli schieramenti politici.

 

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