Quando l'arte è predestinazione: la storia di Robert De Niro Sr, il padre dell'attore

Robert De Niro dice che era sua “responabilità” fare un documentario su suo padre, l’artista Robert De Niro senior, secondo quanto riporta la rivista Out in un’intervista fatta all’attore. Il padre di De Niro era un uomo gay che ha divorziato dalla madre di De Niro quando l’attore era ancora un bambino. L’anziano De Niro è il protagonista del documentario del 2014, Remembering the Artist: Robert De Niro Sr., di HBO. De Niro dice che anche se lui e suo padre non erano molto vicini – l’attore è cresciuto con la madre infatti – il padre ha comunque avuto una profonda influenza sul figlio. De Niro perciò vuole darne i tributi in questo documentario, anche per il bene dei suoi figli.

Non eravamo quel tipo di famiglia in cui padre e figlio giocano a baseball insieme, come si può dedurre. Ma eravamo connessi. Non sono stato con lui per molto, perché i miei erano divorziati… Ma mio padre non è stato un cattivo padre, né assente. Era assente in alcuni modi. Era molto amorevole. Mi adorava… Così come io adoro i miei figli.

De Niro Sr è stato un pittore espressionista che faceva parte di una comunità artistica che ha prodotto anche Jackson Pollock, Willem De Kooning e Mark Rothko. Come fa notare suo figlio, quando De Niro Sr ha aperto il suo studio in Manhattan, un’area piena di appartamenti da milioni di dollari, l’area era Siberia. De Niro Sr è morto nel 1993 e suo figlio ha mantenuto lo studio a nel quartiere di Soho a New York.

Questo spazio è qui, e in vent’anni, le persone non sapranno cosa è uno spazio come questo a meno che non venga ricostruito in un museo.

De Niro Jr. ha conservato i lavori in un cataloghi e li ha tenuti intatti. Dice che era solo vagamente consapevole della sessualità del padre mentre cresceva.

Non ero consapevole, non molto. Vorrei che ne avessimo parlato di più. Mia madre non voleva parlare di cose in generale, e tu non sei interessato quando hai una certa età.

Ma sia lui che sua madre lo hanno spinto al successo, aggiunge.

Quando ero giovane, non avevo paura di sentirmi dire di No. Lo dico ai miei figli, a tutti, “Se non provi, non lo saprai mai”. Non lo prendevo come un rifiuto. Alcune cose ti remano contro. Arrivi dal nulla, inizi – questo è parte di quell’esperienza, in qualche modo.

Nel film, De Niro legge dai diari del padre, sui quali sta ancora lavorando. Potrebbe condividere qualcosa di più al pubblico perché ora solo una piccola percentuale è disponibile al pubblico.

È parte della sua eredità.

Ma la cosa importante, dice, è raccontare tutta la storia.

Non puoi nascondere nulla. Questo è il punto – la verità. A questo le persone sono attratte. Avrei dovuto farlo 10 anni prima, ma sono contento di starlo facendo ora.

I demoni interiori di un artista non riconosciuto

De Niro, CinemaTown.it

Robert De Niro Sr. ha infatti lasciato dei diari in cui rivela le difficoltà della sua sessualità e della sua salute mentale. Ma non solo: ci sono riferimenti a tutta una serie di “demoni”, dal non riuscire a fare abbastanza soldi e avere il riconoscimento artistico, alle sue ansie per la salute mentale e l’omosessualità, che ha infranto il suo matrimonio quando il figlio era ancora un neonato. Questi diari sono stati scritti in 10 anni dal 1963. Era un prominente artista di New York degli anni Quaranta e Cinquanta, dipingeva paesaggi, nature morte e ritratti, utilizzando un mix di astrattismo e impressionismo nei colori più accesi. Trovava ispirazione in Matisse in particolare tra gli artisti. Suo figlio dice a riguardo:
Sono in ansia nel leggere i diari. Li leggerò quando mi sentirò di farlo… ma al momento è così che ne vengo a capo.
Li ha resi disponibili a degli storici d’arte che stanno lavorando sul libro intitolato Robert De Niro, Sr: Paintings, Drawings and Writings: 1942-1993 pubblicato da Rizzoli. Avendo letto solo gli estratti che sono stati dati per la pubblicazione, De Niro ha detto:
È stato triste per me leggerli. Aveva i suoi demoni… Mi dispiaceva.
In un passaggio, suo padre ha scritto una preghiera:
finché non sarò curato dalla mia malattia mentale e emotiva. Se Dio non mi vuole omosessuale (al cui riguardo provo tanta colpa), troverà una donna che amerò e che mi amerà. Ma davvero non voglio che la mia omosessualità venga curata.
Altrove ha detto:
Sono pieno di paura… di disagio provocato dai miei stessi pensieri, emozioni, sensazioni e impulsi.
Si è anche domandato la validità di tenere un diario:
C’è così tanto che non ho scritto in questo diario… I miei lamenti, pianti, autocommiserazioni e struggimenti sono molto più grandi di quello che ho [indicato] qui.
Questi passaggi sono i più difficili per il figlio dato che De Niro Sr non ne ha parlato con lui, o comunque lo ha fatto in “maniera vaga”. Anche se i lavori di suo padre sono stati acquistati dal Metropolitan Museum of Art e il Whitney Museum of American Art, De Niro Sr ha vissuto in un “studio classico dello stile di vita di un artista che era un caos”, come ricorda suo figlio.

Il rapporto col figlio, De Niro Jr.

robert de niro sr cinematown.it

Nato a Syracuse, a New York, di origini italo-irlandesi, De Niro Sr era un prodigio da bambino. Nel 1933, all’età di 11 anni, ha iniziato a prendere lezioni al Syracuse Museum of Fine Arts, che gli ha offerto una delle proprie stanze per lavorare. Più tardi, i suoi ammiratori hanno incluso la patrona dell’arte, Peggy Guggenheim. La sua esclusiva esibizione di debutto, quando aveva 23 anni, ha ispirato il critico Clement Greenberg a scrivere: “Guggenheim ha scoperto un altro giovane pittore astrattista importante”. Nel libro, l’ex curatore del museo Charles Stuckey descrive De Niro Sr come uno tra i più rispettati artisti di New York tra il 1940 e il 1950.

Ma così come tanti suoi contemporanei ambiziosi… De Niro è stato molto spesso omesso dai registri della così chiamata New York School.

Ma non è quello che pensa suo figlio invece che dice che il padre era un artista genuino, dedicato, onesto e conosciuto da tutti coloro che si intendono di arte. Tale padre tale figlio, quindi, dato che De Niro jr. è stato descritto come uno dei migliori attori di film della sua generazione. Il suo ultimo film, The Irishman, ha marcato il nono film con Martin Scorsese. La coppia ha lavorato a Taxi Driver, per cui De Niro è stato nominato all’Oscar, e Raging Bull, per cui ha vinto l’Academy.

De Niro dice del padre:

Quando ho iniziato ad andare forte nella recitazione, l’ho aiutato. Era molto orgoglioso di me. Allo stesso tempo, una parte di lui potrebbe aver detto: “Vorrei anche io avere del successo”. Mi diceva sempre “i grandi artisti vengono sempre riconosciuti molti molti anni dopo che sono scomparsi.

Crescendo, De Niro non ha realizzato il tormento di suo padre per la propria omosessualità.

Non ne ero consapevole. Mia madre me lo ha detto più tardi, quando ero un giovane adulto, me lo ha fatto dedurre. Ho capito.

Padre e figlio hanno condiviso un certo orgoglio nel loro lavoro, non hanno mai sentito la necessità di esprimerlo a parole:

Non è che ci sedevamo e lui mi diceva “mi piace questo film”… Ma so che era orgoglioso.

Nei diari, De Niro Sr si rivolge al figlio scrivendo che stava “prendendo tutti i tipi di film e le offerte” e aggiungendo “Il mio piccolo bambolotto sta crescendo”.
In un altro passaggio, ha scritto:

E’ abbronzato dalla lampada abbronzante – per la sua nuova parte – e appare molto meglio di quando è tornato dall’Italia due settimane fa. Volevo far scivolare le mie dita tra i suoi capelli e baciarlo, ma non penso che avrebbe apprezzato molto.

Di padre in figlio

robert de niro sr cinematown.it

Ma cosa vuol dire che è stata una sua “responsabilità” produrre un documentario sulla vita di suo padre? La risposta, a nostro avviso, è abbastanza ovvia, ovvero si trattava di lasciare un’eredità, per sé, la sua famiglia, i suoi figli e nipoti, e ovviamene per far conoscere un importante artista. Si può pensare che avere non solo il padre ma anche la madre come artista abbia aiutato in qualche modo la carriera da attore di Robert Jr., o quantomeno lo abbia spinto verso una professione artistica, ed effettivamente Robert senior non era estraneo al cinema, portava il figlio a vedere qualche film, per esempio un film di George Cukor e King Kong, e in generale quelli che sono considerati “film artistici” o “film stranieri”. Alcuni dicono addirittura che delle scene in The Irishman sembrano dei dipinti, per esempio un dipinto di Norman Rockewell e De Niro in effetti è d’accordo, anche per lui è un po’ come scorrere delle tele, una enorme tela di una superba storia. Quello che comunque è rimasto a De Niro jr. tra tutte le lezioni del padre è:

se ti piace, ti piace, se non ti piace, non ti piace.

È tutto qua. Io preferisco l’arte più astratta o impressionista, si tratta più di interpretazione di quello che stai guardando. È un’attitudine di diverso tipo verso l’arte, in qualche modo.

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