martybau
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In questo appunto vengono descritti gli Stati Uniti. L'Unione è formata da 50 stati, di cui 49 continentali, compresa l'Alaska e uno insulare, l'arcipelago delle Hawaii. Si dà anche particolare attenzione al territorio fisico degli Stati Uniti, la composizione del popolo americano, lo sviluppo demografico, la distribuzione della popolazione, i vari settori produttivi, ecc...

La morfologia

Da est a ovest si distinguono 4 grandi regioni degli Stati Uniti:
  1. la pianura costiera Atlantica, stretta a nord, si allarga man mano che ci procede verso sud, per dilatarsi infine nella Penisola della Florida;
  2. gli Appalachi, sempre a est, sono un massiccio di origine molto antica, con cime arrotondate, incise da valli e ricoperte da vegetazione boschiva;
  3. le grandi pianure centrali costituiscono una vastissima regione che si estende dai Grandi Laghi fino al Golfo del Messico; la monotonia della distesa pianeggiante è interrotta solo dai dolci rilievi collinari nel Wisconsin e dal corso dei fiumi Missouri e Mississippi;
  4. il grande sistema montuoso occidentale occupa un terzo della superficie degli Stati Uniti. La sezione più orientale è costituita dalle Montagne Rocciose. Ai piedi di queste si snoda tutta una serie di altipiani: l'altopiano attraversato dal Fiume Columbia, stretto, allungato, di modesta elevazione; l'arido altopiano del Grande Bacino, privo di sbocco al mare, le cui zone meno elevate sono occupate dal laghi salmastri (Gran Lago Salato) e da depressioni; gli altipiani dell'Arizona, del nuovo Messico e del Colorado. Lungo la costa Pacifica corre la Catena Costiera: poco elevata, è separata dalla Sierra Nevada dalle valli del Sacramento e dal San Joaquin.

per ulteriori approfondimenti sul territorio statunitense vedi anche qua

Idrografia

Interrotti da rapide e cascate, i corsi d'acqua che scendono dagli Appalachi all'Atlantico (Connecticut, Hudson, Delaware, Susquehanna, Potomac, Savannah) sono sfruttati per la produzione di energia idroelettrica.
Il Golfo del Messico riceve le acque di uno dei più estesi bacini fluviali del mondo, il Mississippi - Missouri; fra i molti altri fiumi che si gettano nel Golfo il più importante è il Rio Grande, che da El Paso alla foce segna il confine con il Messico.
Nel Pacifico sfociano pochi fiumi di rilievo: a Nord il Columbia, sfruttato a scopo idroelettrico, al centro il Klamath, più a sud il Sacramento e il San Joaquin.
Numerosi piccoli corsi d'acqua non riescono a raggiungere l'Oceano e si perdono, per l'intensa evaporazione, in aride distese sabbiose.
Fra i grandi fiumi degli Stati Uniti l'unico che non sfocia nel territorio dell'Unione è il Rio Colorado che dopo aver segnato il confine fra l'Arizona e la California, entra in Messico per poi gettarsi nel golfo di California.
Numerosi anche i bacini lacustri: il più importante della zona Occidentale è il Gran Lago Salato, resto di un bacino assai più vasto, mentre lungo il confine canadese si estende la regione dei Grandi Laghi, che occupano conche di origine glaciale: Lago Superiore, Michigan, Huron, Erie, Ontario.
Questi laghi sono collegati fra loro da corsi d'acqua che formano rapide e cascate, tra cui quella del Niagara, oggi evitate grazie a un sistema di canali che mette facilmente in comunicazione i Grandi Laghi fra loro e, tramite il fiume San Lorenzo, con l'Atlantico.
Essi ospitano perciò un traffico intensissimo e costituiscono una zona di enorme importanza economica.

Il clima

Il clima degli Stati Uniti è prevalentemente di tipo continentale, tuttavia la combinazione di diversi fattori (latitudine, vicinanza al mare, presenza e disposizione dei rilievi, correnti marine) determina situazioni climatiche assai varie.
Le Montagne Rocciose sono una poderosa barriera al passaggio delle masse d'aria oceaniche e del Pacifico. Pertanto, la vastissima depressione delle Grandi Pianure è interessata da masse d'aria di origine polare a nord e tropicale a sud: nei mesi estivi il caldo e le piogge provengono dal Golfo del Messico; in quelli invernali il freddo e le tempeste di neve provengono dal Canada.
Il 100° meridiano costituisce la linea di demarcazione fra due grandi regioni climatiche: l'Ovest, generalmente arido, e l'Est, più umido.
L'Ovest comprende una grande regione steppica, con precipitazioni quasi ovunque scarse; esistono tuttavia alcune isole regionali con caratteristiche climatiche differenti.
L'est è caratterizzato da zone climatiche disposte nel senso dei paralleli.
A sud, Florida e Golfo del Messico hanno un clima tropicale umido, con l'abbondanti piogge e uragani concentrati nei mesi estivi.
Procedendo verso nord i caratteri sud tropicali scompaiono, il regime delle precipitazioni diventa più spiccatamente continentale e l'escursione termiche annue aumentano.
Il clima delle regioni settentrionali è continentale, con precipitazioni non superiori ai 500 mm annui e forti escursioni termiche.

Le coste

La costa atlantica è molto frastagliata fino a Capo Hatteras ed è orlata da isole.
La costa diventa bassa, sabbiosa e in alcuni tratti paludosa in Florida e lungo il Corso del Messico.
Il litorale bagnato dall'Oceano Pacifico è compatto; solo all'altezza di San Francisco una faglia forma la baia su cui sorge la città.

La storia

Come nazione sovrana gli Stati Uniti d'America sono nati nel 1776, dopo che le tredici colonie in cui era organizzato il territorio della parte orientale del futuro Stato dichiararono la propria indipendenza dalla Gran Bretagna al termine di una guerra d'indipendenza. In quell'occasione venne redatta la dichiarazione dei diritti dell'uomo in cui veniva stabilito il diritto dei cittadini alla felicità e alla scelta dei propri governanti.
Da allora con guerre, occupazione di territori e creazioni di nuovi insediamenti, si compì l'espansione verso ovest che portò alla formazione degli attuali Stati Uniti.
Tra 1861 e 1865 si consumò l'unica guerra combattuta in territorio statunitense: la guerra di Secessione.
Si trattò di un conflitto civile che contrappose gli Stati del Nord, che volevano l'abolizione della schiavitù, a quelli del sud favorevoli al suo mantenimento, volevano staccarsi dalla Federazione.
Questa guerra sanguinosa si concluse con la vittoria del Nord e con l'abolizione della schiavitù.
Al termine della Seconda Guerra Mondiale, a cui parteciparono in modo determinante per la vittoria degli Alleati, gli Stati Uniti si affermarono come grande potenza in contrapposizione all'Unione Sovietica.
Con la disintegrazione di quest'ultima, nel 1991, gli USA rimasero l'unica grande potenza in un mondo alla ricerca di nuovi equilibri.
L'11 settembre 2001 una serie di attentati terroristici colpì il Paese, probabilmente proprio in conseguenza di questo suo ruolo egemone, che per decenni l’ha portato a intervenire politicamente e militarmente nei conflitti regionali in ogni parte del globo.
Da allora la guerra al terrorismo è divenuta una delle priorità del governo statunitense.

per ulteriori approfondimenti sulla storia degli Stati Uniti vedi anche qua

La composizione del popolo americano

Fatta eccezione per le popolazioni originarie (gli indiani), ridotte ormai a una esigua minoranza, il popolo statunitense si è costituito attraverso l'immigrazione.
In epoca coloniale si trattò soprattutto di britannici, ai quali si aggiunsero olandesi, tedeschi e scandinavi.
La grande immigrazione iniziò verso il 1840 e s’intensificò dopo la guerra di Secessione, per toccare il culmine tra il 1900 e il 1914.
La prima ondata comprese britannici, tedeschi, olandesi, scandinavi, svizzeri e anche canadesi; i loro discendenti, fatta eccezione per gli irlandesi e i canadesi del Québec, cattolici, costituiscono i cosiddetti WASP.
A partire dal decennio 1880-90, una seconda ondata introdusse immigranti provenienti soprattutto dall' Europa Orientale e dai Paesi Mediterranei (slavi, rumeni, italiani,greci). L'immigrazione coatta di schiavi neri continuò fino alla guerra di Secessione.
Alla fine del XIX secolo giunsero sulla costa occidentale cinesi (operai che lavorano alla costruzione delle ferrovie e nelle miniere, piccoli commercianti) e giapponesi (orticoltori).
Una corrente ininterrotta di immigrati venne alimentata dal Messico. Durante e dopo la Prima Guerra Mondiale l'immigrazione subì un rallentamento dovuto a diversi fattori: il mercato della manodopera era saturo, l'assimilazione di persone di origini tanto diverse si rivelava difficile e gli Stati Uniti posero precise restrizioni all'immigrazione; venne introdotto il sistema delle quote, che fissava una quota massima di ingressi per ogni nazionalità.
Oggi le limitazioni all'ingresso negli Stati Uniti sono molto forti, tranne che per chi si presenta con elevate qualifiche professionali o con ingenti ricchezze. Per i profughi sono in vigore quote speciali. È sempre molto intenso il flusso di immigrazione, in gran parte clandestina, proveniente da Messico.

Lo sviluppo demografico

La popolazione degli Stati Uniti ammonta oggi a 300 milioni di abitanti e le tendenze demografiche non si discostano da quelle proprie dei paesi industrializzati: diminuzione della natalità, caduta della mortalità infantile, vita media elevata e invecchiamento della popolazione.
Ci sono però differenze fra i bianchi e i cittadini di colore.
Natalità e mortalità sono infatti più elevate tra quest'ultimi e l'incremento naturale dei coloured è più rapido di quello dei bianchi grazie a un maggiore scarto tra natalità e mortalità, nonostante una forte mortalità infantile.

La distribuzione della popolazione

La ripartizione della popolazione riflette la storia del Paese. La colonizzazione originaria sulla costa atlantica, l'industrializzazione nei bacini carboniferi dell'Est, la provenienza europea degli immigranti spiegano il fatto che le regioni orientali siano più popolate di quelle occidentali, benché in questi ultimi anni si assista allo spostamento del baricentro economico e demografico dell'ovest.
Le regioni più popolate degli Stati Uniti comprendono la costa atlantica a nord di Washington, la porzione settentrionale degli Appalachi, la sponda meridionale dei Grandi Laghi, l'aria pedemontana degli Appalachi e la regione di San Francisco e la conurbazione di Los Angeles. Lo stato più popoloso è la California; seguono il Texas, New York, Florida, Illinois, Pennsylvania e Ohio.
Le regioni meno popolate si trovano nell'area centrale e meridionale dei grandi altipiani dell'interno (Nevada,Utah e California orientale), in quella occidentale delle Grandi Pianure (i due Dakota,Nebraska,Kansas e Texas occidentale) e in Alaska.

per ulteriori approfondimenti sulla popolazione americana vedi anche qua

Le città statunitensi

Complessivamente la popolazione urbana rappresenta l'80% della popolazione totale degli Stati Uniti, oltre la metà della quale si concentra nelle aree metropolitane. Le aree metropolitane contigue formano immense megalopoli: quella Atlantica, che ingloba Boston, New York, Philadelphia, Baltimora e Washington, quella di Los Angeles - San Diego - San Francisco e quella del corridoio del Michigan con Milwaukee, Chicago, Detroit e Cleveland. Le città degli Stati Uniti presentano quasi tutte una grande somiglianza nell'impianto urbano e nell'uso dello spazio altamente differenziato e specializzato: la Down Town è il luogo di concentrazione degli uffici; intorno ad essa vastissimi suburbi si estendono come luogo di abitazione prevalentemente unifamiliare. Separate sono invece le zone per le attività industriali e le aree adibite a verde pubblico.

La lingua e la religione

La lingua ufficiale degli Stati Uniti è l'inglese, anche se la parlata statunitense ormai si differenzia tanto dall'inglese britannico, sia nel lessico sia nella pronuncia da essere spesso indicata con il termine di americano.
I discendenti delle popolazioni indigene usano ancora la lingua Athabasca, mentre le numerose minoranze etniche presenti conservano spesso l'uso della lingua originaria accanto a quella ufficiale.
Particolarmente diffuso è lo spagnolo per l'elevato numero di ispanici immigrati negli USA.
La religione più praticata è quella protestante, ma sono presenti in un numero consistente anche cattolici, ebrei e ortodossi.

Il melting pot

Pur nella loro complessa multietnicità, lo spirito di appartenenza agli Stati Uniti è molto forte.
Non a caso a proposito di questo Paese si parla di Melting Pot per indicare come i molti gruppi etnici si siano fusi in un unico popolo nel contenitore rappresentato dal vasto territorio degli Stati Uniti.
Conferma questo senso di appartenenza a una stessa nazione la grande considerazione in cui sono tenute le principali feste nazionali.
In particolare vanno citate quella del 4 luglio, che ricorda la Dichiarazione di Indipendenza, e quella del giorno del Ringraziamento.
Questa viene celebrata l'ultimo giovedì di Novembre e ricorda i pionieri del Massachusetts che nel 1621 dopo 11 mesi di attesa in terra americana, ringraziarono Dio per il Primo raccolto.
A quella festa parteciparono anche alcuni indigeni, che portarono in dono tacchini, pannocchie di mais e zucche, cibi che non possono mancare sulle tavole che celebrano questa festa. Infine è molto popolare la festa di Halloween che cade il 31 ottobre.

Il settore primario

Le culture degli Stati Uniti sono suddivise nelle cosiddette Belt (cinture).
La Wheat belt è la cintura del grano, che comprende la parte centrale degli USA, area dal clima secco, quindi non adatta ad altri tipi di cultura; la coltivazione del grano è praticata anche in alcuni Stati del Nord e in alcune zone del Sud, dove è coltivato in autunno.
La Corn belt è la cintura del granturco, comprende Stati che godono di un clima mite durante tutto l'anno (Indiana, Illinois, Iowa e Nebraska); le altissime rese di queste colture fanno degli USA il primo produttore mondiale di mais.
Oltre i cereali sono importanti la coltivazione della soia e del cotone, di canna da zucchero, barbabietola da zucchero, arachidi e tabacco.
L'orticultura è molto importante ed è praticata nel nord-est dove è anche presente la viticultura, da cui deriva una rilevante produzione di vino grazie al clima di tipo mediterraneo di questa regione.
Gli USA occupano il primo posto nella produzione mondiale di carta e il secondo in quella del legname.
Le aree per l'allevamento, soprattutto quella di bovini e cavalli, comprendono il Texas e le catene montuose occidentali dove c'è grandi disponibilità di praterie per il pascolo; qui sono allevate bestie destinate alla macellazione.
Le aree dove l'allevamento ha come scopo la produzione di latte (dairy belt) sono il nord-est, gli Appalachi e la zona dei Grandi Laghi. Rilevante è anche l'allevamento di suini e volatili.

Industria e risorse

Il settore industriale degli Stati Uniti si è molto sviluppato grazie anche all'abbondanza di risorse minerarie. Fra queste assai rilevanti sono carbone (Monti Appalachi), petrolio (Texas, Alaska, Louisiana e California) gas naturale (Texas, Louisiana e Oklahoma), ferro, rame e zinco. Le industrie sono assai diversificate e la loro ubicazione è in relazione alla vicinanza di giacimenti minerari (ferro e carbone) e alla facilità di comunicazione (insediamenti sulle coste e sulle rive dei laghi nella regione dei Grandi Laghi). Accanto ai tradizionali comparti come quello metallurgico, meccanico, automobilistico, tessile e alimentare, troviamo le più recenti e innovative attività del petrolchimico, dell'elettromeccanico, dell'industria aereo spaziale e di quella informatica.
In USA possiamo trovare la più avanzata industria elettronica.

Il terziario

Il terziario è il campo dove gli Stati Uniti sono più avanzati. I comparti più rilevanti sono il commercio, la finanza, il turismo, l'educazione, la ricerca, la sanità e i trasporti.
In particolare il turismo rappresenta un' importante attività per molti statunitensi grazie al crescente movimento interno e all'affluenza di stranieri che pongono gli USA al terzo posto nella graduatoria mondiale per arrivi turistici dall'estero.
Anche nel comparto finanziario il paese occupa posizioni di vertice: a New York hanno sede le prime banche commerciali in assoluto e la Borsa di Wall Street, la prima la mondo.

I trasporti

La rete autostradale è la più fitta del mondo. Il sistema ferroviario è più limitato e utilizzato soprattutto per il trasporto delle merci. Le vie d'acqua interne si articolano in due grandi sistemi fra loro collegati: quello dei grandi laghi e quello del Mississippi.
I principali porti marittimi sono quelli di New York, New Orleans, Houston, Philadelphia, Button Rouge, Baltimora, Norfolk, Tampa, Beaumont, Boston e Los Angeles.
Date le dimensioni dello Stato, grande sviluppo ha conosciuto il trasporto aereo, che può contare su numerosissimi aeroporti dislocati nelle varie regioni del Paese: fra questi i principali sono quelli di Atlanta, Chicago e Dallas.