La regina Vittoria e Alberto, un'appassionata storia d'amore

Le pagine del diario, le liti, i quadri regalati e 9 figli. Parte oggi, con la love story appassionata tra i due cugini, la serie «Amori reali» che vi farà compagnia per tutta l'estate
La regina Vittoria e Alberto un'appassionata storia d'amore

Tra la regina Vittoria e il principe Alberto non è stato colpo di fulmine. Ma due secoli dopo restano tra gli amanti reali più appassionati di sempre. Vittoria, come Elisabetta II, non era destinata a diventare regina, ma il destino ha voluto che definisse un'epoca. Nata il 24 maggio 1819, Alexandrina Victoria era quinta in linea di successione al trono britannico, dopo suo padre e gli zii. Ma una serie di morti all'interno della famiglia reale - compreso suo padre, morto subito dopo la sua nascita - la resero erede al trono, al tempo di re William nel 1830. Il principe Alberto di Sassonia Coburgo Gotha, coetaneo, era suo cugino (il padre era fratello della madre di Victoria).

Vittoria e Alberto hanno avuto entrambi un’infanzia parecchio difficile. Vittoria ha perso il padre a pochi mesi. In più sua madre e il suo consigliere (e amante) Sir John Conway hanno cercato per tutta la vita di dominarla psicologicamente, sperando di ottenere una reggenza. Così nel momento in cui diventò regina, ad appena 18 anni, evitando per un soffio la reggenza, Victoria non solo aveva sempre dormito nella camera della madre, ma non era nemmeno mai uscita da sola. C'era sempre una dama di corte a tenerle la mano, persino per scendere le scale. Nel diventare sovrana le sue prime parole sono state: «Finalmente sono sola!». Alberto, secondogenito del Duca Ernesto di Sassonia-Coburgo, coetaneo di Vittoria, era cresciuto da solo. Quando i genitori divorziarono lui aveva 5 anni, e da allora non rivide mai più la madre, accusata di infedeltà.

Vittoria e Alberto si sono incontrati per la prima volta nel 1836, quando lui si mise in viaggio dalla sua Germania verso Londra per partecipare al 17esimo compleanno della futura regina. E quel cugino arrivato da lontano, a Vittoria sembrò subito molto carino. Tanto da metterlo nero su bianco nella lettera di ringraziamento inviata allo zio, re Leopoldo I del Belgio: «Grazie per avermi presentato Alberto, dall'aspetto così piacevole e delizioso». Ma Vittoria, cresciuta sospettosa, non aveva nessuna intenzione di sposarsi. D'altronde, agli uomini che le ronzavano attorno, desiderosi del suo futuro ruolo, era abituata. E le mire di zio Leopoldo erano proprio quelle: grazie a un matrimonio favorito, controllare anche il trono d'Inghilterra.

Per due anni e mezzo i due si scrivono solo lettere. Ma Victoria si lascia andare soprattutto nelle pagine del suo diario: «Alberto è davvero molto affascinante e incantevole, con gli occhi azzurri e un naso squisito e una bocca così bella con i suoi baffetti delicati e poi leggere, leggerissime basette; una figura magnifica, spalle larghe e vita sottile; il mio cuore batte. Balla così bene e ha un aspetto davvero spettacolare». Nel 1839 Alberto torna a Windsor a farle visita. Vittoria vorrebbe ancora aspettare, ma sa che non può tirare a lungo la corda. Cinque giorni dopo il suo arrivo**, Vittoria gli chiese di sposarla** perché era sicura che lui «non si sarebbe mai preso la libertà» di chiedere in moglie una regina: «Ci siamo abbracciati più e più volte, ed era così gentile, così affettuoso», si legge sul diario della regina. E in un'altra pagina: «Alberto mi rispose che sarebbe stato felice di passare la vita con me. Lo amo, lo amo più di quanto non sappia dire, e farò tutto ciò che sarà in mio potere per rendere meno duro il sacrificio che ha deciso di compiere».

Così ebbe inizio una relazione amorosa davvero appassionata. E se di Alberto non si conoscono i diari, le sue lettere hanno sempre dimostrato un amore decisamente ricambiato: «Non ho bisogno di dirti che da quando sono partito, tutti i miei pensieri sono con te a Windsor e che la tua immagine riempie tutta la mia anima», le scrisse quando tornò per un breve periodo in Germania prima del loro matrimonio, «Anche nei miei sogni non avrei mai immaginato di trovare così tanto amore sulla terra». La prima notte di nozze, Vittoria l'ha raccontata così: «Beatitudine oltre ogni immaginazione», tutto è «gratificante e sbalorditivo al massimo».

Hanno avuto 9 figli in 17 anni. Il modo più efficace per Vittoria, che non amavana né le famiglie numerose né i neonati, di dimostrare assolutà dedizione nei confronti del marito.  Appassionate e frequenti anche le liti. Vittoria, si dice, fosse soggetta a collera, e famosa per i suoi sbalzi d'umore. A unirli anche **la comune passione per l'arte. **Amavano regalarsi opere d'arte. Per i suoi 24 anni Alberto ricevette «il dipinto segreto» della regina Vittoria: lei in déshabillé, i capelli sciolti, le spalle nude, in una posa molto intima. Per i 23 anni di Vittoria, lui fece realizzare una statua in marmo di se stesso raffigurato come un guerriero greco.

Celebri le fughe a due nelle adorate Highlands scozzesi dove regina e principe consorte si firmavano nelle locande in cui pernottavano come «Lord and Lady Churchill». Quando Alberto morì di febbre tifoide nel 1861, il cuore di Vittoria si spezzò. Per anni si ritirò dalla vita pubblica, e continuò a vestirsi di nero per i restanti 40 anni della sua vita. Si dice che ai domestici fece sempre prepare i vestiti dell'amato marito, ogni mattina.

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