«Non amo le etichette, per questo preferisco differenziarmi dagli altri».

Esattamente dieci anni fa debuttava come il giovane Tom Riddle nel sesto capitolo nella saga creata da J. K Rowling, Harry Potter e il Principe Mezzosangue, oggi, Hero Fiennes Tiffin, ha 21 anni, diventa il volto tenebroso, fashion e romantico di After, adattamento del libro – rivelazione scritto da Anna Todd (in sala dall’11 aprile), dove nei panni del giovane Hardin Scott, è il protagonista, insieme a Josephine Langford di una storia d’amore e crescita. Il cinema nel presente era comunque qualcosa già nel suo destino, visto la famiglia di artisti in cui è nato, figlio dei registi Martha Fiennes e George Tiffin, nonché nipote di due zii eccellenti quali Ralph e Joseph Fiennes, Hero Fiennes Tiffin sta cercando di farsi strada anche lui. Una carriera in ascesa, così nella moda che lo ha già consacrato tra i modelli maggiormente richiesti, come nelle ultime campagne-sfilate di Dolce & Gabbana o nel cortometraggio voluto da H&M, La vita segreta dei fiori, diretto addirittura da Baz Luhrmann.

Partiamo dal film: cosa ti ha attratto di questo ruolo?
«
La sua profondità e complessità, quanto l’essere inizialmente sempre sicuro di ciò che fa e dice, una qualità francamente che io non ho, eppure ci sono lati del personaggio in cui mi ritrovo. Combina ad esempio stili e gusti diversi, dal classico al contemporaneo, ama i Ramones, eppure legge Cime Tempestose, è indubbiamente diverso, misterioso, schivo, c’è comunque in lui una sensibilità stratificata molto affascinante».

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Quantrell D. Colbert

Avete qualcosa in comune?
«Rispetto al romanzo ci sono stati dei cambiamenti, questo non deluderà le aspettative degli appassionati, ma è chiaro che siamo due persone differenti, forse, a pensarci, per il fatto di proteggere la mia sfera privata. Se fai l’attore lo metti in conto certo, idealmente preferisco che a parlare sia il mio lavoro, recitare significa anche rischiare, seppur in maniera calcolata».

Moda e cinema, come riesci a gestire entrambi?

«Fino a questo momento penso di essere stato molto fortunato ed abile, soprattutto nel fare determinate scelte.Crescendo le prospettive si sono ampliate, vedo le cose in maniera diversa, ho raggiunto una buona consapevolezza di ciò che desidero, e lo devo alla professione, ai rapporti, gli interessi, alla scrittura, recentemente sto leggendo Sapiens di Yuval Noah Harari, un racconto di grande riflessione sull’uomo. Scombinare le mie convinzioni è un passo che sento di dover fare se voglio migliorare».

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Courtesy photo

Quindi che gusti hai alla fine, si sa pochissimo di te?
«
Molto semplici, dipendono dal mio umore, se parliamo di film, o musica. Avere però una varietà nel proprio guardaroba accende la curiosità, sia che tu voglia essere comodo indossando una tuta, sia che decida di avere un look elegante, a volte bisogna uscire dalla zona confort, è forse più interessante».

Torniamo un attimo alla pellicola: quanto è difficile sapersi confrontare con le proprie emozioni?
«
Lo è per tutti. Il mio personaggio se lo chiede, non conosce se stesso e pensa di non potersi farsi sconti, invece acquisisce confidenza nei confronti dell’amore, diventa meno suscettibile, non è mai tardi allora per giudicarsi».

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Hero Fiennes Tiffin in After
Quantrell D. Colbert

Sei ancora molto giovane, dove guardi adesso se pensi ai prossimi progetti?
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Vorrei fossero pieni di passione, sorprendenti. Fare l’attore certe volte rappresenta una scoperta, per la mente e il corpo, si entra in contatto con un linguaggio intenso, ricco di sfumature, e lì devi trovare le parole giuste, senza rimorsi. I pensieri vanno di pari passo con le proprie azioni, non bisogna perdere le occasioni».

Da londinese invece come stai vivendo ciò che sta accadendo in Gran Bretagna?
«
Domanda da fare ad un politico (ride, ndr), ma personalmente non sono a favore della Brexit, è un passo indietro, come uscire da una grande organizzazione, per la cui hai lottato anni per rimanerci dentro. Rimanere uniti non è un cliché, deve essere il futuro secondo me».