Rachele Mussolini, record di preferenze alle comunali di Roma: “Non mi votano per il nome. Il fascismo? Discorso troppo lungo” - la Repubblica

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Rachele Mussolini, record di preferenze alle comunali di Roma: “Non mi votano per il nome. Il fascismo? Discorso troppo lungo”

Rachele Mussolini, 47 anni, Fratelli d'Italia
Rachele Mussolini, 47 anni, Fratelli d'Italia 
La nipote del Duce, candidata con Fratelli d'Italia, ha ottenuto più di ottomila voti. "Il fiocco nero per mio nonno sui social era per affetto familiare"
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Rachele Mussolini, lei è la consigliera più votata a Roma. Come lo spiega?
"Prima i suoi colleghi mi intervistavano soltanto per il cognome che porto. Durante l’ultima consiliatura mi hanno cercato per le iniziative che ho assunto in consiglio comunale. Non mi sono risparmiata sul territorio".


Il suo cognome è più un vantaggio, militando a destra, o un peso?
"Ho imparato sin da bambina a conviverci. A scuola mi additavano, ma poi è venuta fuori Rachele e la persona prevale sul proprio cognome, per quanto pesante. Ho molte amiche di sinistra. Una ha certamente votato per me".


Ha votato per Fratelli d’Italia?
"Ha fatto il voto disgiunto. Ha scelto Calenda o Gualtieri, e poi me. Mi è sempre piaciuto confrontarmi con chi non la pensa come me”.


Può fare un esempio?
"In consiglio comunale ho costruito ottimi rapporti con i colleghi del Pd. La politica è una cosa, i rapporti umani un’altra".


Lei è figlia di Romano Mussolini, uno dei figli del Duce. Che famiglia era la sua?
"Molto aperta. Papà è stato un jazzista importante. Mi ha educato alla tolleranza. Ha portato il suo cognome con molta dignità. Inizialmente si esibiva con uno pseudonimo, poi anche per lui il jazzista ha prevalso sul cognome".


Che rapporti ha con sua sorella Alessandra Mussolini?
"Non ci sono grandi rapporti. Mio padre si è risposato. Io sono l’unica figlia nata nel 1974 dalle seconde nozze".


Si chiama come la moglie del Duce. Che ricordi ha di sua nonna?
"Pochi frammenti. L’andavo a trovare a Villa Carpegna. Avevo cinque anni quando è morta".


Pensa che le sue preferenze siano una risposta dei militanti all’inchiesta di Fanpage?
"Mi hanno votato per quel che posso fare per la città di Roma".


Ma dell’inchiesta cosa pensa?
"Le stesse cose che ha già detto Giorgia Meloni".


Si riconosce o disconosce i protagonisti filmati?
"Sono sempre stata pudica, equilibrata. Le pose colorite non mi sono mai piaciute".


Cosa intende con colorite? L’esaltazione del Ventennio?
"Sì, mi hanno sempre lasciata perplessa. Anche mio padre era così. Se uno gli faceva il saluto romano lui si schermiva".


Lei l’ha mai fatto il saluto romano?
"No".


Però va a Predappio.
"Lì è sepolto mio padre".


Due anni fa i social l’hanno bloccata per il fiocco nero postato nell’anniversario della morte di Benito Mussolini.
"È mio nonno. Quel fiocco aveva un valore esclusivamente familiare".


Trattandosi del Duce non ha giocoforza una coloritura politica?
"No".


Ma del fascismo che giudizio dà?
"Per affrontare l’argomento dovremmo parlarne fino a domani mattina. Preferisco discutere della città di Roma".


Perché Michetti è stato ritenuto da più parti un candidato non all’altezza per Roma?
"Invece è la persona giusta. Ha dalla sua una grandissima competenza".


E di Virginia Raggi cosa pensa?
"L’ho spesso difesa, quando veniva attaccata sul piano personale. Sul piano politico la boccio completamente. Per dirne una: aveva promesso la differenziata al 70 per cento, e l’ha lasciata al 45".

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