Brooklyn: cosa vedere e 10 luoghi da non perdere durante il vostro viaggio
Brooklyn: cosa vedere nel distretto più popoloso di New York. I 10 luoghi da non perdere durante il vostro viaggio e tutte le informazioni utili per la visita.
Brooklyn è un mix di stili, un distretto (borough) dove protagonista è la riqualificazione urbana e dove la street art colora pareti e strade. Vi racconto la sua storia e vi accompagno a scoprirlo attraverso dieci luoghi da non perdere assolutamente, tra musei, parchi e scorci iconici.
La storia di Brooklyn in pillole
Brooklyn — che deve il suo nome alla cittadina olandese di Breukelen — fu fondata dai coloni olandesi tra il 1645 e il 1646, a qualche anno di distanza dalla fondazione della vicina Nuova Amsterdam (poi ribattezzata New York).
L’area, per secoli abitata solo dai nativi Lenape (come vi raccontavo anche nel post dedicato al National Museum of the American Indian), con l’arrivo dei coloni vide sorgere sei distinte cittadine che poi si espansero e si unirono per dare vita al borough newyorkese che conosciamo oggi: Breukelen (poi Brooklyn); Gravesend, fondata nel 1645; Nieuw Amersfoort (poi Flatlands), nata nel 1647; Midwout (poi Flatbush), fondata nel 1652; Nieuw Utrecht (poi New Utrecht), nata nel 1657; e Boswijck (poi Bushwick), fondata nel 1661.
Nel 1664, così come tutto il territorio circostante, l’attuale Brooklyn divenne colonia inglese e nel 1683 fu riconosciuta come un’entità politica a sé stante.
Il 27 agosto 1776, la zona fu teatro della Battaglia di Long Island (anche nota come Battaglia di Brooklyn): il primo combattimento a seguito della Dichiarazione d’Indipendenza Americana, avvenuta il 4 luglio dello stesso anno, e tra i più importanti di tutta la Guerra d’Indipendenza. A prevalere furono le truppe britanniche, che riuscirono a conquistare New York (allora limitata a Lower Manhattan), mentre l’esercito di Washington fu costretto a ritirarsi sulle Brooklyn Heights.
Dopo i successivi scontri, la vittoria continentale, il riconoscimento ufficiale dell’Indipendenza e l’allontanamento delle truppe britanniche da New York, anche le sei piccole cittadine iniziarono a espandersi, in particolare Brooklyn, che nel 1834 diventò una vera e propria città. Esattamente vent’anni dopo, questa inglobò Bushwick e Williamsburg (che si era separata proprio da Bushwick nel 1840), mentre nel 1886 fu il turno di New Lots, seguita nel 1894 da Flatbush, Gravesend e New Utrecht e, nel 1896, da Flatlands.
A partire dalla seconda metà dell’Ottocento, quindi, Brooklyn iniziò a sviluppare una propria identità, tra quotidiani di importanza nazionale (come il Brooklyn Eagle) e squadre di baseball (come i Brooklyn Dodgers), diventando una vera e propria “twin city” per la vicina New York, alla quale, nel 1883, fu collegata attraverso il celebre ponte.
Nel 1898, in seguito a una votazione che coinvolse anche i residenti di Brooklyn, la città divenne ufficialmente parte della City of New York e uno dei suoi cinque borough insieme a Manhattan, al Queens, al Bronx e a Staten Island.
Cosa vedere a Brooklyn
Oggi Brooklyn è il distretto più popoloso di New York e un luogo dove si mescolano realtà diversissime tra loro. Vanta decine di quartieri, alcuni quasi esclusivamente residenziali, ognuno con una sua anima e caratteristiche proprie.
Per scoprirlo tutto non basterebbe una settimana, ma in questo post ho raccolto alcuni dei luoghi che non dovreste assolutamente perdere durante il vostro viaggio a New York: ecco cosa vedere a Brooklyn e tutte le informazioni utili per la visita.
Scorrete il cursore per vedere i quartieri menzionati nel post.
Il Ponte di Brooklyn
Costruito nel 1883 per collegare Brooklyn a Manhattan e permettere gli spostamenti di merci e persone anche quando, in inverno, l’East River gelava, il Ponte di Brooklyn fu il primo ponte sospeso in acciaio al mondo e oggi è uno dei simboli di New York.
Nato dal progetto dell’ingegnere di origine tedesca John Augustus Roebling, vanta una storia segnata da numerose disgrazie ed eventi surreali. Ve ne ho parlato nel post dedicato al Ponte di Brooklyn, dove trovate anche alcuni consigli per scoprirlo.
Il Brooklyn Bridge Park
Il Brooklyn Bridge Park, affacciato sull’East River e nel quartiere di Brooklyn Heights, è uno spazio che comprende non solo aree verdi, ma anche parchi giochi, zone dedicate allo sport, complessi residenziali, locali e negozi che celebrano il passato industriale del borough.
Molte attività, infatti, oggi sono ospitate all’interno di strutture del Diciannovesimo secolo completamente ristrutturate. È il caso della Tobacco Warehouse o dell’Empire Stores, un complesso di sette edifici risalente al 1869 e che da antico magazzino merci, dopo essere stato abbandonato per decenni, oggi accoglie al suo interno gallerie d’arte, uffici, aree dedicate al cibo (come il Time Out Market) e una terrazza panoramica affacciata su Manhattan.
Iniziato nel 2010 e terminato nel 2021, il parco ospita anche il Jane’s Carousel, una giostra costruita nel 1922 e un tempo parte dell’Idora Park di Youngstown, in Ohio, e lo Squibb Park Bridge, il ponte sospeso che collega il Brooklyn Bridge Park al resto del quartiere.
Qui potete ammirare anche una delle viste più famose del borough: quella che si può vedere dall’ormai dismesso Pier 1 (Molo 1) e che si affaccia sui grattacieli del Financial District.
DUMBO
DUMBO, acronimo di Down Under the Manhattan Bridge Overpass (Sotto il Manhattan Bridge), è un quartiere di Brooklyn nato, con il nome di Fulton Landing, intorno al 1890 come area industriale ricca di magazzini e fabbriche.
Trasformatosi pian piano in un ambiente in gran parte residenziale, oggi ospita anche gallerie d’arte e uffici e quella che è la più antica palestra newyorkese dedicata alla box: la Gleason’s Gym, dove si sono allenati anche Muhammad Ali e Mike Tyson.
Soprattutto, DUMBO è noto al grande pubblico per uno degli scorci più famosi di tutta Brooklyn: quello che si può ammirare da Washington Street e che vede protagonista il Manhattan Bridge. Quest’angolo è comparso anche in C’era una volta in America, capolavoro di Sergio Leone; ve ne ho parlato anche nel post dedicato ai film ambientati a New York.
Per scoprire il quartiere in maniera approfondita potete partecipare a uno dei tour guidati, come quelli che trovate qui* o qui*, se preferite un giro dedicato alla gastronomia.
Williambsburg: tra street art e il Domino Park
Un tempo un villaggio a sé, oggi Williamsburg è uno dei tanti quartieri di Brooklyn, una zona dove a predominare sono la cultura hipster e la musica indie. Soprattutto, è un piccolo paradiso per gli amanti della street art, che qui possono trovare opere di artisti contemporanei emergenti e di fama internazionale, come Eduardo Kobra (lo trovate al 147 di Bedford Avenue).
Tra i luoghi da non perdere all’interno del quartiere c’è Domino Park: uno spazio verde risultato della riqualificazione dell’area antistante la Domino Sugar Refinery, antico zuccherificio attivo dal 1856 al 2004. Inaugurato nel 2018, il parco ospita anche food truck e locali, fontane e aree dedite al relax e allo sport.
Per scoprire il quartiere in maniera più approfondita potete anche prendere parte a tour guidati, come il tour gastronomico che trovate qui* o quello alla scoperta dei punti salienti della zona che trovate qui*.
Il Brooklyn Museum
Il Brooklyn Museum, inaugurato il 2 ottobre 1897 e nel quartiere di Prospect Park, è il secondo museo più grande di New York dopo il Metropolitan Museum of Art e racchiude in sé oltre 500.000 oggetti che raccontano secoli di storia e di arte, dall’Antico Egitto ai giorni nostri, attraverso l’eredità artistica e culturale delle diverse popolazioni del globo.
A questi oggetti, suddivisi in nove collezioni principali, si affiancano un archivio-biblioteca con oltre 300.000 volumi, numerose esposizioni temporanee, altrettante Period Rooms con ricostruzioni di stanze e abitazioni d’epoca e una sezione dedicata al design dal 1880 a oggi.
Trovate tutte le informazioni per la visita (orari, biglietti, come raggiungerlo…) e la storia del museo nel post dedicato interamente al Brooklyn Museum.
Il Brooklyn Botanic Garden
Il Giardino Botanico di Brooklyn (Brooklyn Botanic Garden), a due passi dal Brooklyn Museum e da Prospect Park, è un parco di oltre 21 ettari che ospita più di 14.000 esemplari diversi di piante. Fondato nel 1910, comprende tre ampi padiglioni, una serra dedicata alle piante acquatiche, una galleria d’arte e il Cornelius Vander Starr Bonsai Museum, oltre a una biblioteca di botanica e orticoltura e a una collezione di erbari.
Purtroppo, durante il mio viaggio, non sono riuscita a visitarlo, ma se avete un po’ di tempo in più vi consiglio di inserirlo nel vostro itinerario, soprattutto se visitate New York in primavera o in estate.
Prospect Park
Prospect Park, adiacente al Brooklyn Museum e al Brooklyn Botanic Garden, è il secondo spazio verde per dimensioni all’interno dei confini del borough (il più grande è il Marine Park). Aperto nel 1867 e terminato ufficialmente nel 1873, si estende per circa 237 ettari e fu progettato da Frederick Law Olmsted e Calvert Vaux, gli stessi che si occuparono anche di Central Park.
Dopo aver vissuto un periodo di declino, nella seconda metà del Novecento Prospect Park è stato al centro di un ampio progetto di riqualificazione che, in alcune zone, è tutt’ora in corso e oggi si presenta come uno dei polmoni verdi più belli della città di New York.
Esattamente come accade per il suo cugino di Manhattan, anche qui potete trovare ampi prati dove rilassarvi, una giostra con i cavalli, una picnic house, campi sportivi, uno zoo (il Prospect Park Zoo), un’area un tempo dedicata alla musica (la Concert Grove) che oggi ospita i busti di alcune importanti figure della scena musicale e un’affascinante boathouse, la Boathouse on the Lullwater of the Lake in Prospect Park.
Gli accessi sono distribuiti lungo tutto il perimetro, ma uno dei più affascinanti è quello che si affaccia su Grand Army Plaza, una piazza ricchissima di monumenti: dal Soldiers’ and Sailors’ Arch — l’arco di trionfo costruito tra il 1889 e il 1892 e dedicato ai “Difensori dell’Unione” durante la Guerra Civile — fino alla Bailey Fountain, passando per il monumento a John Fitzgerald Kennedy.
Il parco può essere raggiunto in metropolitana con le linee B, Q e S con fermata a Prospect Park (o, per la Q, anche Parkside Avenue), con le linee F e G con fermata 15th Street-Prospect Park, o con le linee 2 e 3 con fermata a Grand Army Plaza.
Per chi preferisce spostarsi in autobus, i mezzi da prendere sono il B61, B67 e B69 per fermarsi sul lato ovest; il B68 per scendere a quello sud-est; il B16, B41, B43 o B48 per fermarsi su quello est o il B16 per raggiungere gli ingressi meridionali.
Il Green-Wood Cemetery
Il Green-Wood Cemetery, fondato nel 1838, si estende su un’area di oltre 193 ettari ed è oggi un luogo iscritto nel National Register of Historic Places, oltre che un National Historic Landmark.
Il cimitero è sorto su Battle Hill, teatro di uno degli eventi cruciali della battaglia di Long Island e che con i suoi 66 metri sul livello del mare è il punto più alto di Brooklyn, e oggi non è solo un luogo di riposo, ma anche un ampio parco da scoprire seguendo i numerosi sentieri che lo attraversano.
Per farlo, potete recuperare una delle mappe che troverete all’ingresso, dove sono segnalati i monumenti principali, gli alberi più antichi e importanti del giardino e le tombe illustri, come quella del compositore Leonard Bernstein, dell’inventore del telegrafo Samuel F.B. Morse, del pittore Jean-Michel Basquiat e di Margaret Pine, donna di Brooklyn nata schiava e poi liberata, oggi sepolta insieme alla famiglia Van Zandt, che ne deteneva la proprietà prima dell’abolizione della schiavitù.
Tra le statue da non perdere, invece, ci sono quella di Minerva, realizzata nel 1920 per commemorare la battaglia di Brooklyn del 1776 e che sembra salutare la Statua della Libertà, e quella del tamburino (Our Drummer Boy), realizzata in onore del giovane Clarence MacKenzie (1848-1861), primo a cadere tra i cittadini di Brooklyn durante la Guerra Civile.
Il Green-Wood Cemetery è aperto tutti i giorni dalle 8.00 alle 17.00, anche se alcuni ingressi secondari (come Sunset Park Entrance o Fort Hamilton Parkway Entrance) aprono o chiudono un’ora prima. L’accesso è gratuito.
Per raggiungerlo potete usare la metro delle linea D (fermata 9th Ave, 25th Street o 36th Street) o delle linee F e G (fermata Church Ave o Fort Hamilton Pkwy).
Industry City
Industry City, nel quartiere di Sunset Park, è un altro dei tanti esempi di riqualificazione urbana di Brooklyn. All’inizio del Ventesimo secolo, infatti, quest’area affacciata sulla baia era ricca di magazzini e officine e all’epoca della costruzione fu la prima struttura nel suo genere, oltre che la più grande multi-proprietà industriale degli Stati Uniti.
Il complesso, costruito tra il 1892 e il 1910 e poi collegato direttamente alla ferrovia per facilitare il trasporto delle merci, durante la Prima Guerra Mondiale servì come base della Marina Militare, per poi diventare nuovamente proprietà privata dopo il conflitto. Dopo un paio di decenni di sviluppo, con la fine della Seconda Guerra Mondiale e il trasferimento delle aree produttive al di fuori dei confini cittadini, l’area cadde in disuso.
Tutto, però, cambiò tra gli anni Settanta e Ottanta, quando i primi edifici furono riconvertiti in negozi e complessi commerciali, anche se la vera trasformazione avvenne a partire dal 2010, quando iniziarono i lavori di ristrutturazione che portarono alla nascita di quello che è stato definito “a creative ecosystem of experiences, eateries, events and everything in between“.
Oggi, infatti, all’interno dei suoi 16 edifici troverete numerosi locali, negozi, sedi di startup, un Design District, installazioni artistiche, aree ricreative e spazi espositivi intorno ai quali ruota un ricco calendario di eventi che potete scoprire consultando il sito. È stata una delle più belle scoperte fatte a Brooklyn e vi consiglio di non perderla, soprattutto se vi è piaciuto il Chelsea Market.
Industry City si trova lungo la 2nd Avenue, tra la 32nd e la 37th Street. Per raggiungerla potete prendere la metropolitana delle linee D, N e R con fermata a 36th Street oppure i bus B35 (fermata 39St/3Av), B37 (3Av/34St) e B70 (36St/3Av).
La maggior parte degli spazi e dei negozi è aperta tutti i giorni dalle 8.00 alle 19.00, anche se molti shop aprono alle 10.00 e altre aree chiudono alle 21.00. Vi consiglio di visitare il sito ufficiale per scoprire i singoli orari di apertura.
Coney Island
Coney Island, luogo di villeggiatura fin dall’Ottocento, è oggi un vero e proprio punto di riferimento non solo per la sua spiaggia, ma anche per i suoi parchi divertimento: il Luna Park, con le sue 36 attrazioni, e il Deno’s Wonder Wheel Amusement Park, che ne conta invece 22.
A questi si affiancano l’acquario cittadino e numerosi eventi che animano la zona quasi tutto l’anno, come la Coney Island Mermaid Parade, che si tiene tra maggio e giugno; il Creepshow at the Freakshow, in occasione di Halloween; e il Nathan’s Hot Dog Eating Contest del 4 luglio.
Trovate tutte le informazioni per visitare la zona, alcune curiosità e i siti per acquistare i biglietti nel post dedicato interamente a Coney Island.
Informazioni utili per visitare Brooklyn
Questi sono solo alcuni dei luoghi da non perdere a Brooklyn, ma, come potete immaginare, il distretto offre tantissime altre esperienze. Per arricchire il vostro viaggio, vi lascio qui sotto alcune attività che potete prenotare comodamente da casa, ma seguendo i link trovate tanti altri spunti.
- “Mangia nel quartiere”: Tour gastronomico del quartiere Brownstone*
- Punti salienti del Ponte di Brooklyn: Tour in bicicletta*
- New York: tour a piedi dei graffiti e della street art di Brooklyn*
- Brooklyn: giro turistico in bicicletta con guida locale*
- Bushwick esposizione di street art*
- Biglietti per vedere una partita di basket dei Brooklyn Nets*
Se, invece, visitate Brooklyn nel periodo natalizio, potete raggiungere il quartiere di Dyker Heights e scoprire le case illuminate da migliaia di lucine; un’esperienza unica che potete vivere anche con una guida che vi accompagnerà a vedere le installazioni più belle, vi basterà prenotare qui* o qui*, a seconda delle disponibilità.
Dove mangiare a Brooklyn
Brooklyn è ricchissima di ristoranti, café e locali dove sedersi a mangiare qualcosa tra una visita e l’altra. Tra i tanti vi consiglio Tom’s Restaurant, un diner in perfetto stile statunitense dove mangiare pancake, hamburger, uova, bacon e dove fare colazione a ogni ora.
Non lontano dal Brooklyn Museum, è attivo dal 1936 e vi offrirà un’esperienza davvero autentica. Si trova al 782 di Washington Ave ed è aperto dalle 8.00 alle 15.00, il sabato e la domenica fino alle 17.00. Ve ne parlavo anche nel post dedicato a dove mangiare a New York.
Dove dormire a New York
Durante il mio secondo viaggio a New York ho soggiornato al The Herald*, a due passi da Herald Square e dall’Empire State Building. L’albergo offre solo servizio pernottamento, senza colazione o altri pasti.
La camera non era molto grande, ma rispettava per dimensioni e qualità gli standard newyorkesi. Punto di forza dell’albergo è sicuramente la sua posizione, estremamente strategica per scoprire l’intera città, perché l’area di Herald Square non è solo centrale, ma è anche servita da molte linee della metropolitana.
Se avete domande, dubbi o suggerimenti su cosa vedere a Brooklyn, lasciate un commento!
Per vedere le foto scattate a New York (con un iPhone 11 Pro* e una Canon 80D*) sfogliare il mio album su Flickr.
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