Figli di Enrico VIII: Edoardo VI, Maria I ed Elisabetta I | Studenti.it

I figli di Enrico VIII: Edoardo VI, Maria I ed Elisabetta I

I figli di Enrico VIII: Edoardo VI, Maria I ed Elisabetta I. Riassunto di storia e biografia dei tre figli di Enrico VIII che salirono al trono d'Inghilterra

I figli di Enrico VIII: Edoardo VI, Maria I ed Elisabetta I
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I FIGLI DI ENRICO VIII

I figli di Enrico VIII: Edoardo VI, Maria I ed Elisabetta I
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Enrico VIII Tudor venne incoronato re d'Inghilterra nel 1509. Nello stesso anno sposò Caterina d'Aragona, che ripudiò nel 1532 per sposare Anna Bolena, dama di compagnia di Caterina. Enrico VIII venne quindi scomunicato e nel 1534 si fece nominare capo della Chiesa d'Inghilterra con un l'Atto di Supremazia. Fino alla sua morte nel 1547 Enrico VIII si sposò altre 4 volte e alla fine fu sepolto nel castello di Windsor vicino alla terza moglie Jane Seymour.

EDOARDO VI

Il re Edoardo VI (1547-1553)erafiglio di Jane Seymour (terza delle sei mogli di Enrico), e salì al trono d'Inghilterra a soli 9 anni e quindi il potere effettivo era concentrato nelle mani del reggente e Lord Protettore, suo zio Edward Seymour, duca di Somerset (1506-1552).
Somerset era sostenitore della Riforma, che riprese vigore: la chiese protestanti vennero addobbate secondo il loro credo, cioè senza immagini, la Comunione veniva data sotto ambedue le forme. Un importante evento fu la pubblicazione, nel 1549, del Book of Common Prayer (il libro delle preghiere), compilato su richiesta di Cranmer per semplificare i libri di preghiere e di funzioni religiose in latino e risalenti al periodo medioevale. Il suo utilizzo obbligatorio venne prescritto dall'Atto di Uniformità del 1549 stesso. 

Ma dal punto di vista dottrinale ne risultò una grande confusione che non soddisfaceva nessuno e nel 1552 fu rivisto grazie all'aiuto di Calvino in persona, che scrisse a Edoardo VI e al conte di Somerset per aiutarli nella revisione. L'Atto d'Uniformità del 1552  impose l'obbligo di partecipare alle funzioni religiose e la condanna per imprigionamento per la partecipazione a qualsiasi altra forma di riunione religiosa. Nel 1553 vennero pubblicati i 42 Articoli (The forty-two articles), la collezione delle formule dottrinali anglicane, rimaste sulla carta per la morte del re.

MARIA I D'INGHILTERRA

Ma Edoardo VI a soli 15 anni morì di tubercolosi, salì al trono Lady Jane Grey (1537-1554), cugina di Edoardo e regina per soli 9 giorni (poi decapitata nel 1554), salì al trono la cattolica Maria Tudor, figlia di Caterina d'Aragona, il cui ripudio aveva innestato lo scisma della Chiesa d'Inghilterra. Iniziò con una sorta di tolleranza religiosa, ma nello stesso tempo chiese ed ottenne, il 3 gennaio 1555, dal parlamento inglese il ritorno all'obbedienza a Roma.

Ben presto però Maria si trasformò in una delle più feroci persecutrici della Riforma in Inghilterra, tale da meritarsi il soprannome di Maria la Sanguinaria: furono imprigionati e successivamente bruciati sul rogo 280 protestanti, tra cui Cranmer, Ridley, Latimer e Hooper, più di 800 fuggirono (come Coverdale) in Germania e Svizzera e 2.000 preti furono espulsi perché sposati. Maria morì il 17 novembre 1558. Qualche ora più tardi morì il cardinale Pole, il fautore del momentaneo riavvicinamento dell'Inghilterra alla Chiesa cattolica.

ELISABETTA I

Nel 1558 salì sul trono d'Inghilterra Elisabetta, figlia di Anna Bolena. Considerata la vera fondatrice della Chiesa Anglicana, una sintesi dottrinale tra liturgia cattolica e dogmatismo calvinista.

Il suo regno non incominciò certo sotto i migliori auspici: i cattolici la consideravano un'usurpatrice e l'arcivescovo di Canterbury si rifiutò di incoronarla. Tuttavia Elisabetta dissimulò con cura il suo credo religioso per fini polici ma adottò il protestantesimo, senza usare i toni accesi dei predecessori.

Ciononostante non si riuscì a conquistare la simpatia dei cattolici e, per trovare un compromesso, rivide i 42 articoli di Edoardo VI (1553) facendoli diventare 39, tra elementi cattolici, luterani e calvinisti. L'altro grande teologo del regno elisabettiano fu Richard Hooker (1554-1600), spiritualista e apologista, che scrisse il ponderoso Treatise on the laws of ecclesiastical polity (trattato sulle leggi del governo ecclesiastico) a difesa della scelta episcopale nella struttura della Chiesa d'Inghilterra.

La reazione di Roma fu lenta: solo nel 1570 il Papa Pio V (1566-1572) si decise a scomunicare Elisabetta. Nel 1587 Elisabetta fece decapitare l'ex regina di Scozia Maria Stuarda, fuggita in Inghilterra nel 1568 e detenuta in cattività fino alla sua esecuzione. La mossa aveva il preciso scopo politico di eliminare un punto di riferimento per i cattolici inglesi.

La reazione degli spagnoli arrivò l'anno dopo, 1588, ma la disfatta della loro flotta di invasione, la famosa Invincible Armada (Invincibile Armata), mise l'Inghilterra al sicuro da ingerenze esterne. Ciononostante rimasero i conflitti interni.

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