Firenze – Le piante, si sa, sono le più straordinarie alleate dell’uomo nel mitigare gli effetti e i danni da lui stesso provocati sull’ambiente. Ma è possibile trasformare questa loro qualità in un processo monitorato e misurato a livello scientifico? È la sfida lanciata da Tea Group, startup di Signa (Firenze) nata nel 2016, sulle basi di una precedente esperienza aziendale iniziata nel 1985.
Nella prima parte della sua storia, la società è stata attiva soprattutto nelle tecnologie elettroniche applicate al settore militare, grazie a un accordo di comakership con la Sma Spa, storica azienda fiorentina operante nell’ambito della segnalazione terrestre, marittima ed aerea. Quindi l’esperienza maturata nello sviluppo di sistemi e servizi per la gestione del territorio, l’uso delle tecnologie per la meteorologia e il monitoraggio ambientale, con applicazioni in vari ambiti, a partire dalla Protezione Civile.
Tea Group si è concentrata anche nelle installazioni per il rilevamento di incendi, nel tracciamento di animali durante i loro spostamenti, nei sistemi di monitoraggio ambientale, nelle centraline meteo e nei sensori per i musei. E grazie alla grande varietà di prodotti e servizi, dopo essere partita dalla Toscana (con lavori a Prato, Arezzo, Livorno, Firenze e Pisa), ha visto il proprio business espandersi in tutta Italia e in numerosi Paesi del mondo.
Negli ultimi anni, dopo la rifondazione del 2016, si è rafforzato l’impiego in ambito ambientale. Dalla collaborazione fra Tea Group e il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) è nato Air-Qino: un apparato dedicato al monitoraggio della qualità dell’aria. Deriva da progetti di ricerca «smartcities» finalizzati all’utilizzo di nuovissime tecnologie e di sensori «low-cost» per il monitoraggio dei principali parametri di qualità dell’aria. Il sistema base è dotato di una memory card sulla quale vengono archiviati tutti i dati ed è possibile avere una connessione con modem 4G.
Apparecchi di questo tipo, sia a uso interno che esterno (per verificare la qualità dell’aria in strade, piazze ed aree urbane) sono stati installati in tutta Europa e negli Usa. In Italia è arrivata anche la collaborazione con Autostrade per monitorare il tratto di strada del Brennero. Uno dei cinque soci di Teat Group è Alessandro Zaldei, che è anche ricercatore del Cnr. «Abbiamo grande attenzione per l’ambiente e siamo in grado di capire dove la situazione necessita di correttivi – spiega -. Ad esempio nella Piana di Lucca abbiamo creato un monitoraggio che ci permette di vedere l’impatto delle polveri sulla zona, ma anche la mitigazione ottenuta con le piante. E abbiamo poi distribuito in tutto il mondo, grazie a un accordo commerciale con una società italo-francese, 7mila device, piccole centraline che misurano i principali parametri dell’aria».
La startup ha collegamenti anche in Spagna. «Abbiamo sviluppato un’idea nuova, in collaborazione con la Regione Toscana – spiega ancora Zaldei -. In pratica monitoriamo la qualità dell’aria all’interno dei beni museali: in Spagna abbiamo iniziato col museo di Altamira». In futuro l’obiettivo è estendersi sempre di più, oltre che continuare a diversificarsi.
Da questo punto di vista Tea Group continua a portare avanti progetti nel settore militare (con assemblaggi elettromeccanici, montaggi schede elettroniche e cablaggi), nell’agricoltura di precisione e nella produzione e vendita di apparati illuminotecnici a led. La startup è candidata per l’edizione 2022 di «Primavera d’Impresa», il premio alla creatività e all’innovazione imprenditoriale promosso dalla cooperativa Crisis. L’evento conclusivo si terrà, di nuovo in presenza dopo lo stop legato alla pandemia, il 14 e 15 giugno al Palazzo Congressi di piazza Adua, a Firenze.