Infedeli, la storia di Claudia: “Per 20 anni mio marito mi ha tradita per non rivelare la sua omosessualità. Voleva una famiglia di facciata" - la Repubblica

Infedeli, la storia di Claudia: “Per 20 anni mio marito mi ha tradita per non rivelare la sua omosessualità. Voleva una famiglia di facciata"

Infedeli, la storia di Claudia: “Per 20 anni mio marito mi ha tradita per non rivelare la sua omosessualità. Voleva una famiglia di facciata"
Claudia, vive e lavora a Milano come commercialista, ha 64 anni e una storia molto complessa alle spalle. "Mario mi ha ingannata: Il mio dolore non finirà mai" ci scrive. L'uomo con cui ha condiviso venti anni della sua vita ha infatti nascosto la sua omosessualità per non doverla dichiarare alla famiglia e amici. Ma dopo anni ha iniziato a diventare sprezzante nei confronti della moglie. La psicologa commenta così la vicenda: "Si tratta di una forma di abuso emotivo"

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"Ho riflettuto a lungo, prima di scrivere questa mail perché il dolore che ho vissuto è sempre in agguato e non credo che passerà mai del tutto. Ma la mia storia merita di essere ascoltata, almeno per essere di aiuto a donne come me". Claudia ci ha scritto una lettera, o meglio una email, lunghissima, firmandosi Claudia A. Uno sfogo del rancore che serba da anni contro Mario, da cui ha divorziato dopo venti anni di amore e dieci di matrimonio. Due decenni che Claudia riteneva di aver trascorso da coppia felice, e durante i quali, invece, lui la tradiva ricorrentemente. Con altri uomini.
Vi affidiamo le sue parole:
"Ho conosciuto Mario 20 anni fa a un corso di balli latino americani; tra di noi si crea immediatamente una bella intesa. Diventiamo amici e pian piano iniziamo a innamorarci, al punto che per lui lascio il mio ex storico. Ero affascinata da Mario: estroverso, istrionico, socievole, con lui non ci si annoiava mai. E poi mi faceva sentire viva e amata. Era una boccata d’aria e di leggerezza utile a bilanciare il mio lavoro di commercialista, spesso pesante e gravoso. Lui è un architetto affermato e tra noi corrono 8 anni di differenza, cosa che non ha mai influito - se non in senso positivo - sulla nostra relazione".

Una coppia come tante altre: "Non era sempre sempre tutto rose e fiori, ma in quale coppia lo è? Le discussioni non mancavano e spesso erano legate a una sua continua ricerca di attenzioni e di conferme. Ne voleva non solo da me, ma da tutte le persone che conosceva. Solo più tardi ho capito che potrebbe essere un narcisista. Certo, non avevo mai messo in dubbio la sua eterosessualità, anche perché se pure litigavamo, a volte, le cose tra di noi dal punto di vista sessuale funzionavano a meraviglia. È stata una mia amica a mettermi una pulce nell’orecchio: lo aveva visto uscire da un cinema mano nella mano con un uomo e mi ha chiamato".
Claudia inizialmente non crede a quanto le dice la sua amica. "Le dico che si sbaglia e poi le chiedo di descrivermi quest'uomo in sua compagnia; capisco che si tratta di Luca, un nuovo amico conosciuto solo qualche mese prima. Me lo aveva portato al pranzo di Pasqua, quando eravamo riuniti con tutta la famiglia. La sera, dopo quella telefonata, quando mio marito torna a casa gli chiedo spiegazioni e lui reagisce con un discorso al limite dell'omofobia, che gli avevo sentito fare altre volte. 'Come puoi pensare una cosa del genere di me? Ma ti pare che sono gay? Non scherzare Claudia!”. Sinceramente lo avevo persino accusato in più occasioni di essere omofobo, cosa che non gradivo, perché nel corso degli anni aveva spesso fatto battute poco simpatiche sui gay".

Il confronto. "Ma dopo un’ora di lite, Mario mi consegna un'altra bugia: “Luca è uno stalker, sono diventato la sua ossessione. Ha fatto di tutto per circuirmi, non vuole sentire ragioni quando gli ho detto che non mi piacciono gli uomini”. “Forse è il caso che tu vada in terapia Mario, perché se non riesci a gestire una persona che ti stalkerizza non va bene”, gli rispondo. “È bene che ti chiarisca le idee. Se vuoi vengo con te”.
Mario Sceglie di andare da solo, fa 3-4 sedute e poi smette. Dopo un mese si presenta con l’anello, si mette in ginocchio e mi chiede di sposarlo: 'Sono dieci anni che stiamo assieme Claudia, voglio che tu sia mia moglie. Lasciamoci tutto alle spalle e ripartiamo da zero, assieme. Facciamo festa con un bel matrimonio pieno di amici!'.

Con il senno di poi, Claudia ricostruisce i fatti: "Allora non potevo immaginare che il suo fosse un piano per continuare a nascondersi. Aveva scelto me non per amore ma per costruirsi una famiglia di facciata. Fin da adolescente era stato costretto a negare la sua omosessualità, perché i suoi genitori bigotti non l’avrebbero mai accettato. Così si è costruito un personaggio, vivendo una vita da etero per non creare dispiacere a nessuno. Salvo che a me, certo, ingannata fin dall'inizio forse perché mi incastravo bene in questo puzzle: non potevo avere figli, non l’avrei mai messo nella condizione di assumersi la responsabilità di diventare padre. In più ero una donna piacente e stimata professionista: la persona perfetta da presentare alla sua famiglia".

Il matrimonio regge in precario equilibrio per tre anni. "Dopo le nozze viviamo tre anni sereni e senza troppi scossoni, poi mi fa piombare in un’infelicità mai provata prima. Mario diventa sprezzante nei miei confronti, non perde occasione di denigrarmi e sminuirmi anche davanti agli altri. Anche le critiche nei confronti dei miei amici omosessuali si fanno pesanti: insulti, frecciatine e battute imbarazzanti. Mi sento a disagio, non amata, e soprattutto sospetto mi stia nascondendo un tradimento. Rifiuta la terapia di coppia; il tempo passa e i problemi restano. Arriviamo al gennaio 2020, quando mi dice che andrà in montagna da Federico, un amico in comune, per trascorrere un weekend sugli sci. Quando arriva mi manda un vocale, poi sparisce. Fede, imbarazzato, mi dice che Mario è stato lì solo la mattina, poi è ripartito. Dopo diverso tempo ho scoperto che aveva trascorso il fine settimana con un amante, cui regalava soldi prelevati dal nostro conto in comune.
All'epoca pensavo avesse un'altra perché non voleva più avere rapporti con me e quando ero io ad avvicinarmi era chiaro che non provava desiderio. Minaccio il divorzio ma scoppia la pandemia e mi ritrovo chiusa a casa con lui. Passo due anni tirando avanti; come non lo so. Nell’estate del 2022 partiamo per un viaggio con un gruppo di amici e una sera, a fine cena, la mia amica lo sente ascoltare un vocale maldestramente avviato in vivavoce: è di un certo Daniele che gli dice 'mi farebbe piacere incontrarti, abbiamo molte cose in comune e soprattutto siamo entrambi sposati'. Lei resta di sasso, imbarazzatissima, mentre Mario non sa più come arrampicarsi sugli specchi. Io riesco solo a dirgli: 'Se sei omosessuale dillo, così la finiamo con questa pantomima'. Ovviamente lui nega ma tornati a Milano controllo (è stata la prima e ultima volta) il suo computer e trovo tantissime chat con uomini diversi, ne conto almeno 15, con cui mio marito flirtava da anni e prendeva appuntamenti per incontri sessuali. Purtroppo con me continua a negare: 'E’ gente con cui ho solo rapporti orali, nulla di più'".

Quello che è successo dopo lo si può immaginare: Claudia va da un avvocato, racconta tutto in famiglia e cerca sostegno. Ma "la sua famiglia ha chiesto a Mario di negare tutto, di non ammettere la sua omosessualità. Mi sono arresa. È stato complicato mandarlo via di casa, benché fosse di mia proprietà". Praticamente ha voluto preservare la sua immagine pubblica a discapito della mia vita: così la nostra lettrice definisce le azioni dell'ex marito e un inganno durato 20 anni, che a distanza di tempo vede ancora più crudele. "Mi ha rubato anni di vita condannandomi a rimanere sola".

La psicologa inquadra la storia di Claudia: "Ha subìto un abuso emotivo, perché un inganno perpetuato distrugge tutto, asfalta ogni memoria e ogni emozione vissuta"

Abbiamo sottoposto la storia della nostra lettrice alla Dott.ssa Maria Claudia Biscione, psicologa, psicoterapeuta e sessuologa, perché potesse commentarla e aiutare Claudia - oltre a tutti noi - nel capire come affrontare una situazione di questo tipo.

“La storia di Claudia ci aiuta a riflettere su piani diversi, che si intersecano in questo complesso e doloroso racconto. Il primo aspetto su cui possiamo soffermarci riguarda, ovviamente, il tradimento e cosa significa scoprire di essere stata ingannata. Venti anni insieme significa un grande patrimonio di condivisione e fiducia riposta che, quando crolla di fronte alla notizia di un tradimento, devasta e sconvolge profondamente. Claudia si sentiva sicura di un legame che sentiva speciale e ha continuato a investire in un rapporto che durante i primi anni l’ha fatta sentire amata. Finché la realtà l’ha fatta emotivamente schiantare contro un muro di bugie, e soprattutto contro l’immagine di un uomo che, evidentemente, non aveva mai conosciuto veramente.

Qui si aggiunge il secondo aspetto da analizzare della storia: cioè trovarsi a fare i conti con un inganno perpetuato negli anni. Mario è omosessuale e non ha mai avuto la forza e il coraggio di dichiararsi, ha preferito costruire un castello di facciata che gli permettesse di preservare la sua immagine sociale, mentre viveva clandestinamente le sue storie. Di fatto, ha usato Claudia per evitare di affrontare il disagio, la paura e il giudizio degli altri. Dal canto suo Claudia, specie nei primi anni, ha vissuto nell'illusione un legame che da un punto di vista sessuale sembrava funzionare, e di fronte al sospetto che Mario fosse gay "accetta l'inganno" di lui; inconsapevolmente. Lui propone un matrimonio e Claudia ci casca.

L'ufficializzazione della relazione fa sentire Mario più sicuro; smette di investire nella relazione e si concede con maggiore libertà alle sue avventure. Il suo disinvestire nella coppia porta alla luce il terzo aspetto importante di questa storia: il comportamento di tipo narcisistico di lui. Nel momento in cui Claudia diventa “definitiva”, nella sua vita, il suo comportamento smette di essere seduttivo e manipolatorio - perché non sente la necessità di trattenerla stretta a sé - e diventa, via via, sempre più svalutante e distaccato. Di fatto Claudia rappresenta quello che lui non ha mai voluto e questo provoca in lui un sentimento ambivalente di bisogno / rifiuto: “mi sei necessaria e per questo ti disprezzo”.
Non a caso Claudia sprofonda nella tipica dinamica da vittima di un narcisista: prima combatte, poi si rassegna e si spegne, in un ritiro emotivo di tipo depressivo. Il messaggio vocale arriva a "salvarla", perché l’inganno, diventato evidente in modo cosi devastante, diventa chiaro e intollerabile. Perché un inganno perpetuato distrugge tutto, asfalta ogni memoria e ogni emozione vissuta. Falsifica la realtà soggettiva immaginata fino ad allora, scoperchia brutalmente un contenitore che si pensava pieno di qualcosa di prezioso che si rivela, invece, una sostanza che non riconosciamo più. Al suo interno di noi non c’è più traccia.

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