Orphan: First Kill, l'inquietante storia vera che ha ispirato l'horror disponibile su Netflix
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Orphan: First Kill, l’inquietante storia vera che ha ispirato l’horror disponibile su Netflix

Il nuovo capitolo, prequel del film del 2009, ripercorre i primi passi dell'inquietante Esther, una donna adulta che, a causa di una malattia genetica, riesce a spacciarsi per una bambina di 9 anni. Questa oscura vicenda è ispirata ad un caso di cronaca realmente accaduto nel 2007: ecco le verità che si nascondono dietro la storia di Orphan

orphan: first kill

Su Netflix ha da poco fatto il suo debutto Orphan: First Kill, film prequel dell’inquietante horror del 2009 che vedeva Isabelle Fuhrman nei panni di Esther, una bambina di 9 anni recentemente adottata che, nel corso della vicenda, si scoprirà essere una donna adulta affetta da un disturbo della crescita. Come se non bastasse, oltre ad aver mentito sulla sua età, la protagonista ha anche nascosto un altro particolare non da poco ai nuovi genitori: nel suo passato ha ucciso oltre 7 persone, tra cui i membri della sua precedente famiglia adottiva. 

Orphan: First Kill ripercorre proprio gli eventi che precedono la storia portata sugli schermi 15 anni fa da Jaume Collet-Serra, svelando i primi omicidi di Esther e gli stratagemmi con cui è riuscita a farla franca, continuando a spacciarsi per una bambina e arrivando a creare scompiglio nella famiglia Coleman, la protagonista del primo film. Diretto da William Brent Bell, l’horror riporta sugli schermi la stessa Fuhrman, al fianco di un cast che comprende anche nomi come Julia Stiles, Rossif Sutherland, Matthew Finlan e Hiro Kanagawa

Non tutti sanno che la vicenda raccontata in Orphan e, di conseguenza, anche in First Kill, non è solo il frutto di una sceneggiatura da brividi: la vicenda di Esther, infatti, è ispirata ad un vero fatto di cronaca, verificatosi nel 2007 in Repubblica Ceca, che nasconde dettagli ancora più inquietanti rispetto allo spaventoso film. Scopriamolo qui di seguito.

Barbora Skrlova

Nel panorama dei crimini che hanno segnato la storia, il nome di Barbora Skrlova risuona con una nota particolarmente sinistra. Nata nel 1976 in Slovacchia, la sua vita diventò tristemente famosa a seguito di un oscuro caso di cronaca nera noto come il “Caso di Mlada Boleslav”, verificatosi nel 2007. Barbora Skrlova, di 32 anni, soffriva di ipopituitarismo, un raro disturbo che ritardava la sua crescita fisica, facendola sembrare una bambina di 12-13 anni. Questa condizione ha contribuito a creare in lei una falsa immagine di innocenza: l’apparenza infantile di Skrlova nascondeva infatti un oscuro mondo interiore, caratterizzato da inganni e comportamenti criminali. La sua malattia diventò una parte cruciale del caso, poiché Skrlova si spacciava per una bambina al fine di manipolare la percezione altrui.

Il “Caso di Mlada Boleslav”

Barbora era inizialmente conosciuta come un membro della famiglia Skrlova, ma è emerso che in realtà faceva parte della famiglia Vitek e si era unita alla famiglia Skrlova sotto falsa identità, spacciandosi appunto per una bambina. 

Nel 2007, le autorità scoprirono una rete di abusi su minori che coinvolgeva Barbora Skrlova e la sua sorellastra, Anicka Vitek. Le due furono trovate in condizioni di grave malnutrizione e abbandono. L’indagine ha poi rivelato che la famiglia Skrlova era coinvolta in un oscuro mondo di abusi su minori, con sospetti di pedofilia, pornografia infantile e altre attività illegali. Barbora Skrlova, che era adulta all’epoca, è stata in seguito ritenuta responsabile dei maltrattamenti inflitti a Anicka Vitek e ad altri minori coinvolti nel caso. La vicenda ha suscitato una forte indignazione pubblica e ha portato a un’ampia discussione sulla necessità di rafforzare le leggi contro gli abusi su minori in Repubblica Ceca. Barbora Skrlova è stata processata e condannata per i suoi crimini, ma il suo coinvolgimento nel caso ha sollevato anche molte domande sulla dinamica familiare e sui fallimenti del sistema di protezione dell’infanzia nel paese.

La storia cinematografica e le differenze con il vero caso di cronaca

Orphan, alla luce dei fatti reali raccontati nel film, non ripercorre chiaramente la vera vicenda di cui è stata protagonista Barbora Skrlova, molto più complessa e oscura rispetto alla controparte cinematografica. Tuttavia, l’elemento che gli autori hanno preso in prestito è stato quello della sua falsa identità e del disturbo genetico da cui era affetta, oltre che i comportamenti criminali della donna. Nel film Esther commette diversi omicidi, al contrario della vera Barbora, e tenta di sedurre il padre adottivo, dettagli mai verificatisi nella realtà. Come detto, l’ispirazione degli autori si è limitata agli stratagemmi utilizzati dalla donna per infiltrarsi nella famiglia Skrlova, portando poi a degli sviluppi completamente differenti rispetto al “Caso di Mlada Boleslav”, molto più cinematografici e adatti al genere horror. 

Cosa ne pensate di questa storia? Ma soprattutto, avete visto o vedrete Orphan: First Kill? Fatecelo sapere nei commenti!

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