Salito al trono il 21 aprile 1509, Enrico VIII è stato un personaggio chiave nella storia d’Europa della prima metà del Cinquecento. A lui si deve infatti l’unione dell’Inghilterra con il Galles e la fondazione della Chiesa anglicana, nata a seguito dello scisma che ha portato alla separazione dalla Chiesa cattolica con sede a Roma. La vita del sovrano è tuttavia segnata anche da una lunga serie di matrimoni, celebrati prima con l’obiettivo di ottenere un figlio maschio, e poi come strumento politico per garantire la stabilità del regno. Le sei mogli di Enrico VIII sono state tutte vittime del carattere scontroso del re, il quale le ha spesso condannate a morte con accuse false pur di liberarsene.

Caterina d’Aragona, prima moglie di Enrico VIII

Prima tra le mogli di Enrico VIII, Caterina d’Aragona era in realtà la sposa del fratello Arthur, il quale morì lasciando in eredità sia il regno, sia la compagna. Il padre di entrambi volle infatti mantenere il patto di alleanza stretto tra Inghilterra e Spagna attraverso il matrimonio e, proprio per questo, chiese all’allora papa Giulio II di rendere possibile la nuova unione.

La donna diede però a Enrico VIII una sola erede donna, la futura Maria la Sanguinaria.

Ciò spinse il re a intrattenere diverse relazioni con numerose suddite tra cui Maria Bolena ed Elizabeth Blount. Quando Caterina d’Aragona entrò in menopausa, infine, il sovrano decise di rendere palese la sua relazione con la sorella di una delle amanti, ovvero Anna Bolena. Papa Clemente VII rese così nullo il loro matrimonio, dando la possibilità a Enrico VIII di contrarre nuove nozze.

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Anna Bolena, la seconda moglie

Proprio Anna Bolena divenne, da lì a poco, la seconda delle mogli di Enrico VIII. Figlia di Sir Thomas Bolena, a ventisette anni sposò infatti il re, ma il matrimonio non durò a lungo. Dopo tre anni di tentativi, anche lei come Caterina non riuscì a dare al sovrano l’erede maschio necessario per assicurare la prosecuzione del trono. I due ebbero però Elisabetta, futura regina d’Inghilterra.

Stanco della sua seconda sposa, Enrico VIII accusò Anna Bolena di adulterio, condannandola a morte. La decapitazione ebbe luogo il 18 maggio 1536, mentre il giorno dopo fu la data delle terze nozze del re.

Jane Seymour, la terza moglie del sovrano

Dama di compagnia di Anna Bolena, Jane Seymour divenne così la terza delle mogli di Enrico VIII e fu peraltro l’unica che riuscì a dare al re l’erede maschio, Edoardo VI. Il destino volle però giocare un brutto scherzo al sovrano, interrompendo il felice matrimonio prima del tempo. Il legame durò infatti un anno, poiché la donna cadde vittima di una spietata febbre puerperale poco dopo il parto.

Morì quindi nel 1537 dopo solo dodici mesi di regno, senza mai essere incoronata. L’evento colpì profondamente Enrico VIII, il quale ordinò di essere sepolto vicino alla donna di cui era rimasto vedovo, nella cappella di San Giorgio presso il Castello di Windsor. Anche il figlio avuto da Jane Seymour non regnò a lungo: il suo trono venne occupato sia da Maria, sia da Elisabetta.

Anna di Clèves, quarta tra le mogli di Enrico VII

Estremamente addolorato, Enrico VIII aspettò più di tre anni prima di sposarsi per la quarta volta. Nella scelta della nuova compagna, inoltre, incisero diverse considerazioni politiche. Dopo il divorzio con Caterina d’Aragona, il sovrano non era infatti ben visto dal nipote di lei, l’imperatore Carlo V. Per evitare che il rivale potesse allearsi con la cattolica Francia e dichiarargli guerra, decise quindi di unirsi con la principessa tedesca Anna di Clèves nel 1540.

La possibilità di una lunga pace tra i regni, tuttavia, non fu sufficiente per accettare un'unione non desiderata. Pochi mesi dopo le nozze, Enrico VIII accusò la nuova compagna di non essere giunta vergine al matrimonio, condizione imprescindibile per la validità del legame. Offrì però ad Anna di Clèves la possibilità di rimanere in Inghilterra con il titolo di Amatissima Sorella del Re e la donna accettò.

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Caterina Howard, la quinta moglie

La penultima tra le mogli di Enrico VIII fu proprio una delle damigelle di Anna di Clèves di nome Caterina Howard. Incantato dalla sua bellezza, il sovrano corteggiò a lungo la ragazza e, circa un mese dopo l’ultima separazione, la portò all’altare. Il matrimonio, peraltro, permise al re di entrare nuovamente nella famiglia di Anna Bolena, essendo quest’ultima la cugina della sposa.

Con Enrico VIII finalmente innamorato, nulla avrebbe potuto lasciar presagire un divorzio. Il 2 novembre 1541, però, l’arcivescovo di Canterbury Thomas Cranmer consegnò a Enrico VIII una lettera contenente alcuni dettagli sul passato della nuova regina. Emerse così una precedente relazione con il maestro di musica durante gli anni della formazione, nonché un tradimento dopo essere già stata incoronata. Tutti i protagonisti vennero quindi giustiziati, compresa Caterina Howard che venne decapitata il 13 febbraio 1542.

Caterina Parr, la sesta e ultima moglie

L’ultima moglie di Enrico VIII rappresentò invece la relazione meno complicata della vita del sovrano. Caterina Parr non aveva infatti segreti da nascondere ed era rimasta vedova per ben due volte prima del matrimonio con il re nel 1543. Notata quando frequentava la corte della principessa Maria, riuscì a riportare la felicità a palazzo, instaurando anche un ottimo rapporto con i tre eredi. Rimase così accanto a Enrico VIII fino alla sua morte nel 1547.