Michael Jordan, 30 anni fa il gesto che lo rese una leggenda

Nella storia del basket ci sono stati molti campioni, ma solo uno di loro volava. Si chiama Michael Jordan. E questa è la storia del gesto che l’ha reso un mito
Michael Jordan 30 anni fa il gesto che lo rese una leggenda

La «Slam Dunk» - ovvero la schiacciata - sta al basket come «Born in the Usa» sta alla produzione musicale di Bruce Springsteen. Parte la musica, scatta l’eccitazione. Parte la schiacciata, scatta l’ovazione. Esattamente trent’anni fa - 6 febbraio 1988 - per la prima volta Michael Jordan effettuò questo gesto acrobatico e spettacolare, la «Slam Dunk», a partire dalla linea del tiro libero (la «Free Throw Line Dunk», la «Schiacciata dalla lunetta»).

Fu come se il mondo (del basket) avesse trovato un equilibrio sconosciuto su cui appoggiarsi. La sensazione che ebbero quelli seduti in platea quella sera: ehi, ma MJ sta toccando il cielo. Verrebbe da dire - considerato che parliamo di Michael Jordan - che nessuno prima di lui si era spinto così in alto, tra le volte celesti di un palazzetto.

Ebbene sì, quell’uomo stava vo-lan-do. Stava sospeso per aria per un tempo eterno, roba da togliere il respiro. Volare, oh oh. MJ aveva già testato quel gesto atletico, ma fu alla «Slam Dunk Contest» del 6 febbraio 1988 che la schiacciata divenne leggenda. Quella sera Michael Jordan fece un balzo di oltre 2 metri di lunghezza per arrivare a superare i 3,05 metri di altezza con la testa e schiacciare poi il pallone dentro al canestro.

Come? A gambe divaricate, gesto che riassume la potenza straordinaria di MJ (non è un caso che divenne questo il logo delle «Air Jordan»). Per il più forte giocatore di basket di tutti i tempi quell’acrobazia è stata il piedistallo per la costruzione di un mito sportivo e anche economico. La «Slam Dunk», infatti, diventerà l’ispirazione per i loghi utilizzati sulle linee di prodotti ispirate a Michael Jordam, come «Air Jordan» e «Jumpman».

Nella Nba, nell’ambito della All-Star Game, è prevista la gara di schiacciate dell’anno ed è sempre il momento più atteso dagli spettatori. Per dire di quanto lo «Slam Dunk» sia diventato universale. In Giappone ci hanno fatto un manga che ha avuto un successo strepitoso, una serie animata e ben quattro film. Tutto merito di Michael Jordan, la reincarnazione del basket.