L’età non ferma i grandi maestri del cinema: chiedetelo al novantasettenne Mel Brooks – regista, sceneggiatore, genio della comicità che ha portato al grande pubblico film cult come Frankenstein Junior e Balle spaziali. Proprio durante una proiezione della satira fantascientifica del 1987 tenutosi al TCM Classic Film Festival, a Hollywood, Brooks è stato protagonista, dimostrando ai presenti che gli anni passano, ma il genio resta. Ignorando le domande del presentatore Ben Mankiewicz, Brooks ha parlato a ruota libera della produzione dei suoi film, ma anche della sua gavetta nello spettacolo, ricordando in particolare un pasto luculliano condiviso con Alfred Hitchcock. Accingendosi poi a presentare la proiezione di Balle spaziali, Brooks ha confermato il suo amore per la saga di Star Wars:

Lo amavo. Amavo il film. Ho pensato che fosse insolito. Ho pensato che fosse straordinariamente originale e una combinazione di tutte le cose che ho amato da ragazzo, come Ivanhoe e Robin Hood. Era una specie di fiaba con degli zap. Un sacco di zap. Ma era bello. Era un bel film con il cuore al posto giusto.

Il regista ha poi confermato una voce di corridoio sul film, ovvero che George Lucas non avrebbe avuto nessun problema con la parodia e che l’unica richiesta che avrebbe fatto a Brooks sarebbe stata quella di non creare merchandise del film, per poi chiedersi se la stessa condizione avrebbe dovuto essere mantenuta in caso di un Balle Spaziali 2, un progetto di cui si sente parlare da anni, e che adesso che MGM, distributore originale del film, è stato acquistato da Amazon, potrebbe essere più attuabile che in passato, soprattutto se a parlarne è lo stesso Brooks. Che il regista, vicino al secolo, torni sul set è poco probabile. Ma chissà che un erede spirituale della comicità di Brooks non sia già pronto a raccoglierne il testimone.