Maria Luisa d’Austria: Seconda Moglie di Napoleone Bonaparte – Parte 1 – Vanilla Magazine

Maria Luisa d’Austria: Seconda Moglie di Napoleone Bonaparte – Parte 1

Personaggio strano Maria Luisa (o Maria Luigia come volle essere chiamata in Italia), pedina per la sua famiglia, odiata in Francia, amata in Italia nel suo Ducato. È difficile capire quanto delle sue azioni le fosse imposto e quanto fosse in fondo la sua volontà.

Maria Luisa d’Asburgo-Lorena era nata a Vienna il 12 dicembre 1791. Era la primogenita dei 12 figli dell’Arciduca Francesco, erede al trono, e di Maria Teresa di Borbone-Napoli . I genitori erano più che primi cugini, erano doppi cugini, ovvero figli di un fratello e una sorella (Leopoldo II e Maria Carolina d’Asburgo-Lorena) che avevano sposato una sorella e un fratello (Maria Ludovica e Ferdinando I di Borbone-Spagna).

Nel marzo 1792 morì l’imperatore Leopoldo II e salì al trono il padre di Maria Luisa come Francesco II, imperatore del Sacro Romano Impero, Arciduca d’Austria, Re d’ Ungheria e Boemia.

Maria Luisa era attaccatissima al padre, la madre la trascurava, occupata a fare 12 figli in 17 anni, molti dei quali morirono nei primi anni di vita e altri con problemi di salute pur arrivando all’età adulta.

Il padre Imperatore Francesco I, dipinto di Friedrich von Ameling

L’istruzione di Maria Luisa, come quella di quasi tutte le arciduchesse austriache e comunque di tutte le case reali, lasciava un po’ a desiderare. Non venivano ritenute importanti per una ragazza la storia, la letteratura, la geografia o la matematica, delle quali ricevevano un’infarinatura. Si prediligevano le lingue compreso il latino (Maria Teresa parlava italiano o francese in famiglia, pare che il suo tedesco non fosse molto corretto) e le “materie” femminili come musica, canto, ballo, cucito e ricamo.

La madre, Maria Teresa di Borbone dipinto di Elisabeth Vigéè Le brun

Maria Luisa crebbe con l’odio per la Francia rivoluzionaria, la sorella di suo nonno era stata Maria Antonietta e le battaglie napoleoniche facevano temere una guerra contro l’Austria, così fin da piccola imparò a detestare quello che chiamava “il diavolo”, ovvero Napoleone Bonaparte.

1805 la famiglia imperiale, Maria Luisa è l’ultima a destra, dipinto di Joseph Kreutzinger

Nel 1804 Francesco II d’Austria divenne Imperatore d’Austria con il nome di Francesco I, nel contempo rinunciò alla carica di Imperatore del Sacro Romano Impero che divenne effettiva nel 1806.

L’Austria aveva già perso molti territori a causa di Napoleone (fra questi il Lombardo-Veneto) e temeva una guerra diretta che arrivò nel 1805, un disastro per la compagine austrungarica. Napoleone entrò a Vienna facendo fuggire la famiglia reale a Ofen in Ungheria. Nella battaglia di Austerlitz nel dicembre 1805 l’Austria fu nuovamente sconfitta e con la pace di Preßburg perse altri territori.

Nel 1807 morì la Regina Maria Teresa e nel 1808 Francesco si risposò con la cugina Maria Ludovica d’Austria Este, anche lei grande oppositrice di Napoleone, il quale aveva costretto alla fuga la sua famiglia con la campagna d’Italia nel 1796. Maria Luisa si affezionò molto a questa matrigna, pienamente ricambiata, che aveva solo pochi anni più di lei.

Nel 1809 riprese la guerra tra Francia e Austria, la famiglia reale fu nuovamente costretta a fuggire e con la battaglia di Wagram Napoleone rientrò a Vienna, costringendo l’Austria alla resa e col trattato di Schönbrunn, ancor più pesante di quello precedente, finirono le ostilità.

Napoleone il 10 gennaio 1810 annullò il matrimonio con Giuseppina e cominciò a guardarsi intorno per una nuova moglie, e fra le tante principesse disponibili la sua scelta era caduta sulle Granduchesse Caterina o Anna di Russia. La famiglia si affrettò a far sposare Caterina e prese tempo per decidere per Anna, così Napoleone, impaziente, ruppe le trattative e decise per la terza scelta, Maria Luisa d’Austria.

Maria Luisa d’Asburgo-Lorena, dipinto di François Gérard

Maria Luisa in realtà temeva di rientrare nel novero delle candidate e chiese al padre il permesso di sposare l’arciduca Francesco, fratello della matrigna Ludovica, del quale si era invaghita, ma ottenne un rifiuto.

L’imperatore non era contento di dare in sposa la figlia a un uomo che lei odiava ma la ragion di stato aveva sempre la precedenza, il cancelliere Metternich lo convinse della necessità di questo matrimonio comunicando lui stesso la notizia all’arciduchessa. La reazione di Maria Luisa fu sorprendente, pur protestando col padre, si sottomise al volere del cancelliere, più che del padre, da brava arciduchessa dell’epoca.

L’11 marzo 1810 a Vienna ebbe luogo il matrimonio per procura, e tre giorni dopo Maria Luisa lasciò Vienna per la Francia. Su espresso desiderio di Napoleone venne ripetuto il rito già usato con Maria Antonietta, con le tre camere dove la sposa veniva consegnata dal suo seguito nella stanza austriaca, spogliata degli abiti e simbolicamente di quanto veniva dalla sua patria, e passando attraverso una stanza “terra di nessuno” entrava nella stanza francese dove veniva accolta dal suo nuovo seguito e rivestita con capi francesi. Considerato il precedente non deve essere stato facile.

Il congedo dalla famiglia, 1810, dipinto di Pauline Auzou

Il 27 marzo Napoleone, impaziente come un ragazzino, le andò incontro anziché attenderla al castello di Compiégne, come stabilito, e lì lo sposo si informò subito se il matrimonio per procura era valido a tutti gli effetti per poter consumare subito e, dopo la conferma, si ritirò con la sposa.

A quanto scrisse Napoleone della prima notte, Maria Luisa accettò, fece tutto e rise tutto il tempo

I festeggiamenti all’arrivo a Compiègne, 1810, dipinto di Pauline Auzou

Forse quest’uomo non era il diavolo che lei pensava, forse l’aveva conquistata con la sua irruenza e passionalità. Oppure era una grande attrice o Napoleone un bugiardo.

Dopo il matrimonio civile al castello di Saint-Cloud, il 1° aprile 1810, il giorno seguente venne celebrato quello religioso al Louvre ma non venne benedetto dal papa che non partecipò, insieme al clero, in quanto l’annullamento del precedente matrimonio non era ancora stato ratificato, quindi per la chiesa Napoleone risultava bigamo.

Le nozze al Louvre, 1810, dipinto di Georges Rouget

Alla famiglia Bonaparte Maria Luisa non piacque, ma del resto non era piaciuta neppure Giuseppina. Ai repubblicani ricordava la regina decapitata, Maria Antonietta, ai monarchici non piaceva perché un matrimonio reale sembrava dare legalità a quello che era considerato l’usurpatore dei sovrani.

Maria Luisa, 1810, dipinto di Jean Baptiste Isabey

La poverina, spaesata in una corte comunque ben diversa da quella sobria e rigida degli Asburgo, di carattere timido e riservato, mal sopportava i complimenti di circostanza tanto quanto le critiche di essere troppo modesta, poco appariscente e disinvolta in società, e venne subito fatto il paragone col fascino e il temperamento di Giuseppina, così diverso dal comportamento sobrio di Maria Luisa, dall’educazione di donna dell’ 800, ben diversa da quella del secolo precedente, e la nuova Imperatrice venne presto definita “l’austriaca”. Come Maria Antonietta.

Napoleone imperatore, dipinto di Jean Auguste Ingres 1806

Napoleone apprezzava però l’innocenza, la docilità e la parsimonia della nuova moglie, una specie di quiete dopo la tempesta Giuseppina, e le si affezionò moltissimo. Forse con il passare degli anni queste erano diventate cose più importanti per lui della passionalità, ed era in fondo ricambiato con rispetto e obbedienza, anche se non proprio con amore. Maria Luisa era molto sola a corte, disprezzata e ridicolizzata dalle sorelle di Bonaparte, l’unica con la quale legò e divenne amica fu Ortensia de Beauharnais, figlia naturale di Giuseppina adottata da Napoleone.

In luglio Maria Luisa restò incinta, la gravidanza fu regolare ma il parto molto difficile. Il bambino era podalico e non nasceva. Il medico si informò, come di rito, se in caso di complicazioni si sarebbe dovuta salvare la madre o il figlio e Napoleone scelse la madre, contrariamente a quelle che erano le abitudini reali. Se fosse per affetto, per salvare l’alleanza con l’Austria o per la convinzione che la sposa avrebbe potuto avere altri figli non si sa, ma fu una scelta apprezzabile da un uomo che desiderava un erede più di ogni altra cosa, e Napoleone Francesco nacque il 20 marzo 1811 con l’ausilio del forcipe e si temette per la sua vita nei primi minuti data la mancanza di respiro.

Maria Luisa con il piccolo Napoleone, 1811, dipinto di Joseph Franque

Nel maggio 1812 Napoleone partì per la disastrosa campagna di Russia, già nell’ottobre iniziò la ritirata, e rientrò a Parigi in dicembre ma già all’inizio del 1913 Prussia, Inghilterra e Russia si allearono contro Napoleone che partì per la Germania in aprile, nominando Maria Luisa reggente. L’Austria era restata neutrale, nonostante le sollecitazioni di Napoleone e di Maria Luisa a sostenere la Francia, ma in agosto, visto il rifiuto di Napoleone di accettare le condizioni della pace di Praga, si schierò con gli altri stati contro l’imperatore che venne sconfitto definitivamente a Lipsia. Il 1814 iniziò molto male con gli eserciti che marciavano verso la Francia.

Napoleone lasciò moglie e figlio il 25 gennaio, non li rivedrà mai più

L’imperatrice Maria Luisa, 1812, dipinto di Jean Baptiste Paulin Guerin

L’imperatore venne nuovamente battuto, il 29 aprile Maria Luisa e la corte lasciarono Parigi per Blois, il 30 la città capitolò, il 2 aprile Napoleone venne dichiarato decaduto e abdicò il 6 aprile senza successione. Maria Luisa fu portata a Orleans dove le vennero sequestrati tutti i valori e i suoi beni, scrisse disperata al padre e al marito, temeva di fare la fine di Maria Antonietta dato che ora era odiata per di più per quello che veniva considerato il tradimento dell’Austria. Napoleone le rispose riportandole le decisioni degli stati alleati contro i rivoluzionari francesi. Lui sarebbe andato all’Elba mentre lei avrebbe ottenuto il ducato di Parma, anche se lui avrebbe preferito la Toscana così che lei avesse potuto più facilmente raggiungerlo all’Elba.

Maria Luisa con Napoleone, 1813, dipinto di Francois Pascal Simon Gerard

Il 24 aprile Maria Luisa iniziò il viaggio di ritorno in Austria. La sua intenzione era di stare un po’ con la famiglia, andare a Parma e all’Elba a raggiungere il marito. Era molto demoralizzata, ma arrivata in Austria si riprese con la festosa accoglienza tanto che la sua estrema serenità (nonostante la sorte del marito) cominciò ad esser criticata persino in famiglia.

In giugno andò in vacanza a Aix-les-bains accompagnata al Generale Adam Albert von Neipperg, persona fidata e incaricata dal padre di scortarla e guadagnarne l’amicizia, per distoglierla completamente dall’idea di andare all’Elba, nonostante le tante lettere di Napoleone che la pregava di raggiungerlo in settembre.

Il conte Adam Albert von Neipperg, secondo marito di Maria Luisa, (c. 1820)

In settembre Maria Luisa era già l’amante di Neipperg, dichiarò che “non sarebbe andata all’Elba né ora né mai”, e la sua storia d’amore fu aspramente criticata sia in Austria che in Francia.

L’8 marzo 1815 Napoleone fuggì dall’Elba, Maria Luisa era terrorizzata all’idea di dover tornare in Francia dato che Napoleone l’aveva richiesta ufficialmente al padre, ma questi insieme alle potenze alleate dichiararono guerra a Napoleone eliminandole il problema.

Napoleone Bonaparte

Il 18 giugno Napoleone fu sconfitto a Waterloo e il 15 agosto partì per l’esilio di S. Elena.
Il Congresso di Vienna aveva riconosciuto il ducato di Parma a Maria Luisa e ai suoi eredi, riunendolo a Piacenza e Guastalla, ma alcuni stati si opposero, non volendo un Bonaparte come successore, e alla fine venne deciso che il ducato sarebbe stato solo un vitalizio. Il piccolo Napoleone II restò a Vienna, non essendo gradita la sua presenza a Parma.

Maria Luigia d’Austria, duchessa di Parma, (1835 circa), dipinto di Giovanni Battista Callegari

Il 7 marzo 1816 l’ex imperatrice, ora Sua Maestà l’arciduchessa Maria Luisa d’Austria, duchessa di Parma, Piacenza e Guastalla partiva insieme al suo fido consigliere e amante Neipperg per il suo nuovo ducato. Ma questa storia la vedremo nella seconda parte dell’articolo.


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