Samuele Bersani e l’orchestra incantano Bologna

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samuele bersani orchestra roma

Dopo il sold out dello scorso 15 aprile, Samuele Bersani torna nella “sua” Bologna per concedere il bis, sempre al Teatro Europauditorium, sempre insieme all’Ensemble Symphony Orchestra.
Ventiquattro musicisti, tra l’orchestra e la band del cantautore, diretti dal Maestro Giacomo Loprieno, per rileggere in chiave sinfonica alcuni dei più grandi successi di Bersani.

L’importanza di essere “umani”, anche in musica

La presentazione del progetto ce la fa lo stesso Samuele, dopo i primi tre brani (l’inizio, classico, con Il mostro, e due gemme da L’aldiquà: Come due somari e Occhiali rotti, dedicata ad Enzo Baldoni): «Siamo in tanti sul palco: compreso me e il Maestro siamo in 26. In questo periodo si fanno poche cose di questo genere perchè sono mastodontiche dal punto di vista dell’organizzazione e sono molto costose, per voi ma anche per chi le organizza.
Però ho sentito che è arrivato il momento di mettere le mie canzoni a confronto con una realtà orchestrale. Realtà che per me è familiare, dato che sono figlio di un musicista di musica classica che ha diretto diverse orchestre: sono cresciuto dirigendo col grissino mio babbo che dirigeva.
In un mondo musicale che sembra diventato meccanico, appiattito nei suoni, nella produzione e nei testi, mi sono detto “perchè non fare la cosa più rischiosa? Mettere a confronto 24+2 esseri umani, che possono anche sbagliare”. “Umano” per me è ancora un valore, una bella parola.
L’augurio che vi faccio è di poter uscire da questo concerto avendo la sensazione di una vibrazione che è durata due ore».

Canzoni a sorpresa e aneddoti

E nelle due ore che seguono, di vibrazioni ne arrivano eccome, con i brani  storici di oltre 30 anni di carriera accompagnati da qualche canzone ritirata fuori dal cassetto dei ricordi per l’occasione (trovate la scaletta completa in fondo all’articolo).

È il caso, ad esempio, di Barcarola albanese, introdotta con queste parole: «Una volta finito, il mio terzo disco (“Samuele Bersani”, del 1997, ndr) era un po’ povero, non di qualità, ma di quantità. E allora il consiglio arrivò da Lucio Dalla: “siccome secondo me non l’hanno ancora ascoltata bene nel secondo disco, rimettiamola anche nel terzo disco”. Voglio anche ringraziare Lucio: se sono qua è perche lui ha creduto in me e nelle cose che facevo quando avevo già ricevuto tanti no».

Un altro pezzo che non veniva eseguito da oltre 25 anni è Braccio di Ferro, e anch’esso ha una storia decisamente particolare: «È la storia, appunto, di Braccio di Ferro che si prende Bruto e va via con lui lasciando Olivia sulla spiaggia, quindi una storia completamente ribaltata rispetto a quello a cui siamo stati sempre abituati. Mi è sempre piaciuta l’idea di rovesciare le cose e avere un punto di vista opposto, ma una cosa che mi fa molto ridere è come è nata.
All’epoca non avevo una fidanzata, però avevo conosciuto una ragazza a Palermo che aveva una cugina a Bologna, ed è venuta a trovarmi. Il problema è stato che dopo sei giorni era ancora dentro casa e aveva una depressione tale che non voleva nemmeno arrivare in Piazza Maggiore.  La cosa stava diventando un po’ pesante, perchè stavo scrivendo un album e avevo anche un po’ di fretta.
Ad un certo punto ho cercato di spingerla ad uscire e lei, per la prima volta dopo sei giorni, finalmente è uscita. In quel momento, per reazione, ho scritto un inno omosessuale.
È una canzone di cui vado molto fiero, perchè oggi è facile parlare di questa tematica, ma all’epoca era molto particolare mettere a repentaglio l’immagine di Braccio di Ferro, tanto che la Warner minacciò di fare causa, poi capì che non c’erano gli estremi per farla
».

Hit rivisitate e capolavori che ormai sono nella Storia

Uno dei brani che nel 2024 compie trent’anni è stato il primo, grande successo di Samuele Bersani. Stiamo parlando di Freak, che è stata presentata in una veste completamente nuova, quasi stravolta, per un motivo ben preciso: «Nonostante io tenga molto a questa canzone, capirete che dopo 30 anni uno si rompe i maroni di cantarla sempre allo stesso modo.
Mi ricordo quanto Lucio soffriva quando doveva cantare “Piazza Grande”. Era una delle canzoni che più preferivano gli altri, ma lui faceva fatica ad accettare il fatto che dovesse cantarla ogni sera sempre nello stesso modo. E sto paragonando un moscerino come “Freak” a un bell’animale come “Piazza Grande”.
Ho fatto il nuovo arrangiamento per “Freak” una notte, poi è saltata la luce e non si è salvato niente nel computer. Dopo ho riscritto tutto, ma non so se è venuta meglio la versione scritta dopo o quella che avrei dovuto salvare prima».

Intoccati, e forse anche un po’ intoccabili, brani che già dal primo ascolto sono sempre suonati perfetti e che rientrano a pieno titolo nella categoria dei capolavori: En e Xanax, Replay, Giudizi universali, Il tuo ricordo.

L’orchestra “allarga” le canzoni, le porta in alto, come se il teatro avesse cambiato forma, diventando una grande mongolfiera, che si alza da terra e ci porta per due ore lontani dalla realtà, dalla vita di tutti i giorni e dai suoi problemi, lasciandoci cullare dalla musica dell’orchestra e dalle parole delle canzoni di Bersani.
Un posto dove, per due ore, esistono solo Bellezza ed emozioni.

Un concerto assolutamente da non perdere

Non ci sono schermi, scenografie particolari, nulla.
Ventiquatto “umani” che suonano, uno che li dirige, uno che canta. Nient’altro.
Semplicemente non c’è bisogno di farsi distrarre da altro, perchè non serve nessun riempitivo per un’esperienza che è già completa ed emozionante di per sé.
È la dimostrazione che se ci sono i contenuti (e ce sono, eccome) non serve nessun “contenitore” che abbellisca o che distolga l’attenzione da un “prodotto” magari non eccezionale.

Come già successo, ad esempio, per Niccolò Fabi, l’unione dell’orchestra con la musica e un certo tipo di parole, crea un mix che amplifica l’impatto emotivo delle canzoni, elevando ulteriormente la forza poetica dei testi.
E probabilmente non è un caso che anche un altro dei cantautori più importanti della musica italiana come Samuele Bersani abbia deciso di intraprendere questa strada.

Speriamo vivamente che questo progetto con l’orchiestra duri a lungo e che riesca ad arrivare in ogni angolo d’Italia, per permettere al maggior numero di persone possibile di godere di uno spettacolo davvero sublime.
Se poi dovesse essere “immortalato” su cd o in uno speciale televisivo avremmo la possibilità di rivivere ogni volta che vorremo, come diceva Samuele ad inizio concerto, quella vibrazione che ci ha accompagnato per le dure ore di concerto.

I prossimi appuntamenti di Samuele Bersani & Orchestra – Tour 2024

29 aprile – Bari, Teatro Petruzzelli (sold out)
7 giugno – Roma, Terme di Caracalla
23 luglio – Cervia, Piazza Garibaldi
28 luglio – Cernobbio (CO), Villa Erba

I biglietti sono disponibili su Ticketone.

Info su friendesandpartners.it

La scaletta del concerto

1. Il mostro
2. Come due somari
3. Occhiali rotti
4. Spaccacuore
5. Lo scrutatore non votante
6. Barcarola albanese
7. Harakiri
8. Il tuo ricordo
9. En e Xanax
10. Cattiva
11. Coccordilli
12. Freak
13. Replay
14. Braccio di ferro
15. Ferragosto
16. Psyco
17. Giudizi universali

18. Il pescatore di asterischi
19. Chiedimi se sono felice
20. Chicco e Spillo

Nato a Roma nel 1984, ma vivo a Venezia per lavoro. Musicista e cantante per passione e per diletto, completamente autodidatta, mi rilasso suonando la chitarra e la batteria. Nel tempo libero ascolto tanta musica e cerco di vedere quanti più concerti possibili, perchè sono convinto che la musica dal vivo abbia tutto un altro sapore. Mi piace viaggiare, e per dirla con le parole di Nietzsche (che dice? boh!): "Senza musica la vita sarebbe un errore".

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