Home Dramma Una spiegazione per tutto: trailer italiano del film di Gàbor Reisz premiato a Venezia 80 (Al cinema dal 1° maggio)

Una spiegazione per tutto: trailer italiano del film di Gàbor Reisz premiato a Venezia 80 (Al cinema dal 1° maggio)

Al cinema con Arthouse e I Wonder Pictures “Explanation for Everything”, il film del regista ungherese Gàbor Reisz premio Orizzontialla 80° Mostra Internazionale di Arte Cinematografica di Venezia.

30 Aprile 2024 23:55

Dopo la tappa alla 80° Mostra Internazionale di Arte Cinematografica di Venezia, dove ha vinto il premio Orizzonti come miglior film ottenendo il plauso della critica, a partire dal 1° maggio 2024 nei cinema italiani Una spiegazione per tutto (Explanation for Everything), il nuovo lungometraggio del regista ungherese Gàbor Reisz distribuito da Arthouse, la label di I Wonder Pictures dedicata al cinema d’autore più innovativo, in collaborazione con Unipol Biografilm Collection.

Una spiegazione per tutto – Trama e cast

Al cinema dal 1° maggio 2024 con Arthouse e I Wonder Pictures "Una spiegazione per tutto", il film del regista ungherese Gàbor Reisz premio Orizzonti a Venezia 80.

Ambientato nell’Ungheria odierna governata da Orbàn, Una spiegazione per tutto (Explanation for Everything) è uno spaccato della società ungherese, polarizzata e spaccata da molteplici tensioni. Abel, uno studente di Budapest che deve affrontare l’esame di maturità, si trova al centro di uno scandalo nazionale scaturito da una questione privata: durante l’esame orale il ragazzo indossa una spilla con i colori della bandiera ungherese, che rappresenta l’appartenenza alla nazione: ne nasce uno scontro con il professore di storia, progressista, che coinvolgerà il padre di Abel e si estenderà oltre ogni immaginazione.

Il cast include Adonyi-Walsh Gáspár, István Znamenáke, András Rusznák, Rebeka Hathazi, Eliza Sodro, Lilla Kizlinger, Krisztina Urbanovits.

Una spiegazione per tutto – Trailer italiano ufficiale

Note di regia

Al cinema dal 1° maggio 2024 con Arthouse e I Wonder Pictures "Una spiegazione per tutto", il film del regista ungherese Gàbor Reisz premio Orizzonti a Venezia 80.

Per molto tempo mi sono sentito soffocare dal clima di divisione che si respira nel mio Paese e che permea la mia vita quotidiana. Nel 2021, l’Università di Teatro e arti cinematografiche di Budapest ha perduto la propria autonomia perché è stata completamente riorganizzata dall’alto seguendo le direttive dello Stato, nonostante le proteste di professori e studenti. I giovani hanno occupato l’università, in mancanza di mezzi migliori, e gli eventi hanno presto preso una piega politica, anche se l’obiettivo degli studenti era solamente quello di fruire di un’istruzione apolitica. In quanto regista ed ex studente dell’università, mi sono unito alla protesta e un giorno, mentre tornavo da una manifestazione, mi sono reso conto che c’era bisogno di parlare della situazione che ci circonda e che ogni forma d’arte, incluso il cinema, dovrebbe essere un mezzo per farlo. Questo è ciò che ha dato origine all’idea principale di Una spiegazione per tutto.

La frattura che attraversa il Paese è presente da anni, non solo in parlamento, ma anche nella vita di tutti i giorni, nei rapporti tra le persone, per strada. Per me, uno degli esempi più espressivi di questo conflitto è l’indossare la spilla con i colori nazionali. In occasione dell’anniversario della Guerra d’indipendenza del 1848, una delle feste nazionali più importanti in Ungheria, è consuetudine indossare una spilla con i colori della bandiera, che simboleggia l’appartenenza alla nazione. Ma anche questo gesto ha assunto un significato politico. L’esibizione delle spille da parte dei nazionalisti durante gli eventi e le manifestazioni di partito ha cambiato sensibilmente il significato di questo simbolo negli ultimi 20 anni. Se un tempo rappresentava l’indipendenza ungherese e il legame con il Paese, oggi chi la indossa è considerato un sostenitore della nazione e chi non la indossa ne è, invece, un oppositore.

La situazione si è aggravata a tal punto che ogni raduno di amici o parenti sfocia presto in una presa di posizione e, di conseguenza, la gente è sempre meno interessata all’opinione altrui e ad ascoltarsi l’un l’altro. Sono convinto che, se la normale comunicazione umana cessasse, nessuno potrebbe crescere; dopotutto, è uno dei fondamenti di una società vivibile. La mia ex professoressa e cosceneggiatrice Éva Schulze e io siamo partiti da qui per ideare Una spiegazione per tutto nel 2021. Un aspetto importante del processo di scrittura è consistito nel cercare di comprendere e illustrare le intenzioni e il disorientamento di entrambe le parti. Alle nostre prime proposte, così come a quelle di molti altri talentuosi e famosi cineasti ungheresi, sono stati negati i fondi statali. Perciò, con l’aiuto della mia socia artistica di lunga data, la produttrice Juli Berkes, così come di un team di 17 giovanissimi ragazzi – molti dei quali all’inizio della propria carriera, ma tutti molto entusiasti – e di amici e familiari, siamo riusciti a girare questo film in 20 giorni e con un budget ridottissimo. La post-produzione è stata realizzata grazie a MPhilms e al Fondo audiovisivo slovacco.

[Gàbor Reisz]

Gábor Reisz – Note biografiche

Al cinema dal 1° maggio 2024 con Arthouse e I Wonder Pictures "Una spiegazione per tutto", il film del regista ungherese Gàbor Reisz premio Orizzonti a Venezia 80.

Regista ungherese, si è laureato in Storia e teoria del cinema alla ELTE nel 2006 e in Regia all’Università di Teatro e arti cinematografiche nel 2013. Il suo primo lungometraggio, For Some Inexplicable Reason (2014), un’inusuale storia di formazione, è stato presentato al Karlovy Vary IFF, è diventato un film cult in Ungheria e ha sbancato al box office così come nel circuito dei festival internazionali.

Nel 2015 è stato invitato alla residenza del Festival di Cannes, dalla quale è nato il suo secondo lungometraggio, Bad Poems (2018). Il film ha vinto 16 premi, tra cui quello al Miglior film ungherese nel 2018, e si è fatto notare al box office nazionale. “Una spiegazione per tutto” è il suo terzo lungometraggio.

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