«L'uomo ombra», la polizia arresta un pedofilo specializzato nel diffondere video di violenze su minori via Dark Web | Corriere.it

«L'uomo ombra», la polizia arresta un pedofilo specializzato nel diffondere video di violenze su minori via Dark Web

diRinaldo Frignani

L'uomo adescava le giovanissime vittime su internet. Condivideva su un sito di pedofili immagini di violenze e  abusi. Le indagini della polizia postale lo hanno fermato

In tutto il mondo era conosciuto come «l’uomo ombra». Un pedofilo specializzato nella produzione di video con abusi sui minori, in particolare su bambini anche di età inferiore ai 10 anni, che commercializzava anche i filmati dopo aver adescato le giovanissime vittime sulla Rete

L’uomo, un italiano, è stato arrestato dalla Postale al termine di indagini durate a lungo in particolare sul Dark Web comunità virtuale pedofila chiamata The Love Zone, attualmente chiusa. 
Le indagini sono scattate grazie all’attività di personale del Centro Nazionale per il Contrasto della Pedopornografia Online (C.N.C.P.O.) che ha agito sotto copertura insieme Europol e la polizia britannica (Online CSA Covert Intelligence Team - OCCT). 

«Shadow», come era soprannominato, è accusato di violenza sessuale aggravata, commessa ai danni di minori di anni 10, associazione per delinquere finalizzata alla diffusione di pratiche di pedofilia, alla condivisione di notizie utili all'adescamento di minori e allo scambio, detenzione e diffusione di materiale pedopornografico, nonché di consigli utili per porre in essere tali attività illecite e diffusione di materiale raffigurante abusi sessuali su minori, anche inedito e autoprodotto. 

Secondo la Postale, che ha raccolto informazioni anche in Gran Bretagna, «Shadow» per anni «ha partecipato attivamente alla comunità pedofila virtuale TLZ della rete TOR, ovvero un’organizzazione a carattere transnazionale di cui facevano parte numerosi membri, volta a divulgare e scambiare una considerevole quantità di materiale pedopornografico restando nell'anonimato ed eludendo i controlli delle forze di polizia. La community era ben strutturata, prevedeva una precisa gerarchia e ruoli ben determinati per ogni membro, con un’apposita sezione dedicata ai produttori di contenuti multimediali realizzati mediante lo sfruttamento di minori di 18 anni». Il suo compito era implementare questo archivio con migliaia di file video e immagini con cui aveva documentato gli abusi commessi, «spingendosi sempre oltre nelle violenze perpetrate, che si sarebbero senz’altro protratte senza l’intervento della polizia», aggiunge chi indaga.

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24 maggio 2023 2023