Quel giorno del 1990, la giovane fotografa britannica Corinne Day non sapeva ancora che i suoi ritratti di una sconosciuta modella di 16 anni, Kate Moss, avrebbero cambiato la fotografia di moda per sempre. Con le sue immagini scarne, senza sovrastrutture, che colgono il volto lentigginoso e il sorriso naturale di Kate, Day comincia il racconto, divenuto poi corale, di una nuova generazione e lancia l’estetica di rottura che segna il passaggio dagli anni 80 ai 90, dalla glamourizzazione al minimalismo. Il primo piano in cui Kate sorride con un copricapo di piume in testa diventa una delle copertine memorabili del magazine The Face (bibbia degli appassionati di moda pubblicata in Inghilterra dal 1980 al 2004) e la pietra miliare della nuova estetica grunge, oltre che il trampolino di lancio della modella.

Gli inizi

Il 16 gennaio 2024, la ragazza delle foto - ancora oggi minuta, sottile, con i capelli lisci e gli zigomi levigati - compie 50 anni. Nei 34 che la separano da quei primi scatti è riuscita a costruirsi una favolosa carriera di “anti-top model”, incarnando un modello femminile opposto a quello sinuoso e prorompente rappresentato da Cindy Crawford, Elle MacPherson, Claudia Schiffer e Naomi Campbell. 

Quando fa la sua apparizione, complice il fiuto di Corinne Day, qualcuno la definisce “waif”, ovvero “orfanella”, sottolineandone l’aspetto diafano, quasi denutrito. Ossa al posto delle curve, figura gracile invece di un fisico statuario: il successo di Kate Moss è una rivoluzione sulle passerelle e nelle campagne pubblicitarie. Che arrivano presto, numerosissime: tra le più celebri c’è quella del 1992 per Calvin Klein in cui una Kate meno acerba e più consapevole del suo appeal appare accanto a Mark Wahlberg, all’epoca ventenne e palestrato. Moss, che posa in topless, ricorda lo shooting con grande disagio: “Mi fecero sentire come un oggetto. Ero giovane, vulnerabile e spaventata”, ha dichiarato di recente in un’intervista alla BBC.

La carriera nella moda

Così, appena maggiorenne, Kate Moss diventa la ragazza del momento. Stravolge i canoni, o meglio, li rinnova: è il simbolo incarnato di una bellezza più reale, autentica, meno patinata. Corinne Day la fotografia ancora, nel 1993, per l’edizione britannica di Vogue: ritratta su uno sfondo scarno, in una stanza disadorna, vestita solo di lingerie, è languida e sempre magrissima, tanto da diventare l’immagine-archetipo dell’estetica “heroin chic”. 

Difficile scrollarsi di dosso etichette non sempre positive come questa; eppure Kate ci riesce, diventando negli anni successivi una regina delle passerelle, anche per brand non certo minimalisti come Versace. Nel 2000 decide di abbandonare le sfilate, puntando soltanto sulle campagne fotografiche: diventa testimonial di Rimmel e molti altri marchi, tra cui Dior, Yves Saint Laurent, Mango, Chanel, Burberry, Gucci, Alexander McQueen.

Il suo successo ultratrentennale le ha permesso di raggiungere, secondo Forbes, le prime posizioni nella classifica delle modelle più pagate del mondo e un patrimonio di oltre 45 milioni di sterline. Fama e soldi sono i frutti di una combinazione unica tra naturalezza e aura da diva, tra imperfezione e irresistibile sensualità, tra distacco e sofisticatezza. Un mix che ha sedotto molti dei più celebri fotografi di moda contemporanei: di fronte all’obiettivo di Mario Sorrenti, Steven Meisel, Peter Lindbergh, solo per citarne alcuni, è stata ragazza al naturale, donna raffinata e matura, diva sexy. Perfetta in tutti i ruoli che ha incarnato, “orfanella” per Corinne Day o coniglietta vintage per il 60esimo compleanno di Playboy, nel 2014, fotografata da Mert Alas & Marcus Piggott. 

Le amicizie con fotografi, mentori, agenti non sono gli unici legami che Kate Moss ha stretto nel mondo della moda. Dal 1992, anno in cui si sono conosciute, frequenta regolarmente Naomi Campbell, con cui ha condiviso set, passerelle, feste. Insieme, al tempo giovani esponenti della nuova generazione, si sono affacciate sulla scena fashion degli anni 90, dominata dalle super top come Linda Evangelista e Cindy Crawford. Da loro, a detta della stessa Kate, hanno ricevuto protezione e consigli quando erano ancora inesperte. Musa di Marc Jacobs (che l’ha voluta nel 2020 come testimonial della collezione resort) e Alexander McQueen, Moss ha trovato affetto e amicizia anche nei due couturier. Insieme, i tre hanno definito stili, manie, ossessioni e tendenze della moda dei Nineties. 

Gli amori (e gli eccessi)

Rappresentante, forse senza volerlo, di un milieu di belli e dannati, Kate ha collezionato una serie di amori tormentati. Giovanissima, dal 1994 al 1998, si fidanza con Johnny Depp. È un amore totale: 20 anni lei, 31 lui, insieme formano la coppia più bella di Hollywood. Stesso look grunge, stessi capelli spettinati e zigomi sporgenti, vivono tra set e alberghi di lusso. In uno di questi, il Mark Hotel di Manhattan, dopo una lite, distruggono la loro suite. Finisce male: “Ho pianto per anni quando ci siamo lasciati”, ha detto Kate a Vanity Fair America. “Nessuno prima di lui si era preso cura di me. Era un punto di riferimento”. 

Al cambio di millennio, arriva un nuovo amore: è Jefferson Hack, editor della rivista Dazed and Confused, padre della sua unica figlia, Lila, nata nel 2002, oggi modella come la madre. Quando la storia finisce, Kate conosce Pete Doherty, voce dei Libertines e dei Babyshambles: lei ha 31 anni, lui cinque di meno. Dal 2005 al 2007 saranno la coppia più paparazzata dai tabloid inglesi, che documentano i loro eccessi tra abuso di droghe e liti. Fotografata mentre sniffa cocaina con Pete in uno studio di registrazione, nel 2005 la modella affronta il momento più difficile della sua carriera. Riesce a salvarla accettando di disintossicarsi in Arizona. Dopo pochi mesi, di nuovo sobria, firma nuovi contratti ed esce dallo scandalo più forte e richiesta di prima. 

Chiuso il capitolo Doherty, si apre la storia con Jamie Hince, un altro musicista, chitarrista dei The Kills. Nel 2011 i due si sposano in campagna, nelle Cotswolds: scenario bucolico, damigelle con i fiori tra i capelli e vestito di John Galliano per la sposa. Che sia la volta buona? Dopo quattro anni, Kate e Jamie si lasciano e nel 2016 arriva il divorzio. Oggi la top vive, con discrezione, una relazione con Nikolai von Bismarck, fotografo tedesco 37enne di nobili origini. 

La seconda vita, da imprenditrice

Adesso, a 50 anni, Kate Moss è concentrata sul lavoro: oltre a posare ancora (British Vogue ha pubblicato lo scorso dicembre un servizio celebrativo con la figlia Lila, firmato da Tim Walker), segue la sua agenzia per talenti, lanciata nel 2016 e inequivocabilmente battezzata Kate Moss Agency. Oltre a rappresentare se stessa e numerosi modelli, organizza le carriere di Lila e della cantante Rita Ora. Dice che il suo obiettivo non è gestire un’agenzia di successo, ma aiutare i suoi clienti a sviluppare il loro percorso nella direzione che preferiscono. Scottata da ragazza da troppi tentativi di manipolazione, desidera cambiare questa parte dell’industria della moda. Nel 2022 ha anche lanciato in Inghilterra e in America un marchio beauty, Cosmoss.

Il compleanno

Quanto ai 50, ci è arrivata mescolando cattive abitudini (le sigarette, che non ha mai veramente abbandonato) e buone pratiche (la meditazione al chiaro di luna). Dice che gli anni non le pesano - “mi sento più giovane, non penso mai alla mia età” - anche se fa una concessione alle primavere che avanzano: “Vado a dormire presto. E quando esco, a mezzanotte me ne torno a casa”. Sì, gli anni della trasgressione se li è decisamente lasciati alle spalle.

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