'Mary e George', arriva su Sky la serie "scandalosa" con Julianne Moore - la Repubblica

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‘Mary & George’, sesso e potere a corte: Julianne Moore è una mamma scandalosa

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Che Mary Villiers, una strepitosa Julianne Moore, abbia le idee chiare si vede dalle prime scene, quando taglia la corda con cui il figlio ha tentato di impiccarsi a un albero: «Tu andrai in Francia, George». «Volete spedirmi in Francia per farmi sposare una donna ricca» replica il ragazzo, interpretato da Nicholas Galitzine, ormai consacrato sex symbol, che ha la colpa di essersi innamorato di una serva. «Se fossi uomo e avessi il tuo aspetto governerei questo fottuto mondo» gli dice lei, che ha grandi piani e non esiterà a infilarlo nella camera da letto di re Giacomo VI di Scozia (figlio di Maria Stuarda, diventò anche re d’Inghilterra col nome di Giacomo I).

La nuova serie britannica, Mary & George, da domani su Sky e in streaming su NOW, è un bel dramma storico con una narrazione queer: racconta l’ambizione e il sesso — non proprio una novità — usato per raggiungere il potere. Basata sul romanzo di Benjamin Woolley The King’s Assassin, si ispira alla storia vera di Mary Villiers, la contessa di Buckingham e del bel figlio George Villiers nell’Inghilterra del XVII secolo. Lei è una macchina da guerra: due settimane dopo aver fatto fuori il marito, armata di cappello con veletta e piume di fagiano, va da sir Thomas Compton a chiedergli di sposarlo: «Non voglio nulla del vostro patrimonio, eccetto, prima delle nozze, un piccolo stipendio per l’istruzione di mio figlio».

Moore ha raccontato di essere rimasta attratta dal personaggio della rapace Mary, che si fa strada a corte diventando col figlio la coppia più influente del paese. «Mi piaceva il fatto che fosse schietta, che non si censurasse e anche quanto fosse vorace. Non si accontentava mai, il che non è necessariamente una grande qualità, ma è interessante. Come è stato interessante raccontare questa storia da una prospettiva femminile e queer. Era qualcosa che non avevo mai visto prima. Non viviamo in un mondo equo. Non penso che le donne abbiano le stesse opportunità degli uomini. Non credo che staremmo ancora parlando di femminismo se pensassimo che le donne e gli uomini hanno pari opportunità nel mondo».

Per Galitzine, diventato famoso con il film del 2023 Red, White & Royal Blue, è affascinante il viaggio di George dalla vulnerabilità al potere: «Il modo in cui è descritto inizialmente — così vulnerabile, timido e emotivo — e il modo in cui si evolve e si rafforza con la ricchezza e potere, è eccitante. È catapultato nel mondo della corte reale dalla madre e da lei, che non molla mai, impara cosa sia la tenacia».

«La storia è ovviamente ambientata in un’epoca giacobina», ha spiegato Tony Curran, un perfetto re Giacomo, sovrano innamorato della bellezza che si circonda di aitanti giovanotti, «ma l’argomento e la natura contemporanea della nostra sceneggiatura sono globalmente riconoscibili: la lotta di una donna che cerca di farsi strada in un tempo in cui le donne erano messe ai margini e la natura sessuale di un re queer. Aspetti che fanno parte della società». Le scene di sesso sono esplicite, i coordinatori dell’intimità hanno avuto il loro bel da fare, come ha raccontato Curran in un’intervista ad Attitude: «Tutto molto professionale con scene suddivise in “quale mano va dove”, come un bizzarro gioco di Twister. I risultati, tuttavia, parlano da soli, con un’autentica rappresentazione del sesso. All’improvviso ti ritrovi in un dipinto di Caravaggio».

E sebbene la sessualità di Giacomo guidi la storia, Curran ha detto che le lettere tra George e il re suggeriscono una relazione profonda. «La nostra epoca attuale tende a vedere la storia attraverso una lente vittoriana», ha spiegato la produttrice Liza Marshall, «pensiamo di aver inventato la sessualità moderna, ma credo che la gente accettasse il re, che era sposato, aveva nove figli e amava i bei giovani».

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