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Jude Law-Enrico VIII, 'la monarchia inglese? È teatro'

Jude Law-Enrico VIII, 'la monarchia inglese? È teatro'

Dopo Depp Luigi XV un altro re a Cannes, il tiranno di Firebrand

CANNES, 22 maggio 2023, 20:47

dell'inviata Alessandra Magliaro

ANSACheck

Jede Law e Alicia Vikander © ANSA/AFP

Jede Law e Alicia Vikander © ANSA/AFP
Jede Law e Alicia Vikander © ANSA/AFP

 Dopo Johnny Depp re Luigi XV di Francia (in Jeanne du Barry di Maiwenn, apertura fuori concorso al festival di Cannes), un altro re sulla Croisette: è Jude Law, completamente irriconoscibile nei panni del tiranno Enrico VIII d'Inghilterra nel film Firebrand diretto dal regista brasiliano algerino Karim Ainouz in gara per la Palma d'Oro, basato sul romanzo storico di Elizabeth Fremantle. Ora che si è immerso nel tema cosa pensa della monarchia britannica? "La vedo come un teatro - risponde divertito Law, tornato in forma e con inediti baffoni biondi - anche se sono leggermente più ossessionato dal teatro. Non sono tipo da gossip... non mi piace molto seguire le chiacchiere", aggiunge sulla soap opera della Royal Family con il fuggitivo Harry. Law (Il talento di Mr Ripley, The New Pope, Sherlock, Animali Fantastici e tanti altri film), 50 anni compiuti a dicembre, offre una performance notevole come cinquecentesco potente inglese. E, rivela, si è fatto aiutare da un profu
mo appositamente creato per lui per entrare nel mood del tiranno.

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    "Urina di gatto, sangue, materia fecale e sudore. Inizialmente l'ho usato con parsimonia poi sempre di più per creare quell'atmosfera giusta quando entrava a corte", spiega tra l'horror generale.
    Alicia Vikander è la fantastica Caterina Parr, la sesta e ultima moglie di Enrico VIII, regina regnante, intelligente, colta promotrice della riforma e capace, per quanto possibile, di tener testa al famigerato marito che aveva ucciso le cinque precedenti, prima donna inglese a pubblicare un libro con il suo nome, insomma quasi una femminista per quei tempi, conferma.
    "Tutti noi e gli operatori sul set abbiamo lottato per non vomitare dall'odore" dice. Grasso, tracotante, con un'infezione alla gamba in putrefazione, la versione di re Enrico VIII di Jude Law è disgustosa. "Ma non ho inventato - si difende - ho sentito storie in cui si sentiva l'odore delle stanze di Enrico VIII perché la sua gamba marciva e si cercava di coprire l'odore con olio alla rose". Oltre agli odori, Jude Law racconta il suo percorso per diventare il re così oscuro. "È il mio lavoro ovviamente, ho cominciato a lavorare sulle sue fragilità fisiche, sul modo in cui le affrontava, facendone un personaggio riconoscibile e persino empatico, ho cercato di farne qualcosa più di un mostro". Il finale del film (uscirà in Italia con Vertice 360) è piuttosto antistorico, ma, replica il regista, "non importa".

 

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    Per Alicia Vikander, ieri sul tappeto rosso con il marito e collega Michael Fassbender, rendere giustizia al valore e alla portata storica di Caterina Parr era importante: "una donna estremamente intelligente ed estremamente progressista ... e una donna che è persino sopravvissuta al tiranno. È piuttosto incredibile quello che fece nella corte, ha scritto persino dei libri, che sembrano risuonare oggi con il Metoo, ed era una donna di 500 anni fa. Si è sposata, senza avere voce in capitolo e con cinque mogli morte prima di lei che con grande amore ha cresciuto figli non suoi. Mettersi in quello stato d'animo cambia davvero le cose. Ti rendi conto di quanto sia fragile ogni momento e quanto grande sia stata".
   

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