Pagine veneziane- Corriere.it
VENERD� 5 MAGGIO 2023

Pagine veneziane

IDA BOZZI
shadow

Le atmosfere uniche della citt� lagunare sono state raccontate tra gli altri da Thomas Mann, Henry James e Giuseppe Berto. Riflessi della magia di Venezia anche nel bestseller di Dan Brown, nel gialli di Highsmith e Simoni e nelle vite di Mazzucco.

Venezia � una citt� da romanzo, consacrata da Thomas Mann come luogo dello struggimento, della decadenza e della morte nel capolavoro La morte a Venezia, del 1912. Tappa obbligata del Grand Tour,il classico viaggio educativo e di piacere dell’aristocrazia tra Sette e Ottocento, � lo sfondo di vari romanzi di Henry James, come Il carteggio Aspern, del 1888, da poco riproposto da Bompiani (2022): un biografo insegue gli scritti di un poeta ormai defunto, fino a Venezia, dove vivono la vecchia amante dell’uomo e una nipote; cercher� di impossessarsi in ogni modo del lascito manoscritto, rifiutando per� di sposare la sgradevole nipote, che si vendicher�.

Le vicende ambientate nella Laguna sono spesso torbide, gli amori sono proibiti o dissipati,fa capolino l’inganno o il delitto: ecco perch� la citt� � apprezzata anche dal thriller, dal melodramma realistico, dal romanzo storico, dal postmoderno.

Si pu� cominciare con un gioiello della crudelt�: ne Il talento di Mr. Ripley, capolavoro di Patricia Highsmith del 1955, la citt� di Venezia � la tappa decisiva del Grand Tour omicida di Tom Ripley. Dopo l’assassinio dell’amico Dickie (di cui spesso assume l’identit� per i suoi traffici), � proprio a Venezia che Ripley riesce a convincere la fidanzata dell’amico che il ragazzo si � suicidato, e ne diventa erede; partir� poi per l’esotica Atene, ormai ricco. Anche in Cortesie per gli ospiti di Ian McEwan, romanzo del 1981 uscito per Einaudi nel 1983, le atmosfere veneziane sono lo sfondo di una storia di turbamenti che diventano orrori:l’idillio di Colin e Mary tra le vie d’acqua (la citt� � ispirata a Venezia, anche se non viene nominata esplicitamente) si trasforma in tragedia quando entrambi vengono irretiti da un ospite dall’aria elegante, il seduttivo ma disturbante Robert, un sadico che li coinvolge in strane feste notturne e che chiuder� nel sangue la vacanza dei due.

C’� sempre un’ombra nelle storie d’amore ambientate nella Laguna. Anche in Anonimo veneziano di Giuseppe Berto, del 1976 (riproposto da Neri Pozza nel 2018), la coppia che si incontra tra i canali ha gi� alle spalle un passato, un matrimonio e un distacco, ma si incontra per l’ultima volta prima dell’annullamento delle nozze. La passione ritorna,ma i caratteri troppo distanti, la violenza di lui, la nuova vita di lei, li separano ancora, per sempre.

E poi ci sono i thriller.L’acqua della Laguna con i suoi misteri � al centro di L’isola dei morti, di Valerio Massimo Manfredi (Mondadori, 2002): storia di una caccia al tesoro archeologica che mira al ritrovamento di una galea sulla quale potrebbe trovarsi un tesoro, l’originale della Divina commedia di Dante. Proprio Dante porta a Venezia lo studioso di simboli Robert Langdon nel thriller Inferno di Dan Brown del 2013 (Mondadori). E Marcello Simoni ambienta il suo thriller storico nella Venezia medioevale ne Il mercante di libri maledetti (Newton Compton, 2011).

Appunto, il dato storico: Venezia non � soltanto luogo di vicende amorose (nonostante Casanova) o noir intriganti. � citt� di grande arte e grande cultura:la storia di un astro dell’arte veneziana del Cinquecento, il pittore Tintoretto, l’ha raccontata Melania G. Mazzucco, nel romanzo La lunga attesa dell’angelo (Rizzoli, 2008), che coglie il pittore negli ultimi momenti di vita, allorch� richiama alla memoria tutto il suo passato. Al pittore veneziano, Mazzucco ha dedicato anche il monumentale saggio romanzesco Jacomo Tintoretto e i suoi figli (Rizzoli, 2009).

Nell’immagine: una scena dal film di Luchino Visconti �Morte a Venezia� (1971) tratto dal romanzo di Thomas Mann.

Su �la Lettura� #596, disponibile in edicola e in questa App, il volume di Alberto Toso Fei �Il piede destro di Byron� (Marsilio), ambientato a Venezia, � recensito da Igiaba Scego.