Il mago di Oz, il film che ha portato Judy Garland oltre l’arcobaleno

Il mago di Oz film

“Nessun posto è bello come casa mia”

Titolo originale: “The Wizard of Oz”
Regista: Victor Fleming
Sceneggiatura: Noel Langley, Florence Ryerson, Edgar Allan Wolf (più altri non accreditati)
Cast Principale:  Judy Garland, Frank Morgan, Ray Bolger, Bert Lahr, Jack Haley, Billy Burke, Margaret Hamilton, Charley Grapewin e The Munchkins
Nazione: U.S.A.
Anno: 1939

Il mago di Oz è un film cult che quest’anno ha festeggiato gli 80 anni dalla sua uscita negli U.S.A.

Il film “Il mago di Oz”, un successo fin dalla sua uscita, è la trasposizione cinematografica del romanzo quasi omonimo di L. Frank Baum.

È un classico davvero senza tempo del cinema per ragazzi, che ha conquistato anche gli adulti, stampando nella nostra memoria immagini indelebili.

Ma è anche un esempio tipico del funzionamento dell’industria hollywoodiana in quegli anni, frutto di un lavoro corale molto studiato.

Dopo il successo della Disney nel 1938 con “Biancaneve e i sette nani”, il produttore Louis B. Mayer decise di cavalcare l’onda dei film per ragazzi. Chiese ad un gruppo di sceneggiatori di cercare la storia adatta, che venne individuata nel romanzo “Il favoloso mago di Oz”. La sceneggiatura coinvolse un numero altissimo di sceneggiatori, oltre a quelli a cui è ufficialmente attribuito.

Addirittura la regia verrà attribuita al solo Victor Fleming, che girò la maggior parte del film. Ma, in realtà, prima di lui avevano lavorato a “Il mago di Oz” Richard Thorpe e George Cukor. Dopo Fleming – chiamato a girare “Via col vento” – il film verrà finito da King Vidor. Tanti registi, mitici ma anche di mestiere, non potevano che realizzare un piccolo capolavoro.

Nondimeno, se la regia fu il risultato di una staffetta e gli sceneggiatori sono così tanti da sembrare una squadra di calcio, un solo volto è quello che ognuno di noi associa a “Il mago di Oz”: quello di Judy Garland. Qui è giovanissima, ma è già evidente il suo talento.

Guardandola in questo film non sorprende che sia diventata una star iconica immortale, a cui di recente Hollywood ha dedicato un film biografico.

Festa del Cinema di Roma 2019: oltre l’arcobaleno con Judy

La trama del film “Il mago di Oz” è molto nota e perfetta per una pellicola dedicata a “tutti i giovani di cuore”.

Il mago di Oz” infatti è una favola con le caratteristiche del racconto di formazione. Dorothy Gale (Judy Garland) vive in una fattoria del Kansas, insieme agli zii. Il suo migliore amico è il suo cane Totò. È una ragazzina molto vivace, che ogni tanto si caccia nei guai e vorrebbe forse un po’ andare in giro per il mondo.

Proprio all’inizio del film troviamo una delle scene più famose, in cui la protagonista canta “Over the rainbow”. L’adolescente sogna di trovare oltre l’arcobaleno un posto dove non cacciarsi nei guai, un luogo tranquillo, oltre i propri limiti.

Proprio mentre sta progettando di scappare di casa per evitare che gli portino via il suo cane, sulla città e la fattoria si abbatte un terribile uragano.

Lei si rifugia nella sua stanza, ma l’uragano si porta via l’intera casa. Dorothy sviene e al risveglio si ritrova in un posto che non è il Kansas, ma il mondo di Oz. Viene accolta con tutti gli onori, perché la sua casa è atterrata sulla perfida strega dell’Est, liberando il popolo dei Mastichini.

Fa la conoscenza della sorella della defunta, la malvagia strega dell’Ovest, che la minaccia di vendetta, anche perché un’altra strega buona ha regalato a Dorothy le scarpette rosse della strega dell’Est. Le scarpette rosse sono magiche, quindi molto preziose.

A questo punto Dorothy vorrebbe tornare a casa sua nel Kansas, anche se il mondo di Oz è bellissimo e pieno di colori, ma nessuno sa come fare. La strega del Nord la indirizza verso il Fantastico Mago di Oz che raggiungerà percorrendo il sentiero dorato. Lungo la strada Dorothy e Totò incontreranno tre compagni di viaggio: lo spaventapasseri, l’uomo di latta e il leone. Ognuno di loro si sente a sua volta un fallito, perché gli manca, rispettivamente, il cervello, il cuore e il coraggio. Il mago di Oz potrà dare anche a loro ciò di cui sembrano tanto aver bisogno.

Il mago di Oz film

Nel film non mancheranno i colpi di scena, gli imprevisti e i pericoli, visto che la malvagia strega dell’Ovest è sulle tracce di Dorothy.

Alla fine, però, ognuno avrà imparato qualcosa e sarà cambiato e maturato. Dorothy si sveglierà nel suo letto e capirà che è stato tutto un sogno. Ha vissuto una bella avventura, ma la voglia di tornare a casa non l’ha mai abbandonata.

Avrà capito che la felicità non va cercata oltre i confini del proprio giardino, perché se non la si trova lì, non la si troverà da nessun’altra parte. Lei esclama: “there’s no place like home”. Nel doppiaggio italiano viene tradotto comenessun posto è bello come casa mia”, quindi ne esce un messaggio piuttosto conservatore, che sembrerebbe suggerire che il desiderio di cercare qualcosa di nuovo, al di fuori della propria vita, possa solo portare guai.

Noi preferiamo però un’interpretazione un po’ diversa. Dorothy viaggia nel mondo di Oz, incontra nuovi amici, vede un mondo bellissimo, più colorato. Casa sua è un approdo sicuro, il luogo degli affetti, non quello da cui si deve necessariamente fuggire per essere felice. Ma doveva andare lontano e mettere alla prova se stessa per scoprirlo. La felicità ha origine in noi stessi e nel rapporto con gli altri, nel “proprio giardino”. Se non si è capaci di trovare la felicità lì, non la si troverà nemmeno altrove.

Sempre rispetto ai messaggi veicolati, “Il mago di Oz” s’inserisce nel contesto storico-sociale successivo alla Grande Depressione, ma anche poco prima della Seconda guerra mondiale.

Tutto era in ripresa e il futuro era in salita ma aleggiavano fiducia e buoni propositi. Quindi, “Il mago di Oz” è un inno a valori come la solidarietà, l’amicizia autentica, l’amore universale, il continuo miglioramento di se stessi. Il viaggio di formazione dei personaggi principali, infatti, restituirà loro la fiducia nelle proprie capacità e l’autostima che avevano perso. Anche in Italia, forse, ha svolto una funzione analoga, visto che arrivò nel 1947, a guerra finita da appena due anni.

Concludiamo con una nota tecnica che non si può sottovalutare.

La differenza tra il Kansas e il mondo di Oz è registicamente e visivamente valorizzata anche attraverso la fotografia. Il regista sceglie di girare in un bianco e nero seppiato le scene ambientate nel mondo reale, per passare al colore per quelle che si svolgono nel meraviglioso mondo di Oz. Qui, Dorothy Gale fa un viaggio onirico, avvolta da colori brillanti e vivaci.

Se oggi, infatti, il colore è un elemento di forte realismo nei film, negli anni Trenta e fino ai Sessanta il colore era usato nel cinema di genere fantastico. E nel film di “Il mago di Oz” viene messo a disposizione il livello più alto del technicolor e degli effetti speciali disponibile sul mercato all’epoca.

Tre motivi per guardarlo:

–       Per la scena in cui Judy Garland canta “Over the rainbow“;
–       perché è un cult imperdibile del cinema internazionale, cui la cultura pop occidentale attinge a piene mani da ottant’anni;
–       perché ogni tanto fa bene a tutti una dose di valori come solidarietà, amicizia autentica, amore universale e continuo miglioramento di se stessi.

Quando vedere il film: in un bel pomeriggio, magari festivo, in compagnia di un bambino o di una bambina che lo vede per la prima volta, per vedere l’effetto che fa.

Stefania Fiducia

E dal fantastico mondo di Oz, passiamo allo spaventoso mondo degli zombie con la precedente puntata del nostro cineforum:

World War Z: la zombie apocalypse psicologica

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Dove si può vedere il Mago di OZ Film Completo?

Dal 1 gennaio 2020 il film è disponibile sul catalogo Netflix.

Che significano le emoji su Google che seguono “Il mago di oz ? ?”?

Nel 2019 “Il mago di OZ” ha compiuto 80 anni e Google lo ha omaggiato con un giochino interessante: provate a digitare il titolo nella barra del motore di ricerca e cliccate le scarpette rosse che appaiono nel box a destra (quello con la descrizione del film) per rivivere la magia di Dorothy!

Si può vedere “Il Mago di Oz” in streaming?

Da gennaio 2020 è possibile vedere il film su Netflix!

Splendida quarantenne aspirante alla leggerezza pensosa. Giurista per antica passione, avvocatessa per destino, combatto la noia e cerco la bellezza nei film, nella musica e in ogni altra forma d'arte.

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