Il garofano verde - Film (1960)

Basato sui veri atti processuali della triste vicenda giudiziaria dello scrittore Oscar Wilde, la pellicola riesce a scavare dentro dando una chiave di lettura abbastanza fedele ai fatti e al contempo più di un assaggio della vita non solo artistica di Wilde, incarcerato solo perché omosessuale. Un'onta per la Gran Bretagna, che porterà dentro per i secoli a venire. Finch dà un'interpretazione grandiosa e la storia riemerge dalle ceneri dell'oblio.

Data l’epoca, inutile aspettarsi un film gay-friendly: sulla storia dei processi a Oscar Wilde gravano qui omertà, allusioni, depistaggi, che svicolano dall’affrontare in pieno la questione omosessuale. Tuttavia è da segnalare il grande rispetto per lo scrittore, di cui si racconta il sofferto calvario in una società ipocrita e bigotta che espelle dal proprio seno l’artista amante della bellezza e della gioventù, ben interpretato da Finch. Buona ricostruzione d’epoca, e tutto sommato onesta riproposizione di un evento di linciaggio omofobo.

Buon biopic dedicato a Oscar Wilde e ai suoi tristi travagli legali, uscito in un periodo non scontato per i film a tema LGBT (in Inghilterra la legge contro la sodomia fu abrogata solo nel ‘67). Benché lo scrittore irlandese (un ottimo Peter Finch) venga dipinto più come un martire socratico che non di una causa sociale (il tono adottato da Hughes si insinua meglio nella sfera del classico courtroom drama, anziché del cinema impegnato), la sua appassionata difesa dell'amore e della bellezza, in una lirica e sofferta sublimazione di chiare allusioni amorose, commuove e fa meditare.