Ida (2013): Recensione, trama e cast del film polacco

Ida (2013): Ricerca delle proprie origini

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Ida locandina film

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Ida

Titolo originale:  Ida 

Anno: 2013

Paese:  Polonia, Danimarca

Genere:  Drammatico

Produzione: Opus Film, Phoenix Film Investments

Distribuzione: Parthenos

Durata: 80 min

Regia: Pawel Pawlikowski

Sceneggiatura: Pawel Pawlikowski

Fotografia: Lukasz Zal

Montaggio: Jaroslaw Kaminski

Attori: Agata Trzebuchowska, Agata Kulesza, Joanna Kulig, Dawid Ogrodnik, Adam Szyszkowski, Jerzy Trela

Trailer di Ida

Presentato al Toronto International Film Festival nel 2013 dove ottenne il premio FIPRESCI, esce in Polonia il 25 ottobre 2013 mentre in Italia verrà distribuito da Parthénos dal 13 marzo 2014. Il lungometraggio Ida ha ottenuto svariate nomination agli oscar tra cui per la miglior fotografia ottenendo una statuetta come miglior film straniero.

Trama di Ida

1962. Polonia. Anna è una giovane orfana cresciuta tra le mura del convento che, poco prima di prendere i voti, scopre che un suo parente è ancora in vita, ovvero Wanda, la sorella di sua madre. L’incontro tra le due segna l’inizio di un viaggio interiore alla scoperta l’una della’altra, dove gli stessi segreti del passato ritornano a galla. Anna scopre di provenire da una famiglia ebraica e che il suo vero nome è Ida. Questa rivelazione riguardo alle sue origini la spinge a ricercare le proprie radici affrontando la verità sulla sua famiglia.

Recensione di Ida

Ida di Pawel Pawlikowski è un film polacco del 2013 pluripremiato che colpisce già dalle prime immagini: prima di tutto sale all’occhio l’uso d’inquadrature fisse usate per gran parte del lungometraggio affiancata a una composizione del quadro piuttosto particolare: i personaggio ( soprattutto la protagonista) si trovano ai margini dell’inquadratura, la parte centrale e preponderante dello spazio è occupato principalmente dal bellissimo e freddo paesaggio polacco. Inoltre all’interno di Ida viene utilizzato un formato inusuale per le riprese come quello 1.37:1 ,tale formato veniva utilizzato principalmente all’epoca del cinema muto. Le inquadrature sono rigorose con un bianco e nero luminoso e ricco di contrasti, poche panoramiche e un’attenzione maniacale all’equilibrio della composizione, un rigore geometrico che soffoca lo spettatore e costringe la protagonista in inquadrature sbilanciate, con uno spazio in alto innaturale che la opprime. Questa scelta troverà un senso nel finale, dove la camera fissa si sostituirà alla macchina da presa a mano che accompagnerà Ida in un piano sequenza finalmente al centro dell’inquadratura.

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Ida (2013)

La storia, ambientata all’inizio degli anni sessanta racconta di Anna, una novizia, abbandonata in convento appena nata, che sta per pronunciare i voti, ma viene a sapere dell’esistenza di una zia e viene quasi costretta dalla madre superiora a farle visita prima di diventare suora. Da lei scoprirà di chiamarsi in realtà Ida e di essere ebrea. Questo incontro le porterà ad affrontare un viaggio per scoprire il luogo di sepoltura dei genitori alla fine del quale le loro vite non saranno più le stesse. I due personaggi femminili sono agli antipodi: la zia, un giudice del popolo, è disillusa dalla causa del partito e si concede all’alcool e alle attenzioni degli uomini che incontra, Ida che ha sempre vissuto in convento è chiusa e timorosa del mondo circostante. Come in Viridiana di Bunuel, la zia cerca d’indirizzare (senza cattiveria) la nipote verso i piaceri della vita “che sacrificio è se non hai provato?”. Le convinzioni di entrambe saranno messe a dura prova dal viaggio che affronteranno e avranno conseguenze inevitabili e diversissime sulle due donne. Il tema della vicenda personale delle due donne s’intreccia con la situazione di un Paese, la Polonia reduce da una guerra devastante che deve fare i conti con il proprio passato. Forse è proprio questo il fulcro di Ida: il passato che non si può dimenticare e che torna a scombinare le esistenze di chi vuole fuggire da esso. Il tutto è supportato da due ottime interpretazione e da una bellissima colonna sonora che alterna Jazz e musica classica.

Note positive

  • Regia
  • Musica
  • Attori

Note negative

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