Lorese, finale con il turbo: "Da spacciati a salvi in 7 gare, ci credevo" - Youtvrs

Lorese, finale con il turbo: “Da spacciati a salvi in 7 gare, ci credevo”

SECONDA CATEGORIA – Parla l’allenatore-giocatore Andrea Verdicchio. “Non abbiamo mai mollato, fattore campo decisivo. Io non voglio smettere”

di Matteo Meschini

Forse non molti avrebbero scommesso sulla salvezza della Lorese (Seconda Categoria girone F) lo scorso 9 marzo quando, dopo la sconfitta in casa del Ripe San Ginesio per 4 a 0, la squadra versava all’ultimo posto e a 7 giornate dal termine sembrava spacciata. Da lì in poi però la svolta che ha portato a 5 vittorie nelle ultime 7 e ad una salvezza diretta grazie ai 29 punti conquistati, uno in più dalla zona playout. Ai nostri microfoni l’uomo più significativo, Andrea Verdicchio, allenatore-giocatore: “Non è stata una salvezza inaspettata almeno per me. Abbiamo un gruppo di ragazzi eccezionali che non hanno mai mollato dopo un anno molto provante dal punto di vista mentale. Abbiamo sempre fatto buone partite e proposto un buon calcio ma spesso raccogliendo meno di quello che seminavamo”.

“Abbiamo allestito una squadra con 14 ragazzi del paese ed erano tanti anni che non succedeva. Dal mio punto di vista facevamo le cose bene, poi vuoi per un po’ d’inesperienza, vuoi per qualche episodio negativo le vittorie non arrivavano e questo poteva portarci a mollare. La partita con Ripe San Ginesio ci ha fatto toccare il fondo, da lì ci siamo parlati e siamo ripartiti e c’è stato un altro campionato”.

Per una squadra che per 17 turni non trova la vittoria e che per 13 è ultima in classifica, il lavoro fatto dal mister a livello mentale è stato decisivo. Ci parla anche del suo doppio ruolo, quello di allenatore ma anche quello di giocatore, e nonostante i diversi infortuni e la carta d’identità che recita 42 primavere sono arrivati anche 5 gol in stagione: “Il doppio ruolo è molto difficile da gestire, una delle due cose bisogna lasciarla indietro e io ho lasciato indietro il giocare. Mi sono allenato poco, riuscivo a giocare non più di 50-60 minuti anche perché poi riuscire a leggere la partita da dentro non è facile. Dunque ho fatto l’allenatore e ogni tanto il giocatore, ma ho sempre dato il massimo. Spero di aver dato a questi ragazzi un grande insegnamento e ribadisco loro che con il lavoro e con la perseveranza prima o poi i risultati si raggiungono. Poi abbiamo ritrovato il grande sostegno da parte delle persone del paese e questo riavvicinamento premeva alla società”.

La Lorese davanti al proprio pubblico ha ottenuto ben 22 punti su 29 totali, facendo valere il fattore campo: “Abbiamo sempre provato a fare un calcio propositivo, a gestire la palla e questo sul nostro campo ci è permesso perché abbiamo un campo in sintetico nuovo e abbastanza grande. Nei campi più piccoli e magari meno adatti a giocare palla a terra abbiamo fatto più fatica. Sicuramente l’abbiamo costruita in casa questa salvezza”. E sul futuro: “Mentalmente è stato un anno molto pesante come ho già detto quindi adesso voglio prendermi un po’ di tempo per rilassarmi e poi decideremo con calma. L’unica cosa che dico è che mi piacerebbe continuare a giocare e non smettere”.

Per chiudere: “Ringrazio la società per l’opportunità, i miei collaboratori Andrea Rocchi, preparatore portieri e Roberto Paoloni, vice allenatore, che sono stati fondamentali ma anche i ragazzi che mi hanno dato tutto, anche moralmente”.

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