Hush – Il terrore del silenzio, la recensione | Darkside Cinema

Hush – Il terrore del silenzio, la recensione

Godersi la propria casa e vedere minacciata la propria vita da un killer mascherato che cerca di invadere e distruggere lo spazio domestico, teoricamente sicuro e inviolabile: cosa potrebbe esserci di più spaventoso? Una paura ancestrale, uno scenario tanto inquietante quanto impensabile nei nostri pensieri più reconditi, sul quale il cinema horror ha costruito un filone, il cosiddetto home invasion, in cui si sono cimentati tanti grandi autori del genere (Carpenter e Craven, solo per fare due celebri esempi) e che annovera una miriade di film che tanto hanno fruttato in termini di incasso e consensi del grande pubblico.

Non poteva restare insensibile alla chiamata di questo filone lo “yes man” Mike Flanagan, regista che negli ultimi anni si è imposto all’attenzione di critica e appassionati del genere grazie a titoli come Somnia, Oculus- Il riflesso del male, l’ottimo sequel di Ouija e di recente il kinghiano Doctor Sleep, il quale nel 2016 ha realizzato Hush – Il terrore del silenzio. Il lavoro del regista statunitense si presenta come un tentativo di dare nuovo smalto ad un genere ormai saturo, attraverso una trovata originale sfruttata, tuttavia, solo in parte e foriera di un thriller/horror che alterna momenti di buona tensione ad altri fin troppo laboriosi e poco elettrici.

Maddie è una scrittrice divenuta sordomuta a seguito di un incidente subìto da ragazzina e vittima del classico blocco narrativo a cui cerca di rimediare con un periodo di isolamento in una casa in campagna. Le cose sembrano procedere in tranquillità fino a quando un uomo mascherato vuole entrare in casa per uccidere la donna. Inizia così per Maddie un incubo che la porterà ad andare oltre i limiti del proprio handicap fisico e a confrontarsi con le sue paure più profonde e intime.

Hush - Il terrore del silenzio

La carriera di un regista di film horror è caratterizzata da due strade da poter seguire: da un lato c’è la possibilità di intraprendere percorsi già battuti e riproporre i soliti stilemi del genere; dall’altra la volontà di raccontare storie più o meno nuove con uno stile personale e fresco. Flanagan, che nel già citato Somnia e la serie tv The Haunting of Hill House aveva intrapreso la seconda strada, con Hush decide invece di battere la prima via e di proporre un home invasion classico e stereotipato nella trama, ma originale nelle intenzioni grazie alla trovata di ergere a protagonista una donna sordomuta allo scopo di offrire una storia diversa da molti suoi simili.

Hush - Il terrore del silenzio

I buoni propositi, tuttavia, vanno a scontrarsi con una realtà ben diversa in quanto il film presenta una fase preparatoria molto lenta e una gestione della tensione che solo a tratti risulta efficace a infondere paura in chi guarda. Ciò accade per via di un plot mal gestito e sviluppato con risvolti prevedibili e situazioni che sanno troppo di già visto, alle quali Flanagan cerca di porre rimedio con una cifra stilistica, molto al di sopra di quella necessaria per un film del genere, che gli consente di mettere su effetti visivi di discreta fattura, come la maschera e il make up anni ottanta del killer, e qualche scena di azione e di sangue comunque interessanti.

Hush, pertanto, si evidenzia come un prodotto poco memorabile, magari adatto a soddisfare lo spettatore occasionale, ma piuttosto deludente e fiacco per chi mastica il genere horror da tempo.

Vincenzo de Divitiis

PRO CONTRO
  • L’idea di partenza cerca di dare nuova linfa al genere.
  • Il make-up ottanta del killer è suggestivo.
  • La trama ha dei risvolti molto scontati e mal gestiti.
  • Le scene di tensione si contano sulle dita di una mano e sono quasi sempre poco efficaci.
VN:R_N [1.9.22_1171]
Valutazione: 5.0/10 (su un totale di 1 voto)
VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: 0 (da 0 voti)
Hush - Il terrore del silenzio, la recensione, 5.0 out of 10 based on 1 rating

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.