La caduta di Hitler: la vera storia degli ultimi momenti del Führer - Focus.it
Storia

La caduta di Hitler: la vera storia degli ultimi misteriosi momenti del Führer

30 aprile 1945, nel suo bunker a Berlino Adolf Hitler si suicida: questo è quello che ci hanno detto i servizi segreti sovietici, ma non convince tutti.

La versione ufficiale su cui oggi tutti (o quasi) concordano è che Adolf Hitler sia morto il 30 aprile 1945 suicidandosi nel suo bunker a Berlino.

Le ultime rivelazioni emerse dai file desecretati della CIA - che a noi sembrano delle bufale - però hanno riaperto il dibattito: cosa accadde davvero in quegli istanti concitati del 30 aprile del 1945 mentre Berlino cadeva sotto l'avanzata dell'Armata Rossa?

Secondo quanto riportato dalle fonti governative, il Führer si sarebbe sparato un colpo alla testa (tra le 15 e le 16), dopo avere ingerito una capsula di cianuro. Al suo fianco c'era Eva Braun, la sua compagna di una vita, che lo avrebbe seguito nel suo viaggio verso la morte ingerendo anche lei del cianuro.

Nel pomeriggio, secondo la volontà del dittatore, i loro resti sarebbero poi stati portati fuori dal bunker, nel giardino della Cancelleria del Reich, cosparsi di benzina e dati alle fiamme.

I resti, inumati in un cratere, rimasero lì finché, qualche giorno dopo, Stalin chiese ai servizi di controspionaggio dell’Armata Rossa di portarli a Magdeburgo, seppellendoli in un luogo segreto. E a questo punto inizia il giallo.

Soldati alleati leggono il giornale delle forze armate statunitensi "The Stars and Stripes" nell'edizione del 2 maggio 1945, due giorni dopo la presunta morte del Führer. Guarda la prima pagina

dov'è il corpo? Alcuni documenti emersi dagli archivi sovietici hanno rivelato che, temendo che il luogo fosse reso pubblico e diventasse un santuario neonazista, nel 1970 il Kgb decise di riesumare i resti, cremarli e disperderne le ceneri. Di Hitler resterebbero solo una mandibola con un intervento odontoiatrico e resti del cranio.

Attorno a questi reperti, mostrati solo nel 2000, infuria però la controversia: sono davvero loro? Secondo alcuni, no. Lo scienziato americano Nick Bellantoni dell’University of Connecticut, per esempio, nel 2009 studiò il frammento di un teschio in possesso dei russi, affermando che molto probabilmente apparteneva a una donna dai 20 ai 40 anni e non a Hitler.

Anche per questo, ancora oggi, fioriscono ipotesi più o meno fantasiose sulla fine del dittatore. Inclusa quella recente secondo cui avrebbe trovato rifugio in Sud America insieme ad altri criminali del Reich.

Il bunker Sotto Berlino. Una delle stanze del 13° e ultimo bunker dove Hitler si trasferì il 16 gennaio 1945.

Il bunker. Non abbiamo dubbi invece su quello che fu il suo ultimo rifugio (noto?). Era composto da una quarantina di stanze, tra cui una cucina, una serie di piccoli uffici, magazzini con acqua e cibo e gli alloggi del personale militare, medico e amministrativo.

I quattro ospiti principali della struttura erano Hitler, Eva Braun, il gerarca Joseph Goebbels con tutta la sua famiglia (tutti si suicidarono il giorno dopo Hitler) e Martin Bormann, segretario del Führer (che molto probabilmente morì a Berlino, tentando di fuggire, dopo la morte di Hitler).

Il complesso sotterraneo - situato sotto la Cancelleria del Reich - comprendeva due strutture poste su due piani: sopra c’era il Vorbunker, con la cucina e gli alloggi del personale e della famiglia Goebbels, mentre tre metri sotto c’era il cosiddetto Führerbunker, che ospitava lo studio, il soggiorno e le camere di Hitler ed Eva Braun, una sala riunioni e alcuni uffici.

Hitler era scappato in Sud America? Secondo un documento della CIA risalente al 1955 e recentemente desecretato, Hitler non sarebbe morto nel bunker di Berlino, ma sarebbe scappato in Sud America. La ricostruzione si basa su un documento che raccoglie il racconto di un certo Phillip Citroen, comproprietario del Maracaibo Times, che affermò che mentre era in viaggio in Colombia vide una persona che somigliava molto a Hitler e che diceva di essere lui.

Il fantomatico Hitler.

È una notizia seria? Secondo noi no, per almeno 3 motivi.

  • La stessa CIA liquidò la segnalazione come una "evidente fantasia";
  • Nelle foto del documento il Führer appare più giovane di quanto lo fosse il vero Hitler alla fine della guerra;
  • Tutti i gerarchi nazisti che riuscirono a fuggire dopo la caduta del nazismo, cambiarono nome e aspetto. Perché Hitler avrebbe dovuto conservare il suo nome di battesimo e i suoi riconoscibilissimi baffetti?
  • 31 ottobre 2017 Giuliana Rotondi
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