Nel 2013 un certo Daniel Kantz viaggia sull’autostrada A24 Roma-Teramo quando ha un’illuminazione: fondare una casa di distribuzione e produzione indipendente che cerchi di riportare in auge il cinema autoriale. Sant’uomo. Lo stesso anno nasce l’A24, marchio oggi noto un po’ a tutti, un marchio che tanto ha dato, e sta dando, al cinema dell’orrore (e non solo). Perché l’azienda con sede a New York non distribuisce o produce filmetti horror tanto per far provare qualche spavento: distribuisce e produce horror che raccontano, sfruttando l’autorialità , grandi storie e grandi personaggi. Come c’è riuscita? Appoggiando grandi registi emergenti. Registi che hanno più di qualcosa da dire. Facciamo alcuni nomi: Ari Aster, Robert Eggers, Yorgos Lanthimos e Alex Garland. E questi sono solo alcuni dei registi più noti. Insomma, grazie all’A24 possiamo godere di opere di un certo livello, opere che negli ultimi decenni, specialmente nel genere horror, erano andate via via scomparendo. Terminata la premessa, nel caso conoscessi poco l’azienda, ecco 20 film A24 da non perdere.
Ciao, sei su Orrore a Prima Vista. Io sono Lorenzo, appassionato horror dai lontani anni ’90. Se ami l’orrore seguimi sulle pagine social (Instagram e Facebook) per non perdere nulla sul mondo horror: storie, notizie, recensioni, e lore dei mostri iconici.
FILM A24: LA CLASSIFICA
20- HOLE L’ABISSO (2019)
Magari non sarà un film originale nelle tematiche affrontate, ma Hole – L’abisso (2019) dimostra subito il marchio di fabbrica A24: personaggi ben caratterizzati e un’ottima storia. Lee Cronin debutta alla regia con un horror psicologico misterioso e avvincente, che ricorda un po’ Babadook (2014) e un po’ La cosa (1982). Grazie a questo lavoro, il regista irlandese si è fatto notare da Sam Raimi, che lo scelse, nel 2023, per dirigere il buon La casa – Il risveglio del male.
TRAMA
Sarah e il figlioletto Chris si trasferiscono in campagna, lontano da un passato sin troppo recente e sin troppo doloroso. Dopo un litigio, Chris scappa nel bosco circostante. Partita alla ricerca del figlio, Sarah scopre, tra gli alberi, un’enorme voragine nel terreno. Turbata, recupera Chris e lo riaccompagna a casa. La notte stessa il bambino scompare misteriosamente, per poi ricomparire in maniera sospetta. Da quell’episodio, un dubbio si instilla nella mente di Sarah: quello che ha davanti è davvero suo figlio?
19- IN FABRIC (2018)
Film A24 dall’estetica e dal sonoro anni ’70. Peter Strickland propone un horror con protagonista un vestito che uccide (no, Brian De Palma non c’entra nulla). Un horror forse poco accessibile e con una storia che, nella seconda parte, si perde un po’. Nonostante ciò, In Fabric (2018) rimane una pellicola dall’indubbio fascino. A volte ironica, a volte orripilante.
TRAMA
In una boutique di lusso delle commesse stravaganti cercano di convincere le clienti ad acquistare uno sgargiante vestito rosso. Ma chi lo compra e lo indossa, a sua insaputa, dovrà fare i conti con una pericolosa maledizione.
18- THE MONSTER (2016)
The Monster (2016) non è il classico monster movie: è un racconto di formazione; è un racconto sul non rapporto tra madre e figlia; ed è un racconto su un mostro molto più temibile di qualsiasi altra famelica creatura: la dipendenza. Il film del sottovalutato Bryan Bertino è allegorico, a tratti delicato; classico nella messa in scena, ma anche parecchio efficace. Difficilmente le notti buie e piovose deludono in un film horror. O almeno, la notte buia e piovosa di Bertino non delude.
TRAMA
Kathy, madre immatura col vizio di fumare e bere, sta accompagnando la figlia adolescente Lizzy dal suo ex-marito, padre della ragazzina. Durante il viaggio, di notte, la donna investe un lupo; la macchina sbanda e rimane in panne, in una strada deserta e circondata da un fitto bosco. In attesa dei soccorsi, le due controllano la carcassa dell’animale: sembra sia stato attaccato da qualcosa di mostruoso. Qualcosa che si aggira ancora nei paraggi.
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17- IT COMES AT NIGHT (2017)
Com’è la post apocalisse in un film A24? Misteriosa e paranoica. Misteriosa come la malattia che ha decimato la razza umana, e paranoica come il sospetto che si insinua tra i sopravvissuti. Condizione e stati d’animo che permettono a Trey Edward Shults, regista e sceneggiatore, di approfondire e caratterizzare al meglio l’aspetto psicologico dei personaggi. Mai banali. It Comes at Night (2017) è un film lento, ma capace di evocare una forte sensazione di inquietudine.
TRAMA
Un virus mortale sta decimando la popolazione. Paul, assieme alla moglie Sarah e al figlio Travis, vive in una casa isolata nel bosco. La loro routine quotidiana viene sconvolta quando, di notte, un individuo cerca di entrare in casa. Paul scopre che l’uomo si chiama Will: cerca aiuto e provviste, ed ha una moglie e un figlio nei boschi, che attendono il suo ritorno. Consultata Sarah, Paul decide di accogliere gli sconosciuti in casa. In un primo momento il rapporto tra le due famiglie sembra funzionare, ma successivamente la convivenza si complicherà .
16- TUSK (2014)
L’A24 ha distribuito e prodotto diversi film strani, ma Tusk (2014) è probabilmente uno dei più particolari. Anche per come è nato. Kevin Smith, regista e sceneggiatore, lesse su Gumtree (un sito dove le persone smerciano beni di vario tipo) l’annuncio di un anziano che era disposto ad affittare una stanza, a patto che l’affittuario, saltuariamente, si fosse travestito e comportato come un tricheco. L’annuncio, scoprì Smith, era uno scherzo scritto da un poeta britannico, ma questo non ha impedito al regista di realizzare una commedia dark dai risvolti grotteschi. Parecchio grotteschi.
TRAMA
Wallace Bryton, podcaster dalla morale discutibile, raggiunge il Canada per intervistare un tipo bizzarro, un ex-marinaio che ha lasciato un annuncio nel bagno di un locale. Ritrovatisi faccia a faccia, Wallace rimane subito affascinato dai racconti dell’uomo. Un uomo che stima il tricheco perché, in gioventù, proprio un tricheco, lo salvò da un naufragio. In realtà , purtroppo per Wallace, la confessione nasconde intenti sinistri.
15- MEN (2022)
C’è un sentimento difficile da estirpare, un sentimento che logora e che tiene in ostaggio: il senso di colpa. E quando il senso di colpa nasce a causa di un amore tossico (e del maschilismo tossico), tutto si fa ancor più complicato. Alex Garland ce lo ricorda nel suo Men (2022), film A24 allegorico ed elegante nella messa in scena. Film che sceglie il body horror come climax di una storia dolorosa e introspettiva.
TRAMA
Dopo il suicidio del marito, Harper Marlowe decide di trascorrere una vacanza a Cotson, piccolo villaggio immerso nelle campagne inglesi. Arrivata a destinazione e perlustrato il paesino, Harper sembra non accorgersi di un inquietante dettaglio: tutti gli uomini del posto hanno lo stesso volto…
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14- LAMB (2021)
David Fear di Rolling Stone descrive Lamb (2021) come “un incubo a occhi aperti dolce e toccante”. Descrizione azzeccatissima. Il film di Valdimar Jóhannsson ha i connotati di un sogno, un sogno che potrebbe trasformarsi in qualsiasi momento in un incubo. Al centro della storia: la maternità , la genitorialità e l’eterno conflitto tra natura e uomo. Tra sacro e profano.
TRAMA
In una fattoria dispersa tra le montagne islandesi, i contadini Maria e il marito Ingvar assistono a un evento bizzarro e miracoloso: una delle loro pecore partorisce una creatura di sesso femminile, metà umana e metà animale. I due l’accolgono come un dono e decidono di allevarla come una figlia, strappandola, incautamente, alla vera madre…
13- CLIMAX (2018)
Accolto con una standing ovation al Festival di Cannes 2018, Climax trae spunto, mescolando musical e orrore, da una storia vera accaduta negli anni’90. A una festa, un gruppo di ballerini francesi consumò della sangria contenente LSD: non ci furono conseguenze, fortunatamente. Ma nel film di Gaspar Noé le vicende evolvono in altra maniera. Guardare per credere.
TRAMA
Inverno, 1996. Terminate le prove, un gruppo di ballerini allestisce un after-party in sala prove. Tra risate, pettegolezzi e passi di danza, il gruppo sorseggia la sangria preparata dalla manager. Con il trascorrere dei minuti, i ragazzi si sentono sempre più confusi e agitati. Solo a serata inoltrata scopriranno il perché: qualcuno ha messo dell’LSD nella sangria. Chi è il colpevole? I ballerini, isterici, vorranno trovare a tutti i costi un colpevole.
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12- X: A SEXY HORROR STORY (2022)
Lo slasher diretto da Ti-West è il primo capitolo di una trilogia che si concluderà quest’anno con MaXXXine. Ma considerare X: A Sexy Horror Story (2022) uno slasher canonico sarebbe un grosso errore. Perché il film prodotto dalla A24 è molto di più: racconta il dualismo tra vecchiaia e gioventù, tra i sogni infranti e i sogni vividi, tra l’appassire e lo sbocciare. Racconta uno scontro generazionale metaforico e fisico che (trattandosi di uno slasher) culminerà in un bagno di sangue.
TRAMA
Un gruppo di giovani prende in affitto una fattoria in Texas. Luogo ideale dove girare un film porno low budget con cui, rassicura il loro manager, sbarcheranno il lunario. Sul posto, la troupe conosce i due anziani proprietari della fattoria: un uomo dai modi burberi e sua moglie, una donna silenziosa che li fissa da lontano. Quando le riprese iniziano, per i ragazzi cominceranno anche i guai.
11- GREEN ROOM (2015)
Jeremy Saulnier voleva dirigere un film ambientato in una green room, stanza dove gli artisti si rilassano prima e dopo un concerto, o una qualsiasi altra esibizione. Da questa idea nasce, appunto, Green Room (2015) film d’assedio che ondeggia tra il thriller e l’horror (più il primo che il secondo). Non mancano suspense, azione e, ovviamente, una buona caratterizzazione dei personaggi. D’altronde stiamo parlando di un film distribuito dalla A24. Perché sorprendersi?
TRAMA
Una scapestrata band punk rock trova un ingaggio in un locale neonazista. Terminato il concerto, uno dei membri scopre, nella green room, un cadavere accoltellato. I gestori, venuti a conoscenza della scoperta fatta dalla band, decidono di trattenere i ragazzi con la forza. Intrappolati nella green room, i musicisti dovranno vedersela con il padrone del locale, intenzionato a eliminare tutti i testimoni dell’omicidio.
FILM A24: I MIGLIORI DIECI
10- UNDER THE SKIN (2013)
La critica ha applaudito la regia di Jonathan Glazer, le musiche di Mica Levi e la performance di Scarlett Johansson. Eppure Under the Skin (2013) è stato un flop al botteghino: prodotto con 13 milioni di dollari ne ha incassati poco più di 7 milioni. Forse il suo spiegare poco è stato per molti respingente, o forse non siamo ancora pronti per film splendidi. Meglio le cafonate piatte e i salti sulla sedia. Meglio i personaggi vuoti e le storie inesistenti… Lunga vita ai film A24!
TRAMA
Una donna alla guida di un furgone abborda ragazzi incontrati per strada, e, sedotti, li conduce in una casa isolata. Una volta entrati, i ragazzi si ritrovano in una dimensione onirica: un luogo dove vengono inghiottiti e imprigionati da una sostanza nera, una sorta di abisso che assorbe i loro corpi. La donna, all’apparenza senza rimorsi, continua ad adescare vittime da offrire in sacrificio, fino a quando non conoscerà un ragazzo affetto da neurofibromatosi. L’incontro la scuoterà al punto da scegliere di interrompere la sua missione e partire in viaggio alla ricerca di nuove emozioni.
9- FEBRUARY – L’INNOCENZA DEL MALE (2015)
Oz Perkins (altro regista a cui voler bene) debutta alla regia. E il tema che decide di raccontare, sfruttando il genere horror, è spinoso: la perdita. Un tema che sente particolarmente, perché nel 2001 Oz perse la madre nell’attentato alle Torri Gemelle. Dal connubio perdita/horror ne è uscito February – L’innocenza del male (2015), film con un’ottima messa in scena e con un’ottima atmosfera, misteriosa e oscura.
TRAMA
Collegio femminile di Bramford, Canada. Durante le vacanze invernali, due studentesse, Kat e Rose, sono costrette a rimanere nella struttura. Una sera Rose, tornata dopo un’appuntamento segreto con il ragazzo, non trova Kat in camera: la sorprenderà nel seminterrato, nella sala caldaie, intenta a compiere uno strano rituale. Da quel momento nel collegio sembra insinuarsi il male.
8- HEREDITARY – LE RADICI DEL MALE (2018)
Ari Aster debutta alla regia e lascia subito il segno. Hereditary – Le radici del male è stato definito da molti il film horror più spaventoso del 2018. E se fa paura, gran parte del merito va a una strepitosa Tony Collette. La storia ruota attorno a una tragedia familiare che, a poco a poco, sfocia in un incubo: un viaggio tra dramma e orrore difficile da dimenticare. Con un incasso di circa 80 milioni di dollari, Hereditary è uno dei film A24 ad aver guadagnato di più.
TRAMA
La madre di Annie muore e lei tiene il discorso funebre sotto gli occhi dei suoi cari, il marito Steve e i figli Peter e Charlie. La scomparsa sarà l’inizio di un cammino doloroso che i familiari dovranno affrontare, un cammino fatto di inaspettate tragedie e di sinistre cospirazioni. Eventi che faranno nascere una domanda nella testa di Annie: chi era davvero la madre?
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7- SANTA MAUD (2019)
Per Danny Boyle, Santa Maud (2019) è “un film davvero inquietante e intrigante”. Vero. Santa Maud è un horror psicologico disturbante e complesso, che parla di solitudine, di come si può manifestare, e del disagio che si prova nel non sentirsi accettati. Come al solito un film A24 dal grande contenuto; come al solito un film A24 che lascia il segno, grazie anche a immagini potenti che rimangono piantate in testa.
TRAMA
Maud è una giovane infermiera timorata di Dio. Il suo ultimo incarico consiste nel prendersi cura di Amanda, una ex-ballerina malata di cancro. Maud vede la donna come una peccatrice, quindi si convince che, con il suo intervento, l’anima di Amanda potrà riposare in pace. L’infermiera baderà così alla cura dell’anima e del corpo della paziente…
6- BEAU HA PAURA (2023)
Ancora Ari Aster, ancora un filmone. Certo, Beau ha paura (2023) non è horror puro: è più un viaggio, un’esperienza inquietante e allucinata. Al botteghino è stato un disastro. Non sorprende. È comprensibile che a molti possa non piacere, il film è tutt’altro che commerciale e a volte la storia sembra perdersi (e, forse, è bello che sia così). Ma la potenza delle immagini e la potenza della narrazione sono sublimi.
TRAMA
Dopo essere venuto a conoscenza della morte della madre, Beau, un uomo ansioso e depresso, decide di abbandonare il suo appartamento per partecipare al funerale: è l’inizio di un viaggio folle, grottesco e surreale. Un viaggio che ripercorre un’intera vita e i suoi relativi traumi.
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FILM A24: I MIGLIORI CINQUE
5- IL SACRIFICIO DEL CERVO SACRO (2017)
Yorgos Lanthimos non ha bisogno di presentazioni. Uno dei registi contemporanei più chiacchierati e elogiati del momento ci porta all’interno di un dramma familiare che tanto ricorda la tragedia greca. Una storia non banale. D’altronde, la sceneggiatura de Il sacrificio del cervo sacro (2017), dalle sfumature thriller e horror, ha vinto il premio al 70° Festival di Cannes. Mica male. Bene anche la critica, su Rotten Tomatoes ha una media voto di 7,7 su 10.
TRAMA
Steve, chirurgo, ha uno strano rapporto con un adolescente, sembra accudirlo e proteggerlo. Forse un passato non meglio precisato li lega. Questo legame, farà lentamente andare la sua vita in pezzi: e le cose peggioreranno quando sarà costretto a compiere un sacrificio terribile.
4- TALK TO ME (2022)
Ed eccolo qua il film distribuito dalla A24 con il miglior incasso di sempre: circa 90 milioni di dollari. Talk to me (2022) segna il debutto alla regia del duo Danny e Michael Philippou. I due dirigono una storia di spiriti che è prima di tutto un’originale metafora sulla dipendenza dalla droga. Ma non solo. È anche una storia di abbandono e di negazione: è la storia di Mia, un’adolescente che non riesce ad accettare la perdita della madre. Toccante, spaventoso, geniale.
TRAMA
Un gruppo di amici scopre come evocare i demoni facendo uso di una vecchia mano imbalsamata. Uno dei giovani, Mia, non rispetta le regole che la mano impone. La trasgressione permetterà a uno spirito di manipolarla e perseguitarla, rovinandole, di fatto, la vita.
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3- THE LIGHTHOUSE (2019)
Genere difficile da catalogare quello di The Lighthouse (2019). Che cos’è davvero l’opera seconda del grande Robert Eggers? Un horror lovecraftiano? Un thriller psicologico fortemente simbolico? Forse la risposta giusta l’ha data Owen Gleiberman nella recensione scritta su Variety “Stiamo assistendo a una storia di sopravvivenza, a un film dell’orrore o a uno studio sulla follia reciproca a lenta fermentazione? Che ne dite di tutto quanto sopra?”. Caro Gleiberman hai ragione: è un po’ tutto quanto. Oltre ad essere un capolavoro dell’estetica. Ovviamente.
TRAMA
Fine Ottocento. Due guardiani del faro, Thomas Wake e Ephraim Winslow, rimangono bloccati su un’isola a largo del New England. Colpa di una tempesta interminabile. Costretti all’isolamento e alla convivenza forzata, la vera natura dei due marinai emerge. Ma forse non è solo la solitudine a far scontrare i due, forse sull’isola c’è qualcos’altro…
2- MIDSOMMAR – IL VILLAGGIO DEI DANNATI (2019)
Ancora lui. Ancora Ari Aster. E che ci vuoi fare, c’è chi lo apprezza e c’è chi no. Su questo sito il dubbio non si pone. Midsommar – Il villaggio dei dannati (2019) doveva essere inizialmente uno slasher. Aster ha colto l’occasione per trasformarlo in qualcosa di diverso e più profondo, decidendo di focalizzarsi sul problema di coppia che affligge i due protagonisti (interpretati da Jack Raynor e una bravissima Florence Pugh). Il risultato è un folk horror drammatico e oscuro, nonostante il film si svolga per la gran parte sotto un luminosissimo Sole.
TRAMA
Sei mesi dopo aver perso i genitori e la sorella in un tragico incidente, Dani decide di partire per la Svezia assieme al fidanzato e i suoi amici. Saranno ospiti di un villaggio folkloristico. Il posto sembra meraviglioso, ma, purtroppo per Dani, nasconde un orribile verità .
1- THE WITCH (2015)
La classifica termina con The Witch (2015) perché l’opera prima di Robert Eggers è il film che ci ha ridato speranza. La speranza che l’horror, quello più sottile e complesso, ci fosse ancora. Magari nascosto tra gli alberi o in qualche catapecchia sperduta nei boschi: ma c’era. Nulla contro l’orrore più frivolo (adoro tutto l’horror, più o meno sofisticato), ma se il genere vuole tornare ai fasti di un tempo, vuole essere preso seriamente dalla critica, ha bisogno (anche) di titoli come questo e come tutti i precedenti della classifica. C’è bisogno di film che hanno voglia in primis di raccontare storie. C’è bisogno di film in stile A24: opere coraggiose che non hanno paura di fallire.
TRAMA
New England, 1630. William, Katherine e i loro cinque figli vengono scacciati dalla comunità perché estremi in materia religiosa. Si stabiliranno in una casa isolata al limitare del bosco. Inizialmente, sembrano adattarsi bene alla nuova vita, ma quando il figlio più piccolo, Sam, scomparirà nel nulla, il rapporto tra i familiari si sgretolerà lentamente.
Grande articolo! Recupero subito quei titoli che mi mancano,
Grazie mille Manuel. Una cortesia ti chiedo (che questi giorni sto uscendo matto): stai avendo difficoltà di qualche tipo a navigare nel sito? Hai riscontrato degli errori? Fammi sapere.
…ti arrivano i commenti?
Arrivano, arrivano 😉
Ciao Lorenzo,
ho letto solo adesso. In realtà non ho avuto alcuna difficoltà a navigare sul sito. Ho anche fatto una breve prova adesso, e mi risulta tutto ok. Visto che ci siamo: sarebbe possibile mettere un indicatore del numero di commenti, magari vicino ai titoli delle notizie? Ad esempio la tua risposta potevo perderla, e poi non saprò mai se qualcun altro ha risposto ai nostri commenti precedenti, a meno di non andare a cercare articolo per articolo…
E’ giusto un’idea :).
A presto!
Ok, grazie del feedback ;). Per l’indicatore dei commenti: il tema che uso non ce l’ha di default (proverò a ricontrollare meglio, ma credo non l’abbia, purtroppo) e utilizzando un plugin rischierei di appesantire il sito, di rallentarlo. Sarebbe frustrante per il lettori e problematico per la SEO. Grazie comunque del consiglio, sempre gradito 🙂
Ciao Lorenzo,
in realtà non ho avuto nessun problema a navigare sul sito.
…mi sono ripetuto perchè non avevo visualizzato il messaggio “in attesa di moderazione”…