Mongo95
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Agli inizi del XVIII secolo non esiste ancora il cosiddetto istituto della fiducia, non c’è cioè la possibilità, in termini formali, per i Comuni di votare contro il Primo Lord per costringerlo per legge alle dimissioni. Ma è anche vero che Walpole si dimetterà proprio quando si accorge di non avere più una maggioranza favorevole in questa Camera. Contemporaneamente perde anche la fiducia del re. Quindi il supporto della maggioranza dei Comuni è fondamentale, anche se il bipartitismo non è del tutto formalizzato: Walpole è un whig, ma spesso non aveva il supporto della sua fazione.
Piuttosto è il suo successo personale che rafforza il partito, sono le singole persone che si creano un seguito politico per il loro modo di concepire e agire la politica. Sono più importanti quindi dei partiti. Allo stesso modo non tutti i “ministri” del Cabinet hanno unica visione politica, visto che vengono scelti dal Re. Non esiste un Governo di unico colore politico. Anche in questo ambito prevale l’importanza del singolo uomo sulla collegialità. Infatti alle dimissioni di Walpole nel 1742 non seguono anche quelle in blocco degli altri ministri. Si ha solo una presa in atto del fallimento personale del Primo Lord.
Giorgio II muore nel 1760. La seconda parte del suo regno era stata la più complessa, con varie guerra all’estero che lo distolgono dalla politica interna. Walpole in questo contesto ha poco da dire, con quindi una diminuzione del suo ruolo politico. Dal 1740 al 1748 c’è la Guerra di successione austriaca, periodo in cui il Primo Lord si dimette. Poi dal 1756 al 1763 c’è la Guerra dei Sette anni, che ha gran significato per la Gran Bretagna, con annessione di Canada, Florida, Havana e sovranità indiscussa sui mari. In questo periodo il Primo Lord si limita a gestire la politica interna, mentre il “destino” del Paese è in mano a chi effettivamente conduce queste guerra. Il potere del primo ministro viene così ridimensionato.