Georgia O’Keeffe

Georgia O’Keeffe (1887-1986) è stata una delle più influenti figure del modernismo americano, conosciuta per le sue rappresentazioni naturali e per i suoi dipinti architettonici che richiamano i paesaggi urbani del New Mexico. Attraverso il suo approccio all’arte personale e provocatorio, Georgia O’Keeffe ha creato una serie di opere che abbracciano il modernismo statunitense combinandolo con la sensitività e vitalità invocata dagli elementi naturali. Durante la sua carriera, Georgia O’Keeffe ha dovuto rispondere a critiche legate al suo essere artista donna ed è stata spesso marginalizzata per la sua sessualità.

O’Keeffe proveniva da una famiglia di contadini del Wisconsin e fin dalla prima infanzia incominciò a interessarsi alla pittura. Dopo la laurea presso l’Art Institude of Chicago, si appassionò di pittura realista imitativa e vinse i suoi primi premi per giovani artisti. A lanciarla nel mondo dell’arte fu tuttavia il marito Alfred Stieglitz, che decise di esibire i suoi disegni nel 1916 a New York.

Intorno alla metà degli anni ’20, Georgia O’Keeffe era già riconosciuta come una delle artiste più di successo degli Stati Uniti, nota per i suoi dipinti di grattaceli, simbolo della modernità in America, e per le sue rappresentazioni radicali di fiori.

I fiori di O’Keeffe erano dipinti su tele molto grandi e rappresentavano fiori interi o sezioni di fiori da diverse prospettive, riprodotti con attenzione minuziosa ai dettagli, come nelle opere Oriental Poppies e Red Canna. Lavori come Black Iris III evocano una rappresentazione velata dei genitali femminili, rappresentando allo stesso tempo il centro dell’iris in modo molto accurato. O’Keeffe ha sempre negato questa interpretazione erotica della sua arte, asserendo che i critici d’arte perpetuavano questa visione sessista delle opere.

Nell’estate del 1929, O’Keeffe fece il primo di molti viaggi in New Messico. Il paesaggio brullo e desolato insieme alla cultura indigeno-ispanica della regione inspirò una nuova direzione nella sua arte (come nell’opera The Mountain). Per i successivi 20 anni Georgia O’Keeffe visse per almeno due mesi l’anno nel New Messico, finché non divenne la sua residenza permanente nel 1949, tre anni dopo la morte di Alfred Stieglitz.

I dipinti del New Mexico coincidono con un crescente interesse per il modernismo internazionale. Nel 1950 O’Keeffe iniziò a viaggiare in tutto il mondo, dipingendo i paesaggi spettacolari che aveva visitato, come le rovine architettoniche in Peru e il Monte Fuji in Giappone. All’età di 73 anni decise di cambiare soggetto dei suoi dipinti e scelse il cielo, che divenne parte della sua produzione artistica per i successivi 20 anni. Nonostante soffrisse di una malattia degenerativa agli occhi, continuò a dipingere fino a 98 anni, con l’aiuto di diversi assistenti che la aiutarono fino alla fine a dipingere.

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