È grande attesa per la celebrazione del Giubileo di platino della regina Elisabetta II, nel Regno Unito, e anche oltre Manica non si fa che parlarne ormai da mesi. I festeggiamenti iniziano il 2 giugno a Londra e vanno avanti a ritmo serrato fino al 5 giugno, per poi continuare con eventi e appuntamenti per ogni dove fino alla fine dell’anno.
A oggi, solo quindici monarchi in tutto il mondo hanno regnato per almeno settant'anni: in cima alla lista c’è Luigi XIV con il record di 72 anni e 110 giorni sul trono di Francia, il regno più lungo di sempre della Storia delle monarchie. La regina Elisabetta II si è conquistata il terzo posto nella classifica del regno più lungo (al secondo c'è Rama IX di Thailandia) e può anche vantare di essere il sovrano che ha festeggiato più Giubilei: nel 1977 (Giubileo d'Argento), nel 2002 (d'Oro), nel 2012 (di Diamante) e quest'anno di Platino.
Viene da chiedersi tuttavia: cos'è un giubileo e da dove viene questa strana parola?
Un tuffo nella storia: l'origine del Giubileo
È probabile che la parola derivi dal latino jubilare, gridare con gioia o festeggiare, o più probabilmente dall'ebraico Jjbel (caprone, in riferimento al corno di montone utilizzato nelle cerimonie sacre) visto che l’origine del festeggiamento risale alla tradizione giudaica: nel Libro del Levitico (25,10) si legge: dopo quarantanove anni "consacrerai il cinquantesimo anno e proclamerai la libertà in tutto il paese a tutti i suoi abitanti. Sarà un giubileo per te”. L'anno giubilare era quindi un modo per azzerare i conti, una sorta di anno zerp: tutte le terre affittate o ipotecate dovevano essere restituite ai proprietari e gli schiavi liberati. Il principio di fondo era che ognuno doveva essere libero di godere dei frutti del proprio lavoro.
Gli anni giubilari furono introdotti nel mondo cristiano da papa Bonifacio VIII con una bolla papale, Antiquorum fida relatio, del 22 febbraio 1300. Il papa promise l'assoluzione da tutti i peccati a chiunque avesse fatto una piena confessione e compiuto un pellegrinaggio a Roma e visitato per quindici giorni consecutivi le basiliche di San Pietro e di San Paolo (trenta giorni, nel caso di cittadini romani). In tempi moderni quello del Giubileo è un anno speciale di grazia in cui la Chiesa cattolica offre ai fedeli la possibilità di chiedere l'indulgenza plenaria, cioé la remissione dei peccati per se stessi o per parenti defunti; l’ultimo lo ricordiamo tutti, fu nel 2000, e il prossimo sarà nel 2025, perché nel tempo l'intervallo di anni è stato abbassato a 33 da Urbano VI (tanti quanti gli anni della vita terrena di Gesù) e poi a 25 anni da Paolo II.
I Giubilei reali
I giubilei reali erano molto più rari e rari lo sono ancora. Segnavano in passato i cinquant'anni di regno di un monarca. Il primo re inglese a poterne festeggiare uno fu Enrico III - per modo di dire, visto che nel 1266 era nel mezzo di una guerra civile - e dopo di lui hanno conquistato la tappa del Giubileo anche Edoardo III, Giacomo VI di Scozia e Giacomo I d'Inghilterra.
Di sicuro fu celebrato il Giubileo di Argento di Giorgio III con un servizio a Windsor e una festa a Frogmore House (quella in cui in questi giorni risiedono Harry, Meghan Markle e i loro figli Archie e Lilibet Diana, tutti a Londra per festeggiare la nonna regina); alle 9:30 di sera i cancelli furono spalancati per ricevere la nobiltà mentre celebrazioni si svolgevano in tutto il paese, arrostendo buoi e pecore in strada e cucinando budini di prugne, bevendo birra e sventolando bandiere. Si racconta che un villaggio dell'Oxfordshire qualcuno abbia insistito affinché qualsiasi bambino nato lì durante l'anno giubilare fosse chiamato Jubilee George o Jubilee Charlotte (i nomi cioè del re e della sua regina consorte). Era il 1935 ma la macchina dei souvenir andava già a pieno ritmo: c'erano medaglie ricordo con i ritratti deli sovrani e targhe commemorative, oltre a brocche, boccali e ciotole. Tutti ricordano come Giorgio V partecipò attivamente ai festeggiamenti quando il 6 maggio 1935 alle ore 21:55 premette un pulsante nel suo studio attivando un circuito di elettrico collegato a una cabina telefonica di Hyde Park che fece saltare una miccia e accendere un falò, che a sua volta innescò una catena di fuochi in gran parte di Londra.
Il lungo regno di Victoria e i suoi due giubilei
Da monarca britannica più longeva qual è, la regina Victoria di Giubilei ne ha celebrati due: d'oro e di diamante, per i 50 e i 60 anni del suo regno. Il primo fu festeggiato un weekend del giugno 1887 e iniziò con una colazione sotto gli alberi a Frogmore, il luogo di riposo del suo amato defunto marito, il principe Alberto, e proseguì con un viaggio in treno da Windsor a Paddington e poi in carrozza fino a Buckingham Palace per un banchetto organizzato alla sera per re e principi stranieri, più i capi di governo delle colonie e dei domini d'oltremare della Gran Bretagna.
Nel suo diario si legge: "Ho fatto una cena con la mia famiglia numerosa. Tutti i reali si sono riuniti e abbiamo cenato nella Dinner Room, splendida con i buffet ricoperti di piatti d’oro. Il tavolo era a ferro di cavallo, con tutte le luci accese”. Anche lei era splendida: indossava un abito ricamato con rose d'argento, cardi e quadrifogli. “Il re di Danimarca mi ha accolto calorosamente. I principi erano tutti in uniforme e le principesse tutte ben vestite. Successivamente siamo andati nella sala da ballo, dove ha suonato la mia band". Il giorno successivo Victoria partecipò a una processione attraverso Londra che, secondo Mark Twain, "si estendeva al limite della vista in entrambe le direzioni”; per le strade del West End, della City e di alcuni dei quartieri più poveri di Londra, la regina fu accompagnata da molte delle teste coronate d'Europa e da principi, maharajah e capi di Stato di tutto il mondo, e al ritorno al Palazzo apparve sul balcone, acclamata da una folla immensa.
Il ventesimo secolo ha visto celebrare i 25 anni sul trono di Giorgio V, il nonno dell'attuale regina Elisabetta, il 6 maggio 1935, con eventi popolari a Londra e nel resto del Regno Unito; la sua fu la prima celebrazione di un Giubileo d'Argento per un monarca britannico e anche la sua unica festa, perché il re morì meno di un anno dopo. Sul balcone di Buckingham Palace durante i desteggiamenti c'era anche Elisabetta, allora solo "principessa Elisabetta", in quanto nipote del re.
Veniamo al ventunesimo secolo che di Giubilei ne ha visti celebrare ben tre, a testimonianza della longevità della regina Elisabetta II. Quello d’oro nel 2002 non si aprì sotto buoni auspici perché all’inizio dell’anno la regina perse due delle persone a lei più care: la sorella, principessa Margaret contessa di Snowdon, morta a 71 anni, e sua madre, la regina Elizabeth, che di anni ne aveva raggiunti 101 (e mezzo). Nonostante il lutto, Elisabetta partecipò a tutte le celebrazioni ufficiali come programmato in compagnia di suo marito, il principe Filippo, che con lei si imbarcò in un viaggio lunghissimo per più di 64mila km per visitare Caraibi, Australia, Nuova Zelanda, poi il Regno Unito e infine il Canada.
A Londra il primo ministro Tony Blair organizzò una cena per Sua Maestà al numero 10 di Downing Street invitando tutti i gli ex primi ministri britannici viventi: sir John Major, Margaret Thatcher, sir Edward Heath e James Callaghan. Mentre ai sudditi fu offerto un concerto memorabile nel giardino di Buckingham Palace: Party at the Palace, per riassumere i successi nella musica pop degli ultimi 50 anni, con artisti come Paul McCartney, Eric Clapton, Cliff Richard e Tony Bennett e soprattutto il chitarrista dei Queen Brian May che diede il via all'evento suonando "God Save the Queen" dal tetto del palazzo.
Nel 2012 il Giubileo di Diamante di Elisabetta II segnò il 60º anniversario della sua ascesa al trono. Il primo grande evento delle celebrazioni fu il Diamond Jubilee Pageant, corsa equestre tenutasi al castello di Windsor per festeggiare le visite della regina in oltre 250 nazioni e la sua passione per i cavalli, seguito il 3 giugno dal Thames Diamond Jubilee Pageant, parata marittima di 1.000 barche da tutto il Commonwealth che costituì la più grande flottiglia mai vista sul Tamigi da 350 anni. Il logo del Giubileo fu scelto con una gara tv nel corso di un programma per bambini della BBC e a vincere, con il suo disegno, fu una bambina di dieci anni, Katherine Dewar.
Il logo del Giubileo di Platino, 2022, è stato creato invece da un giovane designer, il 19enne Edward Roberts, vincitore di un contest lanciato nel 2021 e destinato alla "generazione smartphone", ovvero ragazzi tra i 13 e i 25 anni. Su tutto il merchandising celebrativo ufficiale quest’anno compare quindi il disegno viola con finiture color platino ispirato, secondo il ragazzo, alle vesti e alla corona di Sant'Edoardo che fu posata sulla testa di Elisabetta per la prima volta nel giorno della sua incoronazione.
Il Giubileo di Platino avrà anche un gusto speciale, quello del pudding creato - anche qui - con un contest cui hanno partecipato da tutto il Regno Unito e vinto da miss Jemma, una signora rubiconda di Southport (qui la sua ricetta). Anche se il piatto “forte” di ogni festeggiamento di questo tipo rimane proprio il Jubilee Chicken: il pollo dell’incoronazione, creato per il Giubileo d'argento di Giorgio V nel 1935, condito con maionese e curry in polvere. Una seconda versione è stata creata per il Giubileo d'oro di Elisabetta II nel 2002 e distribuita in cesti agli ospiti dei concerti organizzati nei giorni delle celebrazioni, mentre nel 2012 agli ospiti del Royal Garden Party della regina è stato servito il "Diamond Jubilee Chicken", ennesima moderna variazione creata da Heston Blumenthal. La ricetta resta segreta.