Il volto carico di efelidi, da eterno bambino, l’accento di chi ha speso la maggior parte della propria vita tra i sobborghi della Londra aristocratica e le mura dell’Eaton College, insieme al principe William.
Eddie Redmayne, trentenne inglese come tanti, ha sfidato la propria natura pur di diventare uno dei migliori trasformisti in terra britannica. Prima sul palcoscenico, poi in televisione, infine al cinema.
Messe da parte le proprie radici, Edward John David Radmayne ha votato se stesso all’arte di far spettacolo, tanto da essere entrato nelle grazie dell’Academy, che gli ha conferito l'Oscar 2015 come Migliore Attore Protagonista.
La Teoria del Tutto è la glorificazione di una vita esemplare sublimata in una pellicola grandiosa, ma è altresì la miglior prova attoriale che il giovane inglese potesse dare al mondo, ora conscio della sua bravura.
Nei panni di Stephen Hawking, Eddie sembra trovare l’equilibrio che ogni biopic dovrebbe avere. Sul suo volto, storpiato per esigenze di copione, non passano sfumature caricaturali né tentativi di reinterpretazione personale.
Solo la volontà di restituire la vita del fisico in modo quanto più veritiero possibile dà il giusto ritmo alla recitazione di Redmayne, il cui spirito rimane sospeso tra timore reverenziale e senso di onorata responsabilità.
Il risultato finale, strepitoso, ha lasciato di stucco persino Hawking che, commosso, ha bagnato con lacrime mute la prima del film. Ma quella notte, e poi quella dei Golden Globe, Redmayne appariva stranito. Quasi che il successo meritato lo lasciasse interdetto.
Per quanto i suoi ruoli siano cambiati, adeguandosi alle capacità sempre crescenti, il marchio di fabbrica di Redmayne è lo stesso che aveva quando agli albori degli anni Duemila metteva tutto se stesso nei personaggi teatrali di Shakespeare. O quando, ancora acerbo, si faceva omosessuale in Savage Grace (2007). L’aria di ragazzo comune non l’ha mai abbandonato, non ne Les Miserables (2012), non ne I Pilastri Della Terra (2010).
Non l’ha abbandonato nemmeno quando Burberry lo ha scelto come suo testimonial, o quando GQ lo ha proclamato uomo meglio vestito di Gran Bretagna. E, adesso, l’Inghilterra è certa che dietro le lentiggini del suo beniamino si nasconda il volto di un nuovo divo.
SFOGLIA IN ALTO LA BIG GALLERY CON LA FOTOSTORIA DI EDDIE REDMAYNE.
A destra, la cerimonia degli Oscar 2015.