I cittadini, chiamati alle Urne l'8 e il 9 giugno, sceglieranno i politici che daranno il via alla decima legislatura a Bruxelles

L’Unione europea si avvia a rinnovare la sua unica istituzione eletta a suffragio universale. Fra poco più di un mese saranno gli stessi cittadini a scegliere i componenti del nuovo Parlamento europeo che daranno il via alla decima legislatura. In Italia, il 1° maggio sono scaduti i termini per la presentazione delle liste presso ogni circoscrizione elettorale ed è partita ufficialmente la corsa alle elezioni europee dell’8 e 9 giugno.

SCHEDA elettorale Ogni lista dovrà raccogliere almeno 150 mila firme a suo sostegno, 30 mila per ognuna delle 5 circoscrizioni elettorali.

I SEGGI Alle elezioni europee del 2024 saranno eletti al Parlamento europeo un totale di 720 deputati. Si tratta di un aumento di 15 rispetto ai 705 deputati del Parlamento uscente. I seggi sono distribuiti in base alla popolazione: si va dai 96 della Germania, agli 81 della Francia, ai 76 dell’Italia e 61 della Spagna fino ai 6 di Malta, Cipro e Lussemburgo. Rispetto al 2019 il numero dei seggi per paese è variato in base ai seggi lasciati liberi dall’uscita della Gran Bretagna e alla variazione di popolazione, ma l’Italia eleggerà lo stesso numero di eurodeputati. L’Italia è divisa in cinque circoscrizioni. Il Nord-Ovest esprimerà 20 seggi, il Nord-Est e il Centro 15 ciascuno, il Sud 18 e il collegio insulare 8.

LO SBARRAMENTO Non esistono regole comuni al livello europeo sulla soglia di sbarramento. In Italia, per poter accedere alla ripartizione dei seggi occorrerà che la lista abbia raggiunto il 4% dei voti su base nazionale. Anche i voti espressi all’estero saranno conteggiati nella circoscrizione di provenienza dell’elettore. La maggior parte dei paesi europei non ha una soglia di sbarramento. Francia, Croazia, Repubblica Ceca, Lettonia, Ungheria, Polonia, Romania, Slovacchia e Lituania hanno una soglia al 5%. Italia, Austria e Svezia al 4%, Grecia al 3% e Cipro all’1,8%.

COME SI VOTA Le elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo sono un raro esempio di sistema proporzionale puro, visto che più o meno quasi tutti i paesi europei prevedono sistemi misti, maggioritari o con premi di maggioranza. Ciò significa che l’assegnazione dei seggi avviene in modo da assicurare alle diverse liste un numero di posti proporzionale ai voti ricevuti. In molti paesi, come Germania, Francia e Spagna, le liste sono bloccate. L’Italia invece usa il voto di preferenza, che dà agli elettori la possibilità di indicare, nell’ambito della medesima lista, da una a tre preferenze, votando, nel caso di due o di tre preferenze, candidati di sesso diverso.Mentre nella maggior parte degli Stati membri l’età per avere diritto al voto è di 18 anni, in Grecia è di 17 anni, mentre Belgio, Germania, Malta e Austria hanno introdotto il diritto di voto ai 16enni.

QUANDO SI VOTA In Italia si vota sabato 8 giugno dalle 14 alle 22 e domenica 9 giugno dalle 7 alle 23. Il decreto che indice le elezioni giustifica l’apertura dei seggi su due giorni (cosa che era stata eliminata in passato anche in una logica di contenimento dei costi) per favorire la partecipazione. Una logica non supportata da prove e unica nel suo genere in Europa. Il nostro paese sarà l’ultimo a votare e comunicare i risultati al resto d’Europa. L’Italia ha la durata più lunga delle operazioni di voto per le Europee. Come deciso dal Consiglio Ue, le elezioni europee si devono tenere tra il 6 e il 9 giugno. Si comincia giovedì 6 con i Paesi Bassi e venerdì 7 con l’Irlanda. L’8 voteranno la Lettonia, Malta e la Slovacchia. La Repubblica ceca voterà in due giorni, come l’Italia, ma venerdì 7 e sabato 8 e con un orario molto più ridotto: venerdì dalle 14 alle 22 e sabato dalle 8 alle 14. Tutti gli altri paesi voteranno domenica 9 giugno. In Belgio, Bulgaria, Grecia e Lussemburgo il voto è anche obbligatorio.

LO SPOGLIO Gli Stati membri non possono pubblicare i risultati delle elezioni fino alla chiusura delle urne dello Stato membro i cui elettori saranno gli ultimi a votare domenica 9 giugno 2024, ovvero l’Italia che chiuderà alle 23. Il Parlamento europeo allestirà una mega sala stampa nell’emiciclo della sede di Bruxelles, dove i giornalisti potranno seguire tutti gli exit poll e poi i dati dello spoglio.

I SONDAGGI L’Italia è il Paese con il periodo più lungo di divieto di diffusione dei sondaggi prima delle elezioni. La maggioranza degli Stati membri con un periodo di silenzio elettorale esplicito (11 su 16) vieta la pubblicazione dei sondaggi d’opinione durante il periodo di silenzio, normalmente il giorno delle elezioni o quello prima. In Italia il divieto dura più a lungo, la pubblicazione di sondaggi d’opinione è vietata nei 15 giorni precedenti il giorno delle elezioni, seguita da Cipro (7 giorni) e Spagna (5 giorni). 

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