John Travolta, la terza vita dopo il lutto del divo dal cuore spezzato - la Repubblica

John Travolta, la terza vita dopo il lutto del divo dal cuore spezzato

Due grandi amori nella vita, Diana Hyland morta nel 1977 e la moglie appena scomparsa Kelly Preston. Entrambe sconfitte da un tumore al seno. Nel 2009 la perdita del figlio Jett. Storia, tragica, di un destino triste nascosto dietro a un sorriso

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Il 13 giugno 1977 il settimanale americano People dedicava a John Travolta la copertina. Sul volto giovane e sorridente del divo americano, che per il mondo intero si apprestava a vestire gli abiti bianchi di Tony Manero nella Febbre del sabato sera, un titolo che suona quasi come una premonizione. Life after loss scrive nelle pagine interne il magazine, "la vita dopo il lutto", aggiungendo "la star cerca di dimenticare la tragica morte della sua compagna con una carriera milionaria". Era il 1977 ma la perdita degli affetti si presenterà altre due volte nella vita del divo sfortunato.

Nato nel New Jersey nel 1954, da padre italoamericano, l'attore e cantante ha soli 23 anni quando finisce le riprese del film musicale diretto da John Badham e vede morire tra le sue braccia Diana Hyland, il primo grande amore della sua vita. Attrice, 41 anni, conosciuta sul set del film The boy in the plastic bubble nel quale interpreta la madre di Travolta, muore per un tumore al seno proprio come avverrà 40 anni dopo all'altro grande amore Kelly Preston, la moglie, la madre dei suoi figli, la compagna.

Un destino triste che mette l'attore davanti alla perdita della metà per ben due volte nella vita e sempre per la stessa malattia. A People nel 1977 racconta il dolore per la scomparsa improvvisa di Diana "ha saputo che sarebbe morta solo due settimane prima". Lui sul set dei Ragazzi del sabato sera, lei a Los Angeles a combattere la malattia. La sera le lunghe telefonate, poi le condizioni peggiorano e il giovane John prende il primo aereo per assisterla. "Ho sentito il respiro abbandonarla", racconta. Al funerale John indossa l'abito bianco che avevano comprato insieme per il viaggio a Rio che avrebbe celebrato la fine delle riprese de La febbre del sabato sera
Con Diana Hyland nel 1976 
Con Diana Hyland nel 1976  

"Non sono mai stato così innamorato nella mia vita. Ho pensato di esserlo prima ma non era vero. Sono stato attratto da Diana dal primo momento. All'inizio parlavamo in continuazione, dopo un mese è diventato qualcosa di più romantico". All'epoca Travolta si definiva un uomo per una donna sola, fedele, presente, per sempre, e così è stato fino a quando la morte non lo ha separato prima da Diana e poi da Kelly, l'unica moglie sposata nel 1991.

Oltre i due grandi amori scomparsi per Travolta solo qualche breve relazione giovanile con colleghe più o meno famose tra le quali spiccano quella con Brooke Shields e, a sorpresa, quella con Catherine Deneuve nel 1980 circa. La vita dopo il lutto, come tristemente titolava People, non lo risparmia e gli si presenta davanti una seconda volta nel 2009 con la morte a soli 16 anni del figlio Jett

Durante una vacanza alle Bahamas il ragazzo viene trovato morto in una vasca da bagno per le conseguenze di una caduta dovuta a delle convulsioni. Autistico, confesseranno i genitori anni dopo, Jett sarebbe morto però in condizioni ancora tutte da chiarire sulle quali fu avviato anche un processo contro l'autista dell'ambulanza e il medico che lo soccorsero. I due avrebbero chiesto ai genitori una somma di 25mila dollari per non diffondere informazioni sensibili sull'incidente.

In occasione del decimo anniversario dalla morte di Jett, l'attore ha rilasciato un'intervista al magazine Us Weekly parlando dell'importanza di Scientology, l'associazione religiosa alla quale appartiene da anni, nell'eleborazione del lutto. "Perdere Jett è stata la cosa peggiore che mia successa nella vita e la verità e che non ero sicuro che sarei riuscito a superarla", raccontava lo scorso anno in una delle rare dichiarazioni sul tema. "La chiesa non ci ha mai lasciati soli (anche Kelly Preston apparteneva a Scientology) per due anni. Non so se ce l'avrei fatta senza il suo supporto". 

Quanto basta per immaginare che anche stavolta, con la morte della moglie Kelly, la terza vita dopo il lutto di John Travolta sarà sostenuta ancora da Scientology.