Il primo incontro tra Rachel Weisz e Daniel Craig risale ai tempi in cui entrambi muovevano i primi passi nel mondo del cinema. Il National Theater Studio di Londra ha fatto da sfondo al loro primo scambio di sguardi: ai tempi entrambi erano impegnati nella recitazione di Les Grandes Horizontales, ma nessuno dei due poteva immaginare che potesse nascere una storia d’amore lunga un decennio. All'epoca, infatti, Daniel Craig era ancora sposato con la ex moglie, Fiona Loudon, da cui ha avuto la figlia Ella, mentre Rachel Weiz era legata al regista americano Darren Aronofsky, padre di suo figlio Henry, nato nel 2006.

Dopo il primo scambio di sguardi nel 1994 è passato circa un ventennio prima che il destino decidesse che era giunto il momento di far scoccare la scintilla tra i due attori. Nel frattempo, Craig aveva divorziato dalla prima moglie e aveva vissuto delle lunghe relazioni, prima con l’attrice tedesca Heike Makatsch e poi con la produttrice cinematografica Satsuki Mitchell, mentre la Weisz aveva detto addio al padre di suo figlio, che si sarebbe poi avvicinato all'attrice Jennifer Lawrence, salvo poi dirle addio dopo pochi mesi. Galeotto per la coppia di Hollywood è stato il set del film Dream House.

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Julian Finney//Getty Images

Rachel Weisz e Daniel Craig, la storia di un amore

Era il 2011 e Rachel Weisz e Daniel Craig vennero scelti dal regista Jim Sheridan per interpretare una coppia di sposati nel film horror-drammatico Dream House. La finzione si è trasformata ben presto in realtà e i due interpreti sono stati colpiti dalla freccia di Cupido. L’amore tra loro è stato tenuto segreto fin dal primo momento, ma People riuscì a fotografare la coppia per la prima volta insieme, mano nella mano, per la "campagna innevata del Dorset, nel Sud-Ovest dell'Inghilterra”.

Da quel momento, i riflettori hanno iniziato a concentrarsi su di loro, nonostante entrambi abbiano sempre particolarmente tenuto alla propria sfera privata. Nonostante l’interferenza dei media e del gossip, Rachel Weisz e Daniel Craig sono riusciti a farla franca sposandosi nel 2011 con una cerimonia segretissima e tra pochissimi intimi. Alle nozze tra l’attrice premiata con l’Oscar per The Constant Gardener - La cospirazione, e l’attore che si è calato per cinque volte nei panni di James Bond, celebrate all’ Evening Standard, erano presenti solo quattro persone a parte loro: il figlio di lei, la figlia di lui ed altri due amici.

“L’abbiamo fatto in privato e dobbiamo ringraziare molte persone per questo. Ma era questo il punto: l’abbiamo fatto per motivi privati perché non volevamo che fosse rovinato, perché avrebbe voluto dire condividere un segreto" – ha raccontato Craig qualche tempo dopo confermando la cerimonia top secret - . "E il punto è che si trattava di un segreto. Un segreto è un segreto nella mia mente”. E pensare che la Weisz era sempre stata riluttante riguardo le nozze. “Non avrei mai pensato che mi sarei sposata" - ha confessato dopo il matrimonio - . "Non era una mia ambizione [...] Poi è successo, felicemente, in un momento più maturo”.

L’amore tra la Weisz e Craig continua a gonfie vele da più di un decennio. Nel 2018 è nata la loro prima figlia, il cui nome non è mai stato reso pubblico dai due: i media sanno che si chiama Grace, ma solo perché la primogenita dell’attore gallese ha pubblicato un post su Instagram. La vita della coppia hollywoodiana si divide tra lavoro e famiglia, tra New York e Regno Unito, e in modo assolutamente riservato. “La nostra relazione è molto personale, è molto privata. Non credo che sia particolarmente eccezionale, a parte il fatto che siamo entrambi sotto gli occhi di tutti”, ha sottolineato l’attrice in un'intervista, tenendo a precisare che un ritorno di coppia sulle scene non avverrà mai più.

Dream House è l’unico set che li ha visti lavorare fianco a fianco. Nessuno dei due ha intenzione di tornare a condividere l’esperienza per un motivo ben preciso: “Vogliamo che la nostra vita privata sia davvero una vita, come famiglia. E poi andiamo a lavorare separatamente. Ovviamente ci è piaciuta molto l’esperienza del film insieme, ma penso che sia bello anche così”.

Articolo scritto da collaboratori esterni, per info e collaborazioni rivolgersi alla redazione