Omicidio Andrea Bossi/ La coppia diabolica che l’ha ucciso: dopo l’assassinio era al bar a giocare

- Davide Giancristofaro Alberti

Il Corriere della Sera si sofferma su Douglas e Michele, coppia diabolica che ha ucciso il povero Andrea Bossi solo per rivendere i suoi anelli

Carabinieri Carabinieri (Ansa)

Il Corriere della Sera dedica ampio spazio stamane al caso del povero Andrea Bossi, il giovane ucciso da una coppia di ragazzi la sera del 26 gennaio, in un monolocale di Cairate, in provincia di Varese. Il quotidiano si riferisce a Douglas e Michele, amici della vittima, che dal giorno del presunto omicidio fino all’arresto, hanno trascorso la loro vita come se nulla fosse, un mese intero senza dare alcun segnale, spesso e volentieri alle macchinette del bar a giocare. Sono stati arrestati pochi giorni fa e quando fermati non hanno ne pianto ne tanto meno si sono disperati. Douglas Carolo e Michele Caglioni, non avevano alcuna voglia di lavorare, aggiunge il Corriere, solamente periodi di prova che però non venivano mai superati.

Una vera e propria coppia diabolica, che potrebbe cadere di fronte alle domande degli inquirenti: “Ognuno cercherà di scaricare l’altro per guadagnare anni in meno di galera”, spiega ancora il giornale. Douglas e Michele hanno prelevato del denaro dal bancomato di Andrea Bossi subito dopo l’omicidio, tenendosi addosso anche uno dei due telefoni della vittima, che aveva 26 anni e che aveva invitato i suoi amici ad una festa nel suo monolocale.

OMICIDIO ANDREA BOSSI, IL TENTATIVO DI PIAZZARE GLI ANELLI D’ORO

Sorprende, ribadisce ancora il quotidiano, come la coppia diabolica se ne sia infischiata di tutto nell’ultimo mese, pensando solo di piazzare gli anelli d’oro rubati alla loro vittima per ottenere qualche centinaio di euro. In ogni caso la procura di Busto Arsizio fa sapere che le indagini stanno proseguendo, non si sono fermate all’arresto dei due ragazzi, visto che gli inquirenti vogliono capire se via siano dei complici o comunque qualcuno che ha saputo dell’omicidio e non ha detto nulla.

Inoltre, si vuole cercare di ricostruire nella sua interezza cosa facevano i due accusati per vivere, dall’eventuale spaccio di droga, passando dai furti, le frequentazioni criminali e “magari, piani delinquenziali che erano allo studio e che forse avrebbero realizzato. O forse no”, aggiunge il Corriere della Sera. Douglas e Michele non sono fuggiti, non hanno pensato ad un piano di fuga.







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