Principessa Diana: a Londra in mostra il suo ritratto «più toccante» 

Fino al 6 luglio, alla Philip Mould & Company's gallery, sarà esposto un meraviglioso dipinto realizzato da Nelson Shanks in cui la principessa appare pensierosa, affascinante, elegante come non mai
Principessa Diana a Londra in mostra il ritratto «più toccante»
Anwar Hussein

Sguardo basso, pensieroso, e come sempre pieno di fascino: dice molte cose il ritratto della principessa Diana che si trova alla Philip Mould & Company's gallery di Londra. È il protagonista indiscusso di una mostra che va avanti fino al 6 luglio dal titolo «Masterpiece» che celebra le icone del glamour femminile e che, proprio nei giorni in cui avrebbe compiuto 61 anni, racconta tutta la bellezza e contemporaneamente i turbamenti dell'amata principessa del popolo. Per i critici d'arte, infatti, è «la più toccante in assoluto» tra le opere a lei dedicate.

L'ha realizzata l'artista Nelson Shanks nel 1994, tre anni prima della tragica morte di Diana a Parigi, e due anni dopo il divorzio dal principe Carlo, mentre provava a fatica a ricostruire la sua vita.

Mostra la principessa in un momento di profonda introspezione, elegantissima in un abito scollato in velluto verde di Catherine Walker che ha indossato in un servizio di giugno 1997 fotografata da Mario Testino per Vanity Fair. Un abito che ha fatto la storia della moda, e che ha fatto parte anche di una mostra sull'eredità della moda di Diana a Kensington Palace.

Instagram content

This content can also be viewed on the site it originates from.

«È straordinariamente raro che un artista catturi contemporaneamente il carattere pubblico e privato di un reale», ha dichiarato il gallerista Philip Mold. «Lo schizzo di Shank fonde in modo unico il glamour di Diana con il pathos commovente dei suoi ultimi anni».

L'opera infatti è uno schizzo preparatorio di un ritratto ufficiale che ora si trova ad Althorp House, una delle tenute della famiglia Spencer nel Northamptonshire. Il pittore Nelson Shanks trascorse infatti molto tempo con la principessa, e non solo per lavoro: Diana andava molto volentieri nel suo studio, era molto intima anche di sua moglie Leona. In una lettera scrisse: «Mi mancate tu e Leona a Londra, perché venire in studio era un rifugio sicuro, così pieno di supporto e amore». Un dettaglio non da poco, che certamente ha contribuito a rendere ancora più realistica l'opera.

Altre storie di Vanity Fair che ti possono interessare

-Il conte Spencer e l'omaggio a Diana nel giorno del suo compleanno
-La reazione di William e Harry al divorzio di Carlo e Diana
-Il principe Carlo: «Mia moglie Camilla è molto autoritaria»