Il cancro della futura regina. E il cancro di Kate - HuffPost Italia

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Il cancro della futura regina. E il cancro di Kate

Un bel giardino già fiorito di primavera. Per comunicare: "rinascita". Lei seduta sulla tipica panchina di tutti i parchi inglesi, dove ogni suddito siede. Per comunicare: "Sono una di voi". Un golfino da ragazzina, a righe bianche e blu. Per comunicare: "Sono giovane, non morirò". E finalmente la sincerità. Il viso pallido. La voce dolce, ma incrinata da lacrime che non si possono far uscire. La pubblica confessione del suo tumore che ha fatto, a sorpresa, Kate poche ore fa è commovente. Ed è empatica.

Tutti quelli che la hanno vista, hanno provato l'istinto di abbracciarla. Il suo dolore è arrivato forte e chiaro, se pure vestito di speranza. Stavolta, errori di comunicazione non ce ne sono stati. L'abbraccio del mondo è qui per Kate. Per i suoi tre bambini piccoli, per il marito che di fronte al tumore della moglie ha perso ogni ritegno. Kate, William, i bambini li sentiamo come parenti. Ci sono cari. E se fosse questo, il punto? La confessione di Kate è arrivata dopo 3 mesi di misteri. Di foto truccate. Di paparazzate dilettantesche. Perché? Due giorni fa, è uscita la notizia di un accesso abusivo alla cartella clinica di Kate da parte di tre dipendenti della clinica specializzata in tumori dove lei è stata operata all addome. Se non l'avesse data Kate, l'avrebbero data i tabloid. Ovvero: la pressione della opinione pubblica ha costretto la Corona a dire la verità.

Eccolo, il punto. Quello che mette in crisi l'idea stessa della persistenza della Monarchia inglese dopo Elisabetta. Kate è la giovane mamma della porta accanto a cui tutti auguriamo di guarire. Ma Catherine Principessa del Galles è la futura Regina d'Inghilterra. La sua salute è un affare di Stato. La privacy sulla salute del Re non vale. Perché il corpo del Re è lo Stato. Infatti, il Re riceve dai sudditi un ricco compenso per svolgere il suo ruolo di Immagine e Simbolo dello Stato. I sudditi hanno il diritto di essere informati sulla salute di chi onorano e stipendiano perché incarna l'Inghilterra. Non per caso, Carlo III ha dato alle agenzie la notizia del suo tumore alla prostata. I giovani Principi di Galles hanno invece scelto il mistero. Umanamente, si comprende. Lo choc, i bambini piccoli. La maledizione di una principessa gentile che la corte o il regno o il cancro divora. Eppure, magari sbaglio, se Elisabetta fosse stata ancora Regina, credo che il tumore di Kate sarebbe stato gestito diversamente. Elisabetta è arrivata al Giubileo di platino (e con lei, la monarchia) perché per tutta la sua lunga vita ha fatto di sé stessa non più una persona (moglie, mamma, sorella, nonna, suocera). Lei è stata il Regno. Ha sofferto, pianto, patito. Ma sempre fuori dai riflettori. Ha scelto il dovere invece dei sentimenti. Il Regno, sapete, è un mostro che ti mangia. Se non sei capace di restare impassibile.

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