Pillole reali

Carlo, il futuro re "nervoso e preoccupato"

Alla cerimonia di apertura della nuova sessione parlamentare il principe Carlo appariva triste e ora la stampa si chiede se diventerà un reggente "di fatto"

Carlo, il futuro re "nervoso e preoccupato"

La lettura del Discorso della Regina da parte del principe Carlo, alla cerimonia d’apertura del Parlamento, è stato un evento dalla forte carica simbolica, in cui un regno forse al tramonto e un regno nascente si sono sfiorati per la prima volta. Ma attenzione a parlare di reggenza o di abdicazione. La regina Elisabetta siede ancora sul trono e il suo sorriso all'inaugurazione della "Elizabeth Line", alla Paddington Station (partecipazione, a quanto pare, decisa all'ultimo minuto), ci mostra una sovrana decisa a rispettare gli impegni presi con il regno 70 anni fa.

Una giornata storica

Il 10 maggio 2022 è entrato nella Storia della Gran Bretagna. Per la prima volta, infatti, un erede al trono non nominato reggente, il principe Carlo, ha letto il discorso di apertura della sessione parlamentare, privilegio riservato alla sovrana in carica, cioè la regina Elisabetta. Tutti avevano capito che quella giornata sarebbe entrata nella memoria collettiva già il pomeriggio precedente, quando Buckingham Palace aveva annunciato: “La Regina continua ad avere problemi di mobilità episodici e, su consiglio dei medici, ha deciso con riluttanza che non parteciperà alla cerimonia”. Alle 12.30 del 10 maggio il principe di Galles, in alta uniforme di ammiraglio della Royal Navy, è arrivato nella sede del Parlamento e ha preso posto sullo scranno a lui riservato. Alla sua destra c’era il principe William, alla sua sinistra la moglie, Camilla Shand. Il trono è rimasto vuoto, a simboleggiare l’assenza della Regina che, però, tiene ancora lo scettro ben saldo tra le mani. La Imperial State Crown era a pochi passi da Carlo, che ha letto il programma del governo Johnson con espressione solenne. La sua prima prova generale da re.

Come un vero re

Per pochi minuti tutti hanno quasi creduto che Carlo fosse il nuovo re d’Inghilterra. Il “quasi” è d’obbligo, perché durante quel discorso fuori dal tempo e dalla tradizione, due dettagli riportavano gli spettatori costantemente alla realtà: non è stata citata la formula “My Government”, “il mio governo” ma, naturalmente, “Her Majesty’s Government”, cioè “Il governo di Sua Maestà”. Inoltre la Corona Imperiale di Stato non era sul capo del principe Carlo. Lui non può indossarla, perché non è ancora diventato re (così come non può sedersi sul trono). I simboli del potere erano lì, ma il principe non poteva toccarli. Il suo ruolo era ben circoscritto. Elisabetta II non era nella Camera dei Lord ma, in un certo senso, la sua figura minuta giganteggiava nella sala oscurando, in parte, anche il suo erede. Nella storia inglese non era mai accaduto un evento simile. Anche i sovrani Giorgio V e Giorgio VI (rispettivamente nonno e padre della regina Elisabetta) dovettero rinunciare alla cerimonia di apertura del Parlamento per motivi di salute e la stessa Elisabetta diede forfait nel 1959 e nel 1963, quando aspettava il principe Andrea e il principe Edoardo. In tutti questi casi, però, i discorsi vennero letti dal Lord Chancellor.

Cosa ha fatto la regina Elisabetta?

Stando alle indiscrezioni della stampa, quel 10 maggio 2022 Sua Maestà sarebbe rimasta al Castello di Windsor e avrebbe seguito con grande interesse tutta la cerimonia dalla televisione. Non sappiamo cosa abbia pensato in quei momenti e forse non lo sapremo mai. Una punta di dispiacere, però, sembrerebbe piuttosto scontata. Del resto nel comunicato ufficiale di Palazzo la sovrana ha fatto sapere di aver dovuto rinunciare ai suoi doveri “con riluttanza”. Ma, forse, era inevitabile che accadesse. Roya Nikkhah, corrispondente della Bbc, ha spiegato: “Il rischio era che la Regina dovesse fermarsi all’improvviso mentre attraversava la sala e lei non vorrebbe questo…”. Sua Maestà sta conservando le forze in modo da essere in forma per il Giubileo di Platino che segnerà i suoi 70 anni di regno, il prossimo 2 giugno. Sa di essere il collante dell’identità inglese moderna, il simbolo di un’intera nazione e i simboli non possono mostrare le loro fragilità.

La tristezza del principe Carlo

Durante la cerimonia d’apertura della sessione parlamentare a nessuno è sfuggito il velo di tristezza nello sguardo, pur sfuggente, del principe Carlo. Gli obiettivi sono riusciti a catturare anche il breve istante in cui l’erede al trono ha alzato gli occhi mesti sulla Imperial State Crown. L’esperta di linguaggio del corpo Judi James ha analizzato la figura dell’erede durante la cerimonia, cogliendo particolari sorprendenti: “…Carlo è arrivato pieno di ciò che sembrava spavalderia, usando una mano per guidare e dirigere i suoi ospiti e sua moglie, che appariva piuttosto ansiosa, nell’edificio, sorridendo e chiacchierando nell’anticamera. Poi è arrivato il momento in cui lui sembrava farsi forza per seguire le orme della madre…ha guardato Camilla e suo figlio William che camminavano dietro di lui, [gesto che ha] accentuato la sua immagine isolata…”. Secondo Judi James i movimenti del capo del principe rivelavano un certo nervosismo che lui ha cercato, invano, di nascondere. Carlo era “preoccupato” mentre osservava la Imperial State Crown, benché “desiderasse suggerire [l’idea di] controllo e leadership". Inoltre “i suoi occhi sembravano fissare la corona di fronte a lui e la sua espressione appariva meditabonda”, ma “...è stato quando Carlo ha letto il discorso della Regina che il suo nervosismo è apparso più evidente. Le pagine del discorso parevano sventolare e sembrava che le sue mani tremassero”.

William, “l’uomo invisibile”

A Westminster, accanto al principe Carlo, c’era il duca di Cambridge. Un’altra novità già entrata nella memoria collettiva britannica. Due generazioni di futuri sovrani insieme a simboleggiare la continuità dinastica, la dimostrazione del fatto che la Corona è un’istituzione forte, che ha ancora tanto da dare e da dire. Una rassicurazione per i sudditi che amano la monarchia e un monito per quanti sperano di abolirla. I re passano, ma la Firm rimane. Nonostante ciò per i tabloid la figura di William appariva sbiadita, relegata al margine della scena. Sul Mirror la sempre attenta Judi James ha definito il duca di Cambridge “l’uomo invisibile” dietro al padre, evidenziando la sua espressione un po’ cupa, da cui traspariva "tristezza e rammarico”. L’esperta ha commentato: “…Ha tenuto le mani intrecciate di fronte al torace, nella posizione foglia di fico, per tutto l’evento, posizionandole sul ginocchio solo una volta seduto”. Una posizione che “suggeriva una riduzione del suo status e della sua presenza”.

Un passaggio di consegne?

Da Buckingham Palace trapela la notizia secondo cui la regina Elisabetta sarebbe "orgogliosa" del figlio e del modo ineccepibile in cui l’ha sostituita sia durante la cerimonia che all’incontro con i membri della Camera dei Comuni, avvenuto alle 15.30 del 10 maggio 2022, dopo l’apertura del Parlamento. I giornali, però, si chiedono se l’assenza della sovrana sia solo una parentesi per evitare di affaticarsi in vista del Giubileo, oppure se sia iniziata una nuova era, con un passaggio di consegne lento e indolore tra lei e Carlo. È presto per rispondere con precisione, anche se qualche delega sembra inevitabile. Gli esperti, però, concordano su un punto: Elisabetta II non abdicherà mai. Royah Nikkhah ha spiegato: “In questo Paese la parola abdicazione è tossica. La Regina ha fatto una promessa quando era giovane e durante la sua incoronazione, questo è il suo lavoro per la vita. Non andrà da nessuna parte finché sarà ancora in grado di svolgere il suo lavoro”.

Carlo reggente?

Il principe Carlo non è un reggente, almeno per ora e non può essere definito in tal modo. Non lo è formalmente, non avendo ricevuto una nomina ufficiale, né lo è di fatto, visto che Sua Maestà non ha impedimenti fisici o mentali che le precludano la possibilità di regnare. È vero, già Giorgio IV, a causa del peggioramento dello stato mentale del padre dovette fare le sue veci anche per il discorso a Westminster, ma lui venne effettivamente nominato reggente (dal 1811 al 1820 e dopo aspri dibattiti politici), poiché Giorgio III, malato di porfiria, non era più in grado di svolgere la sua funzione. La regina Elisabetta, invece, ha voluto dare un segnale forte ai sudditi, presentandosi raggiante e sorridente al Royal Windsor Horse Show il 13 e il 15 maggio 2022 e alla Paddington Station, il 17 maggio scorso, di giallo vestita.

Unica concessione alla fragilità dell’età è il bastone che da alcuni mesi la accompagna a ogni evento.

Commenti