Il ponte di Brooklyn è uno dei simboli più famosi di New York City, ed è uno dei ponti sospesi più grandi del mondo. Tuttavia, ci sono molte storie e miti che circolano intorno alla sua costruzione. In questo articolo, andremo a scoprire tutte le vicende che i suoi costruttori dovettero affrontare per realizzare questa iconica opera d'arte: dalle difficoltà di finanziamento, alle sfide tecniche, alle tragedie umane.

Ponte di Brooklyn: la storia della costruzione

Il ponte di Brooklyn è una delle opere d'arte architettoniche più iconiche al mondo. Costruito tra il 1869 e il 1883, è stata la struttura sospesa più grande per circa 20 anni, con i suoi 1.825 metri di lunghezza e i suoi piloni di granito alti 84 metri. È stato un'impresa di ingegneria senza precedenti e il risultato finale di anni di lavoro, coraggio e determinazione.

L'idea originaria risale al 1867, quando l'imprenditore John A. Roebling, un emigrato tedesco, vinse un concorso per la sua costruzione. Roebling aveva già costruito un ponte sospeso a Pittsburgh, in Pennsylvania, e il suo successo lo rese uno dei maggiori esperti di ponti sospesi dell'epoca.

Tuttavia, mentre Roebling stava effettuando delle misurazioni sul sito in cui sarebbe stata costruita la struttura, un'imbarcazione lo colpì, schiacciandogli un piede. La ferita si infettò e Roebling morì poco dopo, lasciando la moglie Emily Warren Roebling a supervisionare la costruzione del ponte.

Emily Roebling era una donna molto coraggiosa, dotata di grande intelligenza e determinazione. Nonostante gli scetticismi dell'epoca sulla capacità delle donne di svolgere ruoli di leadership, Emily prese il controllo della sua costruzione e divenne il primo ingegnere donna a lavorare su un'opera di tale portata.

La costruzione del ponte di Brooklyn non fu facile e costò molte vite umane. I lavoratori venivano sospesi sui ponteggi senza protezione e spesso morivano cadendo in acqua. Nel 1883, durante la costruzione del ponte, ci fu un incidente catastrofico in cui morirono 12 uomini. Tuttavia, grazie alla determinazione di Emily Roebling e dei lavoratori, la struttura fu completata in tempo e aperta al traffico il 24 maggio 1883.

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Bettmann//Getty Images

Il ponte di Brooklyn rappresenta un'impresa straordinaria di ingegneria e una testimonianza della perseveranza umana. È diventato uno dei simboli più riconoscibili di New York City e un'attrazione turistica importante. Ogni anno, milioni di persone attraversano il ponte a piedi o in bicicletta, ammirando la vista spettacolare sulla città e sulla baia. La sua storia rimane una fonte di ispirazione per molte persone in tutto il mondo.

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Bettmann//Getty Images

Il Ponte di Brooklyn: uno sfondo per film, video musicali e altre opere

Il ponte di Brooklyn è stato un luogo di grande interesse per i registi di tutto il mondo sin dalla sua costruzione. Da allora, è apparso in numerosi film di Hollywood, documentari, video musicali e altre opere cinematografiche.

Uno dei primi film in cui il ponte di Brooklyn compare è "The Great Train Robbery" del 1903. Nel film, la struttura fa da sfondo alla fuga dei banditi. Successivamente, appare in molti film noir degli anni '40 e '50, tra cui "I Walk Alone" (1948) e "The Naked City" (1948).

Tuttavia, il ponte di Brooklyn è diventato veramente famoso dopo essere stato utilizzato in una scena iconica del film "La Signora del Venerdì" del 1940 con Cary Grant e Rosalind Russell. Nella scena, i due protagonisti lo attraversano mentre discutono animatamente. Questa scena è stata riprodotta in molti altri film, programmi televisivi e pubblicità. Negli anni '70, la struttura è stata protagonista di alcune riprese estremamente famose di: "Il Padrino". In una scena memorabile, Al Pacino sta per incontrare Sollozzo proprio lì, ma viene tradito dallo stesso e dal capitano McCluskey, che lo fermano. Negli ultimi anni, è apparso in molti altri come "I ponti di Madison County" (1995), "Spider Man" (2002), "Gangs of New York" (2002), "The Dark Knight Rises" (2012), solo per citarne alcuni.

Oltre ai film, il ponte di Brooklyn è stato anche utilizzato in molti video musicali di artisti famosi come Taylor Swift, Madonna, Jay-Z e Alicia Keys