Hello Tomorrow!: la recensione della serie tv Apple Tv+ | Esquire

Hello Tomorrow!, come distruggere l'American dream ridendo

Su Apple TV+ arriva una serie dramedy ucronica di grande originalità e attualità, con protagonista Billy Crudup.

Volete il sogno americano fatto su misura? Siamo qui per servirvi, anzi per lanciarvi sulla Luna, dove stupende proprietà immobiliari vi attendono in un futuro radioso. Ecco l'incipit di Hello Tomorrow! la nuova serie su Apple TV+ creata da Amit Bhalla e Lucas Jansen e con protagonista un bravissimo Billy Crudup. Il fu Dottor Manhattan veste qui i panni di uno dei personaggi più imprevedibili, interessanti e sgradevoli che il piccolo schermo ci abbia donato ultimamente. La serie è ufficialmente ucronica ma è solo una facciata, dal momento che l'insieme è una sorta di mix di tutto ciò che la società e l'economia americane hanno generato nella loro storia. La Luna qui è la nuova terra promessa, è ciò che erano l'Ovest selvaggio e poi i porti di New York nell'800, i cantieri durante la Grande Depressione, le città industriali durante il boom economico del dopoguerra e la Silicon Valley degli ultimi decenni. Hello Tomorrow! è un viaggio dentro l'essenza più ammaliante e globale del concetto di American Dream, la grande bugia capitalista che si cela dietro una maschera ammaliante.

Protagonista di Hello Tomorrow! è Jack Billings (Billy Culdrup), straordinario venditore ambulante per un'azienda che offre multiproprietà lunari per la classe media americana. Lo fa assieme a colleghi che in lui e soprattutto nel "sogno lunare" credono davvero: Herb (Dewshane Williams), Shirley (Haneefah Wood) e Eddie (Hank Azaria). Billy è un individualista innamorato del concetto di successo, della materialità delle cose come simbolo dei sogni che diventano realtà grazie alla volontà. Tuttavia è anche un figlio negligente verso la madre Barbara (Jacki Weaver) e soprattutto un padre assente da più di vent'anni, quando ha abbandonato il figlio Joey (Nicholas Podany), cresciuto con la madre. Per una serie di coincidenze però, le strade di Jack e di Joey si incroceranno, portando il carismatico uomo d'affari a coinvolgere il figlio in quella che sembra un'opportunità straordinaria per raggiungere il successo, per creare il futuro dell'America, lì sul suolo lunare. Ben presto il ragazzo scoprirà che suo padre Jack, quell'azienda, quel sogno, non sono assolutamente come pensava.

Apple

Hello Tomorrow! si mostra in bella vista con un interessante look retro-futuristico che visivamente unisce gli anni 50 con il nostro XXI secolo tecnocratico. Dramedy spumeggiante, ha un cast che non sbaglia una virgola e ci illumina su un microcosmo contagiato da una sfrenata ambizione e competizione, dalla necessità di mascherare le proprie emozioni e la propria vera personalità. La serie funziona dal primo all'ultimo episodio perché, connettendosi in modo sostanzialmente perfetto a Pirandello, al suo concetto di maschera e di finzione nella società, dona e toglie continuamente certezze al pubblico. Su tutti domina però Billy Crudup, con il suo Jack, un personaggio che decostruisce l'essenza dei tanti eroi come James Stewart e Gregory Peck, che diventarono un simbolo positivo nella Hollywood che fu. Jack è apparentemente un uomo ottimista, altruista, empatico, ma nella realtà, man mano che si va avanti, si rivela sempre più un personaggio manipolatore e bugiardo. Ma allo stesso tempo, risulta impossibile odiarlo davvero, perché appare evidente che è un vittima dell'American Dream.

Il sogno americano in Hello Tomorrow! è il centro di ogni cosa, è il motore dell'azione di tutti i protagonisti, prigionieri delle loro ambizioni e del loro passato, delle loro paure e dei peccatucci da cui cercando di scappare mentendo a sé stessi. L'ottimismo, il mito dell'eccezionalismo made in USA, diventano un canto delle sirene che Hello Tomorrow! inserisce in un mondo in cui chiunque mira a essere felice e appagato. Sotterranee però ecco le menzogne, le truffe, la totale mancanza di controllo su una vita spinta al limite, senza radici, dove vige un individualismo tossico, un arrivismo a dir poco nauseante. La cosa più interessante? Tutto questo si fa forza di una risata tanto agrodolce quanto inquietante, perché è palese che al di là dei rimandi alla sit-com che fu, compresa l'animazione di Hanna & Barbera con I Pronipoti, la serie punti il dito soprattutto al nostro tempo, al nostro mondo. La Luna di questa strana America è come il miraggio del futuro su Marte di Elon Musk, la Wall Street lussuriosa descritta da Adam McKay, Oliver Stone e Martin Scorsese: una trappola.

Apple

Permane quindi come in Scissions una visione pessimista e cinica della società, qui un ibrido tra l'ideale keynesiano e il mito yuppie di Milton Friedman. Ma un altro elemento di pregio di Hello Tomorrow!, è come tale operazione semantica non metta mai in disparte i personaggi, la loro evoluzione, le loro interazioni. Il rapporto padre-figlio è uno tra i più interessanti mai visti negli ultimi anni. Non c'è quindi una crociata che si erge in piena luce, quanto piuttosto una sagace smorfia grottesca, che per diversi aspetti può richiamare alla mente la cinematografia più sgargiante dei fratelli Coen. Diretta con mano sicura, questa dramedy ucronica è uno dei prodotti seriali più accattivanti e diversi dalla norma visti ultimamente, che conferma quanto Apple TV+ sia forse la migliore piattaforma su piazza, vista anche la cura estetica dell'insieme.

Sono nato a Padova nel 1985, da sempre grande appassionato di sport, cinema e arte, dopo dodici anni come allenatore e scoutman professionista nel mondo della pallavolo, ho deciso di intraprendere la carriera di giornalista.
Pubblicità - Continua a leggere di seguito