Il ritorno di Angelino Alfano: è il nuovo presidente dell'Autostrada Torino-Milano
L'ex ministro è stato nominato al vertice di Astm (gruppo Gavio) al posto del dimissionario Alberto Rubegni
Angelino Alfano torna in pista al casello dell’autostrada Torino-Milano. L’ex ministro degli Esteri del governo Gentiloni, agli Interni con Letta e poi con Renzi, e prima ancora delfino di Berlusconi (ma «senza quid», cit.) e titolare della Giustizia dell’esecutivo a guida del leader di Forza Italia, è stato nominato presidente di Astm, la società del gruppo Gavio che gestisce più di 6 mila chilometri di reti autostradali, in Italia, Brasile e Regno Unito. Alfano sarà presidente del gruppo ma senza deleghe, tutta l’attività operativa rimane in mano all’ad Umberto Tosoni.
Dopo il ritiro dalla vita politica, dal luglio 2018, Alfano è tornato ad esercitare la professione di avvocato, prima come consulente dello studio legale Bonelli Erede Pappalardo, la più importante law firm italiana per giro d’affari, e poi è stato nominato al vertice del gruppo Ospedaliero San Donato, la holding della famiglia Rotelli attiva nella sanità privata.
Il ritorno di Angelino Alfano
Da oggi, in sostituzione del presidente di Astm Alberto Rubegni, comincia un nuovo capitolo dell’ex numero due di Forza Italia al casello di Astm, 3,4 miliardi di ricavi e tante partite infrastrutturali da «sbloccare» e da portare a termine. Soprattutto in Piemonte, dove Astm che ha il suo quartier generale, uffici amministrativi a Tortona e a Torino, ha in cantiere l’autostrada «infinita» Asti Cuneo (da 30 anni in attesa di essere completata), e il nodo sulle autostrade contese piemontesi appeso al giudizio del Consiglio di Stato. Infatti tutti aspettano la sentenza che deciderà se revocare o assegnare le gare per le autostrade A 5 e A 21, la Torino Quincinetto, la Bretella di collegamento A4/A5 Ivrea Santhià, la diramazione Torino Pinerolo e la Torino Piacenza.
La guerra del casello
Nel giugno di due anni fa il Ministero dei Trasporti aveva aggiudicato queste concessioni al Consorzio Stabile Sis della famiglia cuneese Dogliani. Ma la famiglia Gavio, già vincitrice della gara un anno prima, nel 2020, era stata esclusa per un vizio di forma, perché la Salt, società di Astm, non aveva la qualifica di costruttore come richiesto dal bando. Oggi è in corso un giudizio di revocazione presso lo stesso Consiglio di Stato che aveva confermato l'esclusione. Il derby delle autostrade piemontesi , da allora, si è tramutato in una guerra di carte bollate, di cui si attende ancora l’esito. Pane per i denti dell’avvocato nato ad Agrigento nel 1970, cresciuto a codici giuridici (dottore di ricerca in diritto d’impresa) e politica, prima con Democrazia Cristiana e poi con Forza Italia.
Il politico avvocato
Angelino Alfano, nominato Cavaliere del Lavoro a gennaio 2022 dal presidente Sergio Mattarella, da segretario del Popolo delle Libertà, avrebbe dovuto traghettare Forza Italia verso il nuovo millennio, pronto a prendere le redini del partito fondato da Silvio Berlusconi. Era il 2011, un’era geologica fa. L’avvocato siciliano, a cui «manca il quid» per fare il leader, fu la sentenza politica di Berlusconi, e da cui si separò nel momento della rinascita di Forza Italia, ora dovrà traghettare Astm e le infrastrutture del Piemonte verso il riassetto dei caselli e il completamento delle infrastrutture.
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