Miss Italia: 3 motivi per cui non dovrebbe più esistere

Rumors in Rai parlano di una trattativa in corso per far tornare il concorso di bellezza su Raiuno. Ecco perché è una pessima idea
Miss Italia
Miss Italy beauty contest, 1948. (Photo by Archivio Cicconi/Getty Images)Umberto Cicconi/Getty Images

«Manca la firma, le trattative ci sono». Secondo il Corriere della Sera Miss Italia starebbe per tornare. E potrebbe essere presentato alla conferenza stampa sui nuovi palinsesti Rai del 7 luglio prossimo, quelli che sono orfani di Fabio Fazio e Lucia Annunziata e sui quali si affacciano Alessandro Cattelan e Pino Insegno, ma sono rumors per ora. Il concorso di bellezza, dopo l’edizione di Fabrizio Frizzi nel settembre 2012, era stato cancellato, per tornare una tantum nel 2019 condotto da Alessandro Greco. Prima era finito su La7 e infine solo in streaming.

Perché Miss Italia non era più sulla rete ammiraglia della Rai? L’allora presidente Anna Maria Tarantola aveva eliminato dal palinsesto Miss Italia e L’isola dei famosi, spiegando che si trattava di format che non rientravano nel progetto di una Rai di «qualità, equilibrio, correttezza, no al sensazionalismo, no alla Tv del dolore...». I detrattori insomma lo hanno bollato come uno show ormai lontano dalla sensibilità moderna, che rifiuta gli stereotipi sulla bellezza. Patrizia Mirigliani «patron» della manifestazione ha sempre sostenuto tuttavia che il concorso si sia evoluto nel tempo e molte regole si sono adattate: non si guardano più le famose misure 90-60-90, non c’è più il limite d’età, le concorrenti possono essere single, ma anche sposate e divorziate, avere figli e un certo grado di diversità è entrato nei regolamenti. Ma ci sono almeno 3 motivi per cui Miss Italia è uno spettacolo che dovrebbe finire.

1. È uno spettacolo che rinnova il concetto tossico di bellezza

Che senso ha ancora, nel 2023, fare un concorso di bellezza? Perché si possono cambiare tutte le regole per ampliare la platea delle candidate, tuttavia resta sempre un palco sul quale le donne vengono giudicate in base al loro aspetto, secondo categorie imposte dal sistema. Passiamo tutto l’anno a ripetere che i corpi non ci definiscono, che dobbiamo «pensarci libere», che avere corpi non conformi va bene, ma poi, a settembre, da Montecatini, dobbiamo assistere a uno spettacolo che altro non è una sfilata di corpi, da valutare e votare, per capire quale potrà essere il volto migliore, quello che ha valore perché esteticamente bello.

2. Non è vero che è un'opportunità per le donne

Se un tempo la maggior parte delle participanti esprimeva il desiderio di partecipare per ottenere il premio e quindi una dote per sposarsi, oggi mettere a frutto un bell’aspetto, in un’agenzia di modelle o in un casting tv, è molto più facile, e anche i sogni e le aspirazioni sono diversi. Chi ripete che si tratta di un’opportunità per le donne in concorso, sottoposte allo sguardo maschile, mente.

3. Il messaggio è totalmente diseducativo

I vertici Rai, che vogliono fare una Tv pubblica di qualità, immaginiamo, a suo tempo hanno avuto la lungimiranza - grazie a una donna presidente, è bene ricordarlo - di mettere da parte il concorso e dare un segnale: c’è di meglio da guardare, da ideare, da proporre. Si tratta di uno show che poteva avere un senso nel Dopoguerra, ma oggi è completamente fuori tempo massimo: vogliamo davvero insegnare ai nostri figli che i più belli sono i più vincenti? Non stavamo cambiando questa cultura patriarcale e maschilista? Mentre alcuni dei più grandi giornalisti e intrattenitori vengono invitati alla porta, la notizia che invece Miss Italia potrebbe tornare come dovremmo prenderla? Un segnale, anche questo, di ritorno al passato.

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