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X-Men Giorni di un Futuro Passato
Formato | PAL, Blu-ray, Schermo panoramico |
Collaboratore | Jackman,Mcavoy |
Lingua | Italiano, Inglese |
Tempo di esecuzione | 2 ore e 11 minuti |
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Descrizione prodotto
In X-Men: Giorni di un futuro passato, gli X-Men dovranno combattere una battaglia per la sopravvivenza della specie attraverso due periodi storici. Gli amati personaggi della trilogia originale X-Men uniranno le forze con i loro stessi più giovani di X-Men: First Class, in un'epica battaglia per cambiare il passato - e salvare il nostro futuro.
Dettagli prodotto
- Aspect Ratio : 16:9
- Fuori produzione : No
- Lingua : Italiano, Inglese
- Dimensioni prodotto : 18,03 x 13,76 x 1,48 cm; 183,33 grammi
- Formato supporto : PAL, Blu-ray, Schermo panoramico
- Tempo di esecuzione : 2 ore e 11 minuti
- Data d'uscita : 2 ottobre 2014
- Attori : Jackman,Mcavoy
- Sottotitoli: : Italiano, Inglese
- Lingua : Italiano (DTS 5.1), Polacco (Dolby Digital 5.1), Inglese (DTS 5.1)
- Studio : 20th Century Fox - Disney
- Garanzia e recesso: Se vuoi restituire un prodotto entro 30 giorni dal ricevimento perché hai cambiato idea, consulta la nostra pagina d'aiuto sul Diritto di Recesso. Se hai ricevuto un prodotto difettoso o danneggiato consulta la nostra pagina d'aiuto sulla Garanzia Legale. Per informazioni specifiche sugli acquisti effettuati su Marketplace consulta la nostra pagina d'aiuto su Resi e rimborsi per articoli Marketplace.
- ASIN : B00KBLZYHM
- Numero di dischi : 1
- Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n. 18,525 in Film e TV (Visualizza i Top 100 nella categoria Film e TV)
- n. 1,437 in Fantascienza (Film e TV)
- n. 3,977 in Azione e avventura (Film e TV)
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Per sventare la guerra e la deportazione dei mutanti, Wolverine viene mandato nel passato da Kitty Pride, la quale sembra aver scoperto un nuovo potere ovvero quello di poter spedire le coscienze delle persone nel passato per un lasso di tempo limitato. Così Wolverine negli anni 70 deve trovare il modo di riunire gli X-Men, convincere Charles e Magneto a collaborare e impedire a Mystica di uccidere Boliviar, quest'ultimo evento viene considerato la causa principale del futuro distopico creatosi successivamente. E' una storia densa che raccoglie tanti aspetti che caratterizzano la fantascienza contemporanea come i viaggi nel tempo e la mutazione. Tornano anche i temi filosofici che caratterizzano la serie come quello sulla diversità e non mancano effetti speciali magnifici. Oltretutto vediamo nuovi mutanti su entrambe le linee temporali, Blink, Alfiere e tanti altri sul futuro, Pietro Maximoff (Quicksilver) sul passato. E' un capolavoro senza dubbio quello che prosegue la nuova trilogia basata sul passato e lo consiglio a tutti gli appassionati di X-Men ma anche a tutto il resto per il semplice fatto che, a mio parere, è una perla del cinema contemporaneo. Sono già in trepidazione per il prossimo capitolo: X-Men Apocalypse.
e ora che si fa? direi un bel reset mettendo tutto insieme con lo sfondo una delle saghe del fumetto più bella e suggestiva! Così facciamo pulizia e ripartiamo con belli freschi!
Questo deve essere, in soldoni, ciò che hanno pensato , e fatto, quelli della 20th Century pianificando questo film!
Il film è anche bello, fatto molto bene, con tutto il cast al competo, il 3D è performante e alla fine si esce con la pancia piena..però....però...
Ebbene si, un però c'è! durante la visione del film non si può fare a meno di notare che tutta la trama si dipana in modo molto guidato, quasi obbligato e non intendo dal punto di vista dell'evoluzione dei personaggi.. si parla di passato dopo tutto.
E' lampante che gli autori della sceneggiatura hanno lavorato con l'intento di sistemare tutto il sospeso, di annodare i fili lasciati liberi.. alcune vecchie situazioni, alcuni personaggi, vengono forzatamente chiuse o eliminate con l'intento di fare un mega reset... in alcuni casi anche creando dei buchi mica da poco nella sceneggiatura!
In realtà il tutto funziona anche bene, e te la godi pure, ma se sei stato attento a tutto ciò che era successo finora noterai questo difetto.
Consigliato agli amanti della saga e del genere!
È stato distribuito anche in 2D e in IMAX 3D nelle sale a partire dal 22 maggio 2014 in Italia, mentre il giorno successivo negli USA.[1]
Le recensioni migliori da altri paesi
La plus grande saga reconnue par les fans de comics, étant celle du Phénix noir, qui voit la transformation de l’héroïne Jean Grey, alias Phénix, en une entité cosmique écrasant tout sur son passage, y compris ses amis les X-Men, ayant déjà fait l’objet de deux adaptations, la première dans le troisième film de la saga originale, la deuxième dans le quatrième opus de la préquelle, qui sont toutes deux malheureusement loupées, de manière différente, mais ceci est une autre histoire.
Ma critique portera sur l’édition Limitée Steelbook 4K Ultra HD + Blu Ray. Le boitier est tout simplement superbe, le design proposé étant très réussi, rehaussé d’une carte lenticulaire, qui est la reproduction de l’image sur le boitier métal, détachable si l’envie vous en prend. Je ne parlerai pas du disque 4K, n’ayant pas le matériel disponible pour le lire. Le BR 2D délivre un rendu digne de la HD. L’image qui s’affiche est réellement sublime, la définition est d’une netteté incroyable, le piqué est parfait, la colorimétrie est magnifique, le contraste est fabuleux et les détails apparaissent dans chaque arrière-plan de manière impeccable. Le son affiche un rendu aux petits oignons. Les pistes audios comprennent la Version Française, qui déverse un beau dynamisme avec une version DTS 5.1, tandis que la Version Originale avec Sous-Titres Français, d’une efficacité à toute épreuve, reprend un son en DTS-HD 7.1, les deux pistes accomplissant un très bon travail, permettant non seulement de restituer les voix des acteurs avec précision au niveau des dialogues, mais aussi de souligner les superbes effets spéciaux, rendus tonitruants lors des multiples scènes spectaculaires et parfaitement restitués dans toute leur ampleur, pour notre plus grand plaisir. Chacun fera selon son choix.
Dans le futur, en 2023, à New York, les mutants et les humains qui les aide, sont parqués dans des camps. A Moscou, les sentinelles arrivent et tuent plusieurs X-Men. En pleine bataille, Kitty Pride téléporte Bishop dans le passé, afin de les avertir de l’attaque. Les membres restants se téléportent en Chine, où le Professeur Charles Xavier retrace les événements qui les ont conduit à cette vague anti-mutants : l’assassinat du Professeur Trask par Mystique en 1973 et la capture de cette dernière par les autorités, dont l’ADN récupéré permet de construire des sentinelles capables d’adaptation instantanée, afin de neutraliser les pouvoirs des possesseurs de gêne X. Xavier établit un plan, avec l’aide de Kitty Pride qui enverrait l’esprit de Wolverine dans son corps physique, 50 ans en arrière, afin d’empêcher cet événement déclencheur, qui promet un destin funeste pour tous les mutants.
Dans le passé, en 1973, le Professeur Trask soumet à la commission gouvernementale son projet de créer un programme de robots intelligents, appelés les sentinelles, en vue de contrer les personnes qui développent des pouvoirs, sans succès. Arrivé dans le passé, Wolverine va trouver le jeune Charles Xavier pour lui demander son aide, mais ce dernier le rejette. Afin que le plan puisse marcher, Magnéto est indispensable, mais il est emprisonné au Pentagone, dans un complexe souterrain fédéral en acier impénétrable. Malgré la complexité de la mission, Xavier et Wolverine, aidés par Hank McCoy, vont tenter le tout pour le tout, afin de le faire évader.
Pour ce deuxième opus, on retrouve notre groupe de mutants préféré, onze ans après les événements de « Firtst Class ». Bonjour les années 70 et plus particulièrement 1973, où l’on voit à nouveau la fiction se mélanger avec les grands événements de l’Histoire, qui reprend de nombreux points : une partie de l’action se passe à Paris, lors des accords de paix établis pour mettre fin à la guerre du Viet Nam ; Magnéto est emprisonné au Pentagone pour l’assassinat de John F. KENNEDY et le Président des Etats-Unis mis en danger par la présence des mutants, n’est autre que Richard NIXON, en exercice à l’époque.
Suivre tous les protagonistes, à cinquante ans d’intervalle, est un pur régal, amplifié par la complexité du voyage dans le temps et ses interférences, qui ne manqueront pas de faire réagir et réfléchir les fans, sur telle modification ou suppression d’un morceau du puzzle, qui renverra à la finalité de la création d’une nouvelle histoire, éliminant ainsi certains défauts, qui brouillaient quelque peu la timeline officielle du groupe de mutants, lui assurant ainsi un nouveau départ.
Déjà important dans les autres films de la saga, Wolverine joue ici un rôle central, puisqu’il est le lien indispensable entre le futur et le passé, son esprit étant transféré dans son corps physique toujours jeune en 1973, possédant un facteur guérisseur qui lui assure de vivre plus longtemps que le commun des mortels. Pour l’incarner, le très charismatique Hugh JACKMAN fait feu de tout bois, s’imposant plus que jamais en personnage torturé sur qui repose le destin de tous les mutants, le succès de sa mission dans le passé étant essentiel pour échapper au futur apocalyptique entrevu au début du métrage, ce que l’acteur réussit haut la main, tant on le ressent investi dans son rôle.
Et il n’est pas le seul, le reste du casting étant en or massif, mobilisant des acteurs tous plus talentueux les uns que les autres : on commence avec les deux pères spirituels de la saga, Charles Xavier et Erik Lensherr, le premier croyant une paix possible entre mutants et humains, tandis que le deuxième défend avec acharnement la suprématie mutante, incarnés respectivement dans leur version jeune par James McAVOY et Michael FASSBENDER, ils dégagent tous deux un charisme inné, offrant une performance d’une haute intensité et rivalisant de créativité sur chaque plan qui les met en scène ; les deux acteurs qui les interprètent dans leur version future ne sont pas en reste, puisque l’on retrouve avec grand plaisir Patrick STEWART et Ian McKELLEN, où les deux protagonistes, emprunts de leur expérience et de leur sagesse, combattent ensemble afin d’assurer un avenir digne aux mutants, ils assurent une prestation unique et pleine de nostalgie.
Parmi cette brochette d’acteurs reconnus, Jennifer LAWRENCE confirme qu’elle est bien plus qu’une actrice populaire, elle est très douée et peut jouer n’importe quelle émotion, se surpassant dans le registre dramatique afin d’offrir une prestation remarquée, à travers le prisme de son personnage Raven Darkholme alias Mystique, complexe à souhait, son importance est capitale, tant elle se bat pour sa survie, tout en étant une héroïne bad ass pouvant tout accomplir ; pour interpréter le vrai méchant du film, le Docteur Bolivar Trask, le très convaincant Peter DINKLAGE déroule sa partition, consacré par la série phénomène « Game Of Thrones », il révèle toute l’ambiguïté de son personnage rempli de haine envers les mutants et qui veut imposer son programme de sentinelles afin de les détruire, il est très crédible, sans jamais trop en faire ; afin de camper l’héroïne Kitty Pride, faisant initialement partie de la trilogie originale, on retrouve Ellen PAGE, à l’inverse des comics où c’est son personnage qui effectue le voyage dans le temps, c’est elle qui assure le transfert de Wolverine dans le passé grâce à ses pouvoirs, son jeu sincère et sobre lui permettant de briller, même avec un temps limité d’apparition sur l’écran.
Parmi les petits nouveaux qui font sensation, on peut citer Evan PETERS, dans le rôle de Peter Maximoff, alias Vif-Argent, ironique à souhait et qui offre un vent de fraicheur, notamment lors d’une séquence dantesque où ses pouvoirs sont mis en avant, voyant le bolide de la bande effectuer sa mission à super-vitesse, tandis que tout marche au ralenti autour de lui, assurément la claque du film ; l’autre vraie bonne surprise du casting survient avec Omar SY, qui interprète Bishop, mutant maitrisant l’énergie à la perfection, le frenchie propose un jeu convaincant et plein de prestance, pour son premier film américain, même s’il n’apparait que quelques minutes.
La grande force du film étant de présenter non seulement l’équipe de jeunes X-Men située dans le passé, il permet aussi de revoir le groupe d’X-Men accomplis que l’on a appris à aimer au cours de la trilogie originale, dans leurs incarnations futures de 2023, outre les personnages cités précédemment, des protagonistes tels Iceberg, Tornade, Colossus et Malicia, complètent l’équipe. Sans compter les caméos de Hank McCoy, Scott Summers et Jean Grey, qui apparaissent à la fin du métrage.
Leur retour touche en plein cœur les fans, surtout lors des scènes d’affrontements dramatiques avec les sentinelles, où l’on voit les X-Men se faire éliminer les uns après les autres, mais qui retranscrivent parfaitement l’éradication des porteurs du gêne X, racontée dans les comics
Tandis que de nouveaux visages font leur première apparition dans l’univers X comme Warpath, Blink et Solar, que l’on retrouve au cœur de la bataille, mais qui voit également le Crapaud ou encore Havok faire une deuxième incursion, après « First Class ».
Passionnant, épique, ambitieux et magistral, sont les mots qui décrivent le mieux ce joyaux de l’univers X-MEN. Film ultime, qui dégage une tension et une complexité sans cesse renouvelé, jusqu’aux dernières minutes, qui voit la saga se conclure, il met la barre immensément haut, rendant un hommage totalement justifié aux comics. Par son ampleur et l’efficacité de son intrigue, il est bouleversant à plus d’un titre, ouvrant une porte de pandore totalement inédite, tant le sujet est important et apportant des réflexions matures, soulevant les thèmes liés au racisme, à la tolérance, la peur et l’exclusion de l’autre, la haine et la signification de l’humanité.
Le mérite du film étant de replacer l’histoire à un niveau central, avec un scénario en béton et des personnages à la psychologie fouillée. Il n’y a pas un seul temps mort, les scènes d’action se succèdent, toutes plus impressionnantes les unes que les autres et les nombreux rebondissements viennent compléter admirablement une superbe mise en scène, sans jamais la dénaturer, révélant des séquences d’une réussite visuelle incroyable et bénéficiant de très bons effets spéciaux, pour une très grande réussite.
Plus qu’un must, « Days Of Future Past” est tout simplement le film le plus abouti de la saga X-Men, livrant un spectacle total, intelligent et généreux. Totalement immanquable par les fans, qu’ils soient issus des comics ou des films. Et à découvrir par le plus grand nombre.
Conclusion : tous ceux qui n'ont habituellement cure des types en collants et plastrons de cuir et n'ont pas la moindre culture Marvelienne passeront un moment raisonnablement plaisant sans avoir à activer plus de trois neurones. Soit tout même deux de plus que celui requis pour visionner Spider-Man II en toute béatitude.
Les autres hésiteront quant à eux entre cracher sur la jaquette du Blu-Ray ou balancer en pestant des canettes de 1664 sur leur téléviseur.
Nul doute qu’après deux interminables heures de dilemme insoutenable, et vu le prix des écrans HD, ils choisiront pour la plupart la première option. À raison. Car ce « Future Past » est une scandaleuse adaptation ratée du chef d’œuvre du tandem Claremont/Byrne qui mérite amplement son échec commercial.
Passage à l’écran oblige, l’histoire n’a plus grand chose à voir avec celle de la série imprimée. Amputée, sectionnée, découpée, cousue, décousue puis recousue enfin tant bien que mal, la trame du film ne conserve que le seul fil conducteur du comics : intervenir au passé pour sauver le présent.
Habituel défaut intrinsèque à toute adaptation cinématographique d’un ouvrage, illustré ou non, cette réduction ne serait pas en elle-même un inconvénient si elle ne se doublait pas en l’espèce d’une absence patente de créativité. Incapables d’écrire un scénario original, Brian Singer que l’on a connu bien mieux inspiré se contente de nous resservir à l’identique le scénario des quatre premiers épisodes. Pour tromper les gogos peu scrupuleux, il le saupoudre d’allers-retours passé/futur qui n’ont pour seul résultat que de plomber le rythme déjà apathique de ce pensum soporifique. Sur les 131 minutes de film, quelques 100 minutes nous expliquent ainsi sans honte qu’il s’agit de l’histoire de types différents qui parce qu’ils sont différents sont considérés comme méchants alors qu’ils ne le sont pas vraiment tout au fond de leur cœur et que comme ils sont différents ils sont pourchassés par le gouvernement qui pense qu’ils sont méchants alors qu’ils ne le sont pas vraiment mais que quand même il y a en un qui est méchant mais pas trop qui s’appelle Magneto et qu’il va faire échouer la réunion des représentants de plusieurs pays dans une grande ville et qu’on verra alors que lui est méchant mais pas les autres. Au pays de la Maison Blanche et des mutants, rien de nouveau donc. Seules différences avec les précédents épisodes, c’est d’abord Mystique, toute auréolée de son succès au Box Office dans un autre film où elle court dans les bois en legging avec un arc et deux flèches qui endosse le rôle du méchant principal au détriment du Magneto relégué au second sinon troisième plan. Pour de similaires raisons mercantiles, tous les méchants représentants du gouvernement sont remplacés par le gentil nain de Game of Thrones qui endosse avec le cynisme coutumier de Tyrion Lannister le rôle du méchant homo sapiens raciste qui n’aime pas les gens différents car il pense qu’ils sont tous méchants alors qu’en fait ils sont gentils même s’ils sont différents alors que lui il est seulement différent car de petite taille et moustachu avec de grosses lunettes et un redoutable brushing. Dernière dissemblance, et de taille, la crise économique est passée par là : il n’y a plus de X-Men mais un X-Man. Question de popularité, c’est évidemment Wolverine qui s’y colle. Malgré les caméos assez réussis du début et de la fin du film, soit un misérable quart d’heure, le peuple mutant ne compte plus, pour les gentils, que Hugh Jackman et deux chevelus mal rasés, Xavier et le Fauve. Face à cette équipe restreinte sponsorisée par l’Oréal et les rasoirs électriques pour barbes de six jours très tendance, Magneto et Mystique trustent le côté sombre du Gène X. Si dans la BD, Mystique reformait la Confrérie des Mauvais Mutants pour l’assister, elle reste ici toute seule comme une grande. Exit tous les autres membres des équipes des bons ou des mauvais mutants. Pour compenser la disparition des X-men du passé qui auraient du tenir les rôles principaux, Singer nous offre avec une générosité relative de brèves apparitions d’Havock, Vif Argent, Ink, Warpath, Blinke et Apocalypse. Sans aucun respect de l’œuvre originelle, il nous sort même le grand Bishop directement issu d’un autre univers. Avec moins de deux minutes de présence quasi muette à l’écran, Omar Sy n’est cependant rien d’autre qu’un figurant de luxe destiné de toute évidence à attirer dans les salles une partie du public français habituellement réfractaires à ce type de productions. Par chance dirons certains, tant l’unique réplique qu’il débite mollement entre deux explosions tonitruantes sonne faux.
Où sont donc passés les membres de l’équipe originelle du film précédent ? Pourquoi Xavier se retrouve-t-il avec un seul doudou poilu pour seul élève ? Certes, on suggère qu’une demi douzaine d’homo superiors candidats à la Confrérie, dont le crapaud, auraient participé à la guerre du Vietnam avant de partir en goguettes mais les autres ? Malgré deux trois monologues pseudo scientiques débités avec un air à peine concerné par le toujours aussi coincé Capitaine Picard, pas une explication concrète n’est apportée à ces questions pourtant légitimes.
Cette absence de réponse est d’autant plus irritante qu’elle vient se superposer à une absence totale de respect des précédents films. Tout se passe comme si en revenant sur le passé, Wolverine supprimait tous les films de la Fox depuis le premier X-Men, les deux Wolverine compris. Dans sa célèbre trilogie, Zemeckis s’était évertué à éliminer ou du moins à expliquer avec précision et patience toutes les incohérences liées aux voyages spatio-temporels de Marty Mc Fly. Singer lui s’en contrefiche royalement. Hugh Jackman revient à l’époque de la guerre du Vietnam sans se croiser ni croiser son Ray Donovan de frère qui lui-même ne rencontre pas Mystique pourtant sur place en compagnie du Colonel Stryker qui, ayant changé de peau, d’âge et d’équipe, ne dirige plus la team Bad Guys de Wolverine Origines. Xavier, lui, travaille avec le seul Fauve qui devient dans les dernières minutes du film le plus vieux des X-Men et dirige, avec Strange Girl et Cyclope, l’école des Jeunes Mutants bien que ladite Strange Girl soit censée être morte depuis sa transformation en Dark Phénix, transformation n’ayant par définition aucun rapport avec les sentinelles et le retour au passé de Logan. Grâce à la célèbre précocité sexuelle mutante, un Magneto tout juste trentenaire rencontre son fils du même âge sans que personne ne s’inquiète de l’apparition impromptue de sa moumoute argentée. Wolverine, en se propulsant dans le passé, perd son odorat légendaire et ne peut plus repérer Mystique tandis que Xavier, homme avant d’être mutant, se retrouve incapable de faire deux choses à la fois, marcher et penser. Les évènements du film précédent ayant été curieusement oubliés par les gars des services secrets, du Pentagone, du Congrès et de la Maison Blanche, l’ami Tyrion se retrouve contraint de rappeler en plan fixe et à la caméra – et à tous ceux qui ne l’ont pas encore compris, qu’il existe dans le monde des types différents qui parce qu’ils sont différents sont méchants et qu’il faut donc les combattre avant qu’ils ne montrent combien ils sont méchants parce qu’ils sont différents.
Recenser ainsi toutes les erreurs commises tant au regard des films que des comics prendrait trois bonnes pages et empièterait sur une demi douzaine des pauses café généreusement alloués par mon employeur.
Disons surtout au final que ce nouvel épisode des X-Men continue à ignorer l’essentiel de l’œuvre dessinée pour se complaire dans un sérieux proche du pédant. Bien sûr, la BD des X-Men est un plaidoyer évident contre les discriminations et le Gène X comme les mutants sont à ce titre une métaphore de l’homosexualité. De fait, publiée en 1981 lors des heures sombres du développement du SIDA et des discours haineux prônant l’internement des malades dans des camps médicalisés, la série des « Days Of the Future Past » s’inscrit directement dans cette droite ligne intellectuelle. On comprend dès lors évidemment pourquoi l’un des réalisateurs gays les plus talentueux se soit attaché à cette œuvre tout comme il s’était attaché à un Superman qu’il avait dépeint isolé, incompris et incapable de s’intégrer ou d’être intégré du fait de sa différence. De même on comprend tout à fait que, parce qu’il a été un temps accusé d’avoir assuré la promotion de l’idéologie nazie avec son « Apt Pupil », ce même réalisateur se soit un jour senti obligé de dénoncer au travers des X-Men l’horreur et la barbarie des camps d’extermination. Mais au-delà des métaphores et des dénonciations si légitimes et compréhensibles soient-elles, les X-Men ne sont-ils avant pas avant tout des super-héros combattant des super-vilains, sujet léger et distrayant par excellence ? Sur le papier, rien ne distingue ce groupe de justiciers bondissants des autres héros de la galaxie Marvel. Alors pourquoi leurs adaptations cinématographiques devraient-elles toujours être plombées par une gravité obséquieuse ? Depuis les premières cases dessinées en 1963 par le très grand Jack Kirby et les cinq originels (Cyclope, Strange Girl, Le Fauve, Iceberg et Angel), les X-Men ont connus des dizaines d’équipes, de spin off et de one shots pour des centaines d’aventures différentes et autant d’ennemis, sur terre, dans la galaxie, dans les temps ou dans les dimensions. Pourtant en quatorze ans, ils n’ont combattu que le seul gouvernement américain et Magneto, avec ou sans sbires. À l’exception il est vrai du second Wolverine qui, complètement raté, mettait enfin en scène d’autres vilains. En adaptant « Days Of The Future Past », Singer nous faisait miroiter enfin autre chose. Avec ces 130 minutes qui n’ajoutent rien aux précédents films, il nous vend un remake poussif de la première trilogie. Même l’apparition des légendaires Sentinelles déçoit. Silhouettes cendrées pompant honteusement le Terminator T-1000, son morphing et sa lame mortelle pour le futur, elles ressemblent, dans le version passé, à de piteuses imitations du gentil Géant de Fer de Brad Bird. Rien de bien effrayant donc. Ni de bien novateur. Oh bien sûr, les gens de la Fox nous promettent une version longue, peut-être en 2015, peut-être jamais. Oh bien sûr, le générique nous assure qu’il aura bientôt enfin un nouveau vilain : Apocalypse. Mais voilà quinze ans qu’on l’attend et que, telle sœur Anne, on ne voit toujours rien venir.
Le parallèle à tracer avec le film Sony contemporain est à ce titre ici évident. Réalisant un peu tard l’inintérêt de réserver deux heures pleines à un Electro dont le charisme rivalisait à peine avec celui d’un lapin Duracell sous Lexomil, les responsables du studio japonais nous balançaient eux aussi de manière désespérée, en une demi-heure à peine, la Chatte Noire, le Bouffon Vert, le Rhino et toutes les panoplies des Sinistres Six tout en nous promettant un prochain épisode (enfin) copieux. Alors attendons puisqu’on y est obligé mais, dans l’intervalle, gageons que ce « Days Of The Future Past », sera rapidement oublié de tous ceux qui ne fantasment pas béatement sur les larges hanches de Jennifer Lawrence. Les autres, les yeux et l’esprit tout émoustillés par les courbes grassouillettes du juste au corps bleu roi de Mystique conserveront précieusement leur Blu-Ray sur une étagère aux côtés des 95 boitiers contenant les 72 épisodes d’Hunger Games.
If you like good 3D this movie is very pleasing.
Deleted scenes. A few scenes that have nothing interesting to add. No wonder why they were cut out from the film! I was really hoping to see Rogue's scenes that we all know about. Unfortunately there is nothing from her.
Kitchen sequence. It should have been added to the gag reel. It is a complete waste of time unless you wan to see Jennifer Lawrence trying to get her scenes done but ultimately failing. This segment should have been split between deleted scenes and gag reel. I say this because we get to see Raven, Charles, Wolverine and Beast reunited back at the mansion's kitchen.
Gag reel. We all know what that is.
Double take: Xavier & Magneto. An interesting look at both characters, their young and elder versions. Last part is the most interesting, behind the scenes from the sequence where young Charles meets elder Charles in the future. To me that is a powerful scene between both actors and one of the best material from the extras.
X-Men reunited: the original cast, the new cast and the filmmakers share their insights about the x-men films. I enjoyed listening the original cast talking about coming back after so long.
Classification: M. Segment dedicated to the new mutants featured in the film's opening sequence. We get to see a bit about the visual effects and sound effects too. The finale is the most interesting though: we get to see how they filmed Quicksilver's slo-mo kitchen sequence.
Centinels: for a secure future. An interesting look into the technical side of the centinels. Concept art, practical and CG models, visual effects... All of that.
Gallery: trask industries. This one is really lame. There are 3 photo collections in this gallery, all of them are pretty small and have nothing interesting to add. These 3 are: Mutant Experiments (pictures like those Raven saw in Trask's office), Blueprints (from the sentinels), and Sentinel Construction (production stills from 70s sentinels).
Theatrical trailers: 3 trailers from this movie, all of them really cool.
Second screen app: First time I have ever downloaded this kind of stuff. I decided to give it a try because of the review, I loved it!! I did not have much expectations for it but here I got what was missing from the disc: new VFX behind the scenes, previs sequences, production stills and concept art (the most important to me!). The app also includes Cerebro, which is exactly the same that was included in First Class blu-ray. The app store description said it was updated but the characters from Days of future Past are not included in Cerebro. Still I recommend this app if you like to see behind the scenes content.
Sneal Peek of Exodus: Gods and Kings. Includes a 90-second sneak peek wich is disapointing, I was expecting something a bit longer. Also included is a 90-second teaser trailer which is as good as any other trailer from this movie.
So there is a lot of extra material on this disc. Still think that Fox (or whoever it was) did a better job on the X-Men First Class blu-ray. They had a very well structured documentary that tells the whole story about the film from pre-production to post. Here we get to see a bit of everything but it is not that well organized. There is nothing about casting the new characters, the script (I would have loved to see Matthew Vaughn talk about the story/script), or about the score (I am actually listening to it while writing this review). I you are like me and love to see concept art, previs, VFX stuff... I strongly recommend you download the Second Screen App.
About the downloadable movie: it is great!! I have the iTunes version on HD, english, spanish and frech audio available. And 30 different languages available as subtitles!!!
About the fan art booklet: It is interesting, not amazing. We get 7 art pieces from guys around the world including a few word from each of them.
In the end this is a product you should buy if you are a fan of the series and/or liked this particular movie. I am giving it 4 stars because I think the extra material could have been better. If you ask me if you should buy this product I would say: YES, I totally recommend it!!!