X - A Sexy Horror Story - Recensione

Il nuovo film di Ti West tra cinema porno e slasher.

X - A Sexy Horror Story - La recensione

LA RECENSIONE IN BREVE

  • X - A Sexy Horror Story è un film che prima di disturbare vuole intrattenere e divertire, e ci riesce.
  • Quando vuole farsi disturbante, si affida alla riuscita figura della villain, interpretata da un'ispirata Mia Goth in un doppio ruolo.
  • Al di là di un interessante e a suo modo delicato discorso sulla senilità utilizzato come motore orrorifico, è uno slasher horror abbastanza convenzionale.

E se X – A Sexy Horror Story più che sexy fosse melanconico? Se più che horror celasse in realtà un cuore drammatico? Pensiamo al nuovo film di Ti West in questa maniera: un Amour, la splendida e struggente pellicola sulla senilità di Michel Haneke vincitrice di Palma d’oro e Oscar al film straniero, inquadrato in una cornice di genere, che si fa prendere a coltellate e ricoprire interamente di sangue.

Un balzo un po’ troppo audace? Forse, ma sotto sotto nemmeno così tanto, perché quello che a X - A Sexy Horror Story riesce maggiormente è proprio il racconto sopito di una storia, quella della villain, che esplora la lenta e inesorabile caduta del desiderio (di vita) e l'incedere impietoso di una terza età che si porta dietro rimpianti e ricordi dolorosi.

A Sexy American Dream

Un passo indietro. USA, 1979. Jimmy Carter da qui a poco sarà soppiantato da Ronald Reagan, in TV un predicatore recita un sermone contro la corruzione morale della società e la perdita dei sani valori statunitensi. Nel frattempo una piccola troupe si inoltra nel duro entroterra rurale americano per raggiungere la location dove si preparerà a girare un film hard, The Farm’s Daughter, quello che farà fare il salto di qualità a tutti quanti.

Ora più che mai è l’American Dream. Per chi tira i fili (Wayne, Martin Henderson), chi vuole imporsi nel mondo del cinema porno (Bobby-Lynne e Jackson, Brittany Snow e Scott Mescudi), chi a quel cinema porno vuole dare dignità artistica (RJ, Owen Campbell), chi forse vuole provare qualcosa di nuovo (Lorraine, Jenna Ortega) e chi qualcosa a se stesso (Maxine, Mia Goth). «Sono un fottuto sex symbol» si ripete allo specchio Maxine, dopo aver tirato coca dal naso, mentre come modello di riferimento di forza e femminilità guarda a un’altra Carter, Linda.

Ma se per alcuni il sogno pare essere sulla rampa di lancio, il sogno per qualcun altro sembra essere definitivamente sciupato, marcito in una campagna lasciata a seccarsi sotto il sole rovente. È questo lo scenario dove il gruppo è accolto, accompagnato nella dependance affittata per dare il via alle riprese dall’anziano proprietario (Stephen Ure) raggrinzito e tutto grugniti. Di quello che farà questo gruppo di giovani non ne vuole sapere nulla, basta che lo facciano piano e in silenzio, perché sua moglie, Pearl, è in casa e non deve sentire nulla.

 
In questa foto ci sono due Mia Goth

Una villain che fa il film

Ecco, Pearl, figura che Ti West inserisce all’interno del film in maniera graduale ma costante. Centellina la sua presenza a partire dalla sua ombra, dai suoi sguardi celati dietro la finestra o da dietro un albero fino a renderla il fulcro del discorso. Lo fa sfruttando certi strumenti di potere cardine dello slasher – soggettive, semisoggettive – per andare poi a calibrare il punto di vista giocato tutto nella dualità che intercorre tra lei e Maxine, personaggi interpretati, con un’ottima trovata, entrambi proprio da Mia Goth.

Questa è probabilmente la parte più interessante di tutto il lavoro, la progressiva costruzione di una villain che alla camera non è mai realmente nascosta, che in qualche modo sbatte in faccia sin dal primo istante le sue sofferenze e le sue pulsioni attraverso questo filo conduttore che trova in Goth un’azzeccatissima sintesi. Non è certo un caso che a Pearl sarà dedicato anche un prequel omonimo girato in back-to-back durante le riprese di X – A Sexy Horror Story, attualmente in post-produzione.

Ti West tiene a concentrarsi con particolare premura sulla donna e sul rapporto che la lega al marito, concedendo con sagacia un’inaspettata carica di amara tenerezza nel mezzo di eventi dove l’orrore si sprigiona più nell’horror vacui della condizione della senilità che nell’effettiva, e inevitabile, carneficina che si consuma durante il film. Molto interessante anche il modo in cui il regista e autore della sceneggiatura trovi uno spunto di riflessione sul modo in cui guardiamo e consideriamo la figura, anche fisica, dell'anziano, tramite la proposizione di alcuni momenti di intimità percepiti come morbosi nel picco del delirio del film ma che, di fondo, si esprimono in realtà con estrema naturalezza.

 
Chissà cosa starà accadendo sopra il materasso...

Un horror tuttavia convenzionale

Un punto di forza che d’altro canto scopre anche alcuni aspetti meno riusciti di X – A Sexy Horror Story, quelli più plateali e meno sommersi. È vero che sulla lunga rivela una natura più ironica che realmente disturbante, soprattutto quando rimane ancorato ai pittoreschi membri della troupe, ma è anche vero che nel mezzo dell’impianto metacinematografico che allestisce talvolta si rivela più divertito che divertente, nonostante sappia non abusare in maniera eccessiva dei suoi tanti rimandi – Non aprite quella porta, Halloween, Psycho e chi più ne ha più ne metta.

Usa anzi questa autoconsapevolezza per rovesciare alcuni principi portanti (il primo a morire, ad esempio, è chi di sesso non ne fa), senza tuttavia saper trovare una strada per spingersi realmente oltre una formulazione abbastanza generica del racconto slasher. Insomma, al di fuori dell’efficiente ed efficace rimpallo tra pulsioni e disillusione teso nelle due figure incarnate da Mia Goth, X – A Sexy Horror Story non esce fuori da uno steccato all’interno del quale sa muoversi con buon senso dell’intrattenimento, fermandosi sempre un attimo prima di fare qualcosa che si possa dire nuovo o per davvero differente.

Verdetto

X - A Sexy Horror Story è un film che prima di prendersi realmente sul serio o farsi disturbante è interessato a intrattenere e divertire. Ci riesce abbastanza in scioltezza, trovando un'ottima linea di dialogo nel filo teso tra i due personaggi interpretati da Mia Goth e l'ironica alchimia tra gli altri protagonisti, decidendo tuttavia di non spingersi per davvero oltre lo steccato dello slasher, pur con una certa autoconsapevolezza.

In questo articolo

X - A Sexy Horror Story - La recensione

7.6
Discreto
Un buon slasher horror che sa intrattenere senza pretendere.
X - A Sexy Horror Story
Approfondisci
Commenti