L'EUROPA DEL 1938 VISTA DA VITTORIO GIARDINO

L’EUROPA DEL 1938 VISTA DA VITTORIO GIARDINO

L’EUROPA DEL 1938 VISTA DA VITTORIO GIARDINO

Due fumetti di Vittorio Giardino sono ambientati nel 1938. Sono Rapsodia ungherese, del 1982, e La porta d’oriente, realizzato tre anni dopo. Entrambi hanno come protagonista Max Fridman, agente dello spionaggio francese.

Il 1938 è un anno terribile per l’Europa, nel quale tutti i problemi irrisolti dalla conferenza di pace di Parigi presentano il conto.

 

La conferenza di pace di Parigi

VITTORIO GIARDINO

La firma del trattato di pace nella Galleria degli specchi a Versailles, 1919

 

Dopo la fine della Prima guerra mondiale le nazioni che costituivano l’Impero austro-ungarico erano state smembrate e divise dalla conferenza di Pace di Parigi (trattato di Versailles).

Il più colpito fu l’Impero austro-ungarico, un grande stato che occupava il cuore dell’Europa comprendendo undici etnie: tedeschi, ungheresi, cechi, croati, italiani, polacchi, romeni, serbi, slovacchi, sloveni, ucraini.

 

Revanscismo

I vincitori volevano farla pagare cara alla Germania, che consideravano responsabile della Prima guerra mondiale. Il presidente americano Thomas Woodrow Wilson volle che le nuove nazioni che nascevano dalle ceneri dell’impero austro-ungarico si formassero con libere elezioni in base alla loro etnia.
Poiché le etnie dell’Impero austro-ungarico erano numerose si formarono nuove nazioni e sia l’Austria sia la Germania perdettero molti territori. Inoltre, i vincitori applicarono sanzioni di guerra punitive ad Austria e Germania per scongiurare il loro riarmo.

 

La Germania del primo dopoguerra

VITTORIO GIARDINO

Propaganda per le elezioni a Berlino, 31 luglio 1932

 

La Germania del primo dopoguerra era alla fame. Nel periodo dal 1918 al 1933 è identificata con il nome di Repubblica di Weimar, dalla cittadina tedesca in cui fu redatta una nuova costituzione.
Paradossalmente, proprio lo smembramento dell’impero austro-ungarico e le pesantissime pene di guerra furono due delle cause del sorgere del revanscismo tedesco che nutrì il nazismo di Adolf Hitler. 

 

Hitler padrone della Germania

VITTORIO GIARDINO

Charlie Chaplin nel “Grande dittatore” (1940)

 

Hitler riuscì a formare un governo e poi a impadronirsi del potere assoluto sfruttando abilmente la legislazione tedesca, le paure della popolazione dopo la gravissima crisi economica del 1929 e il revanscismo dei suoi concittadini contro il trattato di Versailles.

Il mondo stava con il fiato sospeso ad ascoltare i discorsi di Hitler temendo che il suo prossimo passo sarebbe stata l’annessione dell’Austria e la riconquista dei territori occupati dai popoli di lingua tedesca. Tuttavia la Prima guerra mondiale era stata così distruttiva, con cifre che oscillarono dagli 8 ai 12 milioni di morti e 20 milioni di feriti, che nessuna nazione voleva considerare la possibilità di un nuovo conflitto. Di conseguenza all’inizio nessuno intendeva davvero fermare Hitler, difendendo i paesi che erano nelle sue mire. Preferivano cullarsi nell’illusione dell’appaseament, cioè della pacificazione…

 

Rapsodia ungherese di Vittorio Giardino

VITTORIO GIARDINO

Il fumetto Rapsodia ungherese di Vittorio Giardino è ambientato a Budapest a partire dal 4 febbraio 1938.

Alphonse Mucha, Lavoro

 

L’ispirazione è la linea chiara di Hergé, ma le atmosfere e i colori del fumetto ricordano anche quelli di Alphonse Mucha. Mucha fu un pittore e grafico nato in Moravia (ora Cecoslovacchia). L’artista morì nel 1939 a Praga nel corso di un interrogatorio cui lo sottoposero le SS dopo lo smembramento della Cecoslovacchia e la sua occupazione.

Vittorio Giardino è attento all’ambientazione storica, all’architettura di Budapest, alle auto in circolazione. L’inizio del fumetto è drammatico: vengono uccise nelle stesso giorno tutte le spie francesi di stanza nella capitale ungherese.

Il servizio segreto francese incarica un riluttante Max Fridman (ex agente in congedo in Svizzera) di scoprire chi ha ucciso gli agenti a Budapest e perché. Max Fridman prende il treno e va in Ungheria.

Giardino ci fa vedere un signore anziano che cerca di vendere un brillante in un bar e che viene arrestato dalla polizia. Intuiamo che è un ebreo ridotto alla fame.

VITTORIO GIARDINO

“Rapsodia ungherese”: il vecchio ebreo che vuol vendere l’anello

 

 

La Guerra civile spagnola

VITTORIO GIARDINO

Un gruppo di campesinos in Estremadura saluta con il pugno alzato i miliziani delle brigate internazionali che stanno per unirsi a loro, 1936

 

Nel 1938 siamo in piena Guerra civile spagnola. Adolf Hitler e Benito Mussolini aiutano con armi e soldati Francisco Franco, il generale che si è ribellato al governo della repubblica.

VITTORIO GIARDINO

Ottobre 1940: Heinrich Himmler, comandante in capo delle SS, sfila a Madrid passando in rassegna le truppe

 

Resterà un forte legame fra i nazifascisti e Franco, tanto che nell’ottobre 1940 Heinrich Himmler, comandante in capo delle SS, andrà in visita a Madrid.

Tra le ipotesi di quello che fosse successo a Budapest, Fridman prende in considerazione la possibilità che sia avvenuto un invio straordinario di materiale bellico a Franco.

 

L’Anschluss dell’Austria alla Germania nazista.

15 marzo 1938, Vienna, Heldenplatz, discorso di Adolf Hitler per l’annessione dell’Austria alla Germania nazista

 

Il 12 marzo 1938 la Germania nazista entra con i carri armati in Austria, per unificare le due nazioni di lingua tedesca.

Rapsodia ungherese, l'entrata dei nazisti a Vienna

L’ultima tavola di Rapsodia ungherese mostra i nazisti che entrano  il 12 marzo 1938 a Vienna per occuparla militarmente. Vittorio Giardino disegna la popolazione che saluta con il braccio teso i nazisti. La città appare pavesata con bandiere con la croce uncinata.

L’eliminazione degli agenti segreti francesi da parte del servizio segreto nazista era stato un diversivo per nascondere i reali progetti geopolitici tedeschi.

 

La porta d’Oriente

Il fumetto La porta d’oriente è ambientato nella tarda estate del 1938 a Istanbul. Un giovane ingegnere, David Stern, è giunto clandestinamente dall’Unione Sovietica a Istanbul. Si nasconde, non ha soldi ed è molto intimorito.

Il servizio segreto russo (Nkvd) lo sta braccando. La bella Magda Witnitz racconta a Fridman che l’ingegnere Stern era fuggito in Russia dopo il fallito colpo di stato dei nazisti austriaci a Vienna del 1934. Stern, un dirigente del Partitico comunista austriaco, era fuggito in Russia come tanti altri occidentali (anche italiani), affascinati dalla speranza della terra promessa sovietica. Anche lui come gli altri fuorusciti cade nel mirino del Nkvd.

 

Le grandi purghe staliniane del 1936-1938

In Unione Sovietica il periodo tra il 1936 e il 1938 è ricordato come il grande terrore per le grandi purghe. Stalin liquidò praticamente tutto il gruppo dirigente comunista che aveva fatto la rivoluzione con Lenin, oltre ai nemici politici e ai dissidenti. Li raggiungeva anche all’estero.

 

L’Impero ottomano dopo la prima guerra mondiale

L’Impero ottomano durante la Prima guerra mondiale era stato alleato dell’Impero austro- ungarico e della Germania. Gli ottomani avevano acquistato delle navi dai tedeschi per attaccare le navi russe nel Mar Nero. Dopo la sconfitta, l’Impero ottomano seguì il destino dell’Impero austro-ungarico. Le potenze vincitrici, cioè francesi, inglesi e statunitensi si spartirono i resti dell’impero, lasciando ben poco all’alleato italiano.

Il trattato di Sèvres, che stabiliva il destino dell’ex Impero ottomano non fu definitivo perché la situazione politica era instabile. Intanto era apparso un leader dei Giovani Turchi che si era distinto nelle guerre che aveva combattuto: Mustafa Kemal Atatürk, il quale divenne presidente di una Turchia trasformata in repubblica.
Con una serie di riforme Ataturk cercò di trasformare la Turchia in un paese laico occidentale, riuscendoci in parte. Ma nel 1938 era in fin di vita.

A Istanbul i fuoriusciti russi erano numerosi e attivi.

 

Lotta per il potere fra Stalin e Trosky

Lenin e Trotsky, fondatore dell’Armata rossa

Fotografia ritoccata per ordine di Stalin: l’immagine di Trotsky è stata fatta sparire

 

Dopo la morte di Lenin, Trotsky sembrava dovesse esserne l’erede. Lenin aveva anche lasciato una lettera in cui metteva in guardia il partito dal carattere e dagli eccessi di Stalin. La lotta di Stalin per la supremazia fu violenta e senza tregua. Nel 1929 Trotsky fu esiliato. Morirà nel 1940 in Messico, dove si era rifugiato, ucciso da un sicario stalinista. L’accusa di trotskismo era usuale nei processi staliniani del periodo delle grandi purghe.

In La porta d’oriente, in un dialogo che avviene a Mosca, uno degli interlocutori ricorda l’assassinio di Leva Sedov e Rudolf Klement eseguito da agenti stalinisti. Leva Sedov, figlio di Trotsky, fu ucciso nel 1938 a Parigi. All’epoca, le nazioni europee temevano i russi forse più dei nazisti.

 

Discorso di Adolf Hitler a Norimberga il 12 settembre 1938

In un discorso a Norimberga, il 12 settembre 1938, Adolf Hitler rivendica il territorio montuoso dei Sudeti, che faceva parte della Cecoslovacchia, alla Germania, in quanto abitato da una popolazione prevalentemente di lingua tedesca.
La Seconda guerra mondiale sembrava avvicinarsi a grandi passi.

 

Il Patto di Monaco

Accordo di Monaco, Hitler, Göring, Mussolini, 1938

 

Su iniziativa di Benito Mussolini venne organizzata una conferenza a Monaco di Baviera il 28 e il 29 settembre 1938. C’erano i rappresentanti di Italia, Francia, Inghilterra e Germania. La Cecoslovacchia non era stata invitata a partecipare, benché si discutesse del suo destino.
I risultati della conferenza, cioè lo smembramento della Cecoslovacchia a seguito del regalo dei Sudeti a Hitler, fu pubblicizzato come una grande vittoria della pace.

 

Il cuore dell’Europa abbandonato: il disonore

Wiston Churcill nel 1938

 

Winston Churchill, che sarà il primo ministro dell’Inghilterra nella Seconda guerra mondiale, disse a proposito degli accordi di Monaco: “Potevano scegliere fra il disonore e la guerra. Hanno scelto il disonore e avranno la guerra.

 

Patto Ribbentrop Molotov, 1939

 

Il ministro degli esteri russo Molotov firma il patto di non aggressione con il ministro degli esteri tedesco Von Ribbentrop alla presenza di Stalin a Mosca 1939

 

Mentre firmava il patto di non aggressione con Francia e Inghilterra, Hitler stava trattando con Stalin. Nel 1939, poco prima di invadere la Polonia, Hitler firmò un patto di non aggressione con Stalin che porta il nome dei ministri che lo firmarono: Molotov per i russi e Von Ribbentrop per i nazisti.
A causa delle clausole segrete sulla spartizione dell’Europa dell’Est ne fecero le spese la Polonia, che fu spartita fra Germania e Russia, e le tre repubbliche baltiche, che sarebbero finite sotto la Russia.

 

L’ingegner Stern venduto ai russi

Ma siamo ancora nel 1938. L’ingegner Stern viene tradito e “venduto” ai russi dallo spionaggio francese per non dispiacere a Stalin, nella speranza che non si allei con i nazisti.

Il collega Guy richiama Fridman a un sano realismo: “È il gioco, ho solo seguito le istruzioni di Parigi. In ogni caso era condannato. Perché l’avrebbero comunque preso, prima o poi, e tu lo sai”.
Fridman risponde sarcasticamente: “Già. Prima o… poi“.

Guy non vuole accollarsi l’accusa di disonestà: “Ma cosa accidenti volevi, che guastassimo i rapporti con i nostri alleati per lui? Così abbiamo guadagnato la fiducia dei russi e ci è costato anche poco! O credi che non ne valesse la pena con l’immensa carneficina che ci prepara?”.

 

Fedeltà alla storia

Vittorio Giardino in un’intervista spiega la sua maniacale attenzione alla verità storica come un mezzo per dare maggior spessore alle sue opere.
Giardino è uno dei migliori rappresentanti della vocazione indirettamente didattica del fumetto, che, in tempi superficiali come i nostri, non è certo da disprezzare.

 

 

 

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